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Federico Bernardeschi ItalyGetty Images

Bernardeschi-Juve: regressione netta e inequivocabile

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Nel rigore procurato al termine del match contro il Barcellona , centimetro più o meno, c'è la fotografia perfetta del momento vissuto da Federico Bernardeschi. Qualunque cosa faccia, la fa male. E le battute a vuoto con la casacca juventina, ormai, non si contano neanche più.

Il retropassaggio di Crotone. L'appoggio apparentemente agevole, sbagliato, confluito nel goal del Verona. Il penalty concesso in Champions. Insomma, tre indizi fanno una prova: il 26enne jolly cararino vive un momento di grossa difficoltà. Tesi confermata, d'altro canto, dallo stesso Andrea Pirlo al termine della prima sconfitta nelle vesti di allenatore:

" Bernardeschi viene da un infortunio ed ha bisogno di riprendere fiducia. Psicologicamente è un po’ giù per l’errore di domenica e quello nella partita di oggi. La fiducia la deve ritrovare prima di tutto dentro di lui. Deve lavorare nella sua testa, deve essere tranquillo e deve aver voglia di giocare a calcio. Giocare non deve essere una cosa che ti porta dentro tristezza o pressioni, ma deve essere una cosa bella e quando scendi in campo di devi divertire. Purtroppo in questo momento ha in testa altre cose e dovremo lavorarci. Parliamo di un giocatore sul quale faremo grande affidamento ".

Il discorso, tuttavia, è più ampio. E tocca anche la voce esborso, da 40 milioni, effettuato nell'estate del 2017. Da predestinato della Fiorentina, con potenzialità da top player, ad alternativa pregna di interrogativi all'ombra della Mole. Il tutto, girovagando qua e là per il campo. Esterno nel tridente offensivo, trequartista, mezzala, pedina a tutta fascia. 

Ma cambiando l'ordine dei ruoli la somma non cambia: bocciato. In un lungo e in largo. E senza diritto di replica. La sensazione, tuttavia, è che peggio di cosi il 33 bianconero non possa fare. Detto ciò, il percorso si preannuncia lungo e tortuoso.

Cambiare ambiente, sfruttando la finestra invernale, potrebbe rivelarsi uno scenario giusto. Pensiero, questo, al momento lontano. Ma neanche da sottovalutare, considerando come sul fronte mancino - al netto dell'indisponibilità di Alex Sandro - alla Juventus continui a mancare qualcosa. O meglio, un'alternativa valida e affidabile.

D'altro canto, nelle ultime puntate, non è un mistero che Madama abbia cercato di trovare una collocazione a Bernardeschi. Dall'ipotesi di scambio con Arkadiusz Milik del Napoli, passando per un timido sondaggio del Lione. In definitiva, nulla di fatto.

Un blocco mentale, oltre che tecnico-tattico, con la paura a farla da padrona. Anche nelle situazioni più elementari. E, dunque, ecco che nell'immediato il lavoro di Pirlo si dovrà concentrare più sulla testa. Alla ricerca della scintilla, delle ripresa, di qualcosa di nuovo. 

Altrimenti, inevitabilmente, a salire in cattedrà sarà il mercato; con i suoi usi e costumi. Spietati, sì, ma probabilmente doverosi per salvare una carriera entrata (fortemente) in crisi. 

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