Pubblicità
Pubblicità
Benatia gfxGoal

Benatia a Goal: "Cristiano Ronaldo è il numero uno in assoluto, come calciatore e come persona"

Pubblicità

Difficile trovare un centrale affidabile come Medhi Benatia. Ancor più difficile privarsene. Lo sa bene la Juventus che, seppur non a cuor leggero, lo scorso gennaio ha deciso di accontentare il centrale marocchino, accettando l'offerta dell'Al Duhail. Passato, presente e futuro. Ma sempre e costantemente a testa alta. Con una primavera in più sulle spalle larghe. Insomma, saggezza.

Benatia, oggi spegne 33 candeline, come arriva a questo appuntamento?

"Mi sento bene. Mi ritengo fortunato e orgoglioso del percorso fin qui fatto. A causa di questo maledetto coronavirus ho avuto anche un po' più di tempo per pensare a quanto ho avuto dalla mia carriera. Ma guardo sempre avanti. Mi sento ancora giovane, mi alleno tutti i giorni e sono in forma. E ho una famiglia stupenda, che è l'aspetto più importante".

Le vie del calcio l'hanno portata in Qatar, primi bilanci?

"Meglio di quanto pensassi inizialmente, onestamente. Un paese in cui si vive perfettamente, c'è grande tranquillità e rispetto. Per quanto riguarda il calcio, ovviamente, non stiamo parlando del campionato più competitivo al mondo. Ma è in crescita, specialmente in vista dei Mondiali del 2022. Le squadre stanno migliorando e, dall'estero, stanno arrivando ottimi giocatori come Mandzukic e Brahimi".

Com'è stato ritrovare Mandzukic all'Al Duhail?

"Come l'ho lasciato alla Juve, uguale. Mario è un po' introverso, ma è sempre un grande professionista. Si trova bene, è una bell'esperienza anche per lui. Ovviamente il cambiamento è netto e ci vuole il tempo necessario per adattarsi. Ma è lo stesso giocatore che conoscete tutti, pronto a battagliare e a dare tutto sul campo".

A proposito di Juventus: è vero che ha deciso di andarsene per un rapporto non esaltante con Allegri?

"Allegri è un grande allenatore ed è una grande persona. Non avevo problemi né con lui né con nessun altro. Ma mi ha fatto delle promesse che non ha mantenuto. In ritiro, negli States, il mister mi disse che sarei partito titolare con Chiellini. E che Bonucci avrebbe dovuto guadagnarsi il posto. Leo è un campione, però era previsto che iniziassi io e, magari, al primo errore avrebbe potuto giocare un altro al mio posto. Com'è giusto che fosse. Le cose, in quel momento, andavano piuttosto bene. Avevo realizzato una doppietta in finale di Coppa Italia e stavamo parlando di rinnovo contrattuale. Dopodiché, mi sono ritrovato a fare 4 panchine senza giocare nemmeno un minuto. Allora, evidentemente, Allegri mi aveva preso in giro; ho iniziato a perdere la testa e gli ho detto che non avrei mai più giocato alla Juve finché sarebbe stato lui l'allenatore. Ma con la società ho un rapporto straordinario, ancora adesso ci sentiamo e sono felice di aver potuto lavorare con queste persone. Perché è il massimo a cui si possa ambire".

In bianconero, inoltre, ha fatto in tempo a conoscere un certo Cristiano Ronaldo:

"E' il numero uno in assoluto, come calciatore e come persona. E' molto intelligente, anche fuori dal rettangolo di gioco. Il suo cervello va sempre più veloce rispetto a quello degli altri. Sono contento di essere suo amico. Gli auguro sempre il meglio, perché è semplicemente infinito".

Le manca un po' l'Italia? 

"Tantissimo, manca anche alla mia famiglia. Specialmente ai miei figli che mi chiedono di tornare a Torino, dove hanno tanti amici. Però ho fatto questo tipo di scelta per la mia carriera. Mi sento molto legato all'Italia, perché è un paese a cui sono molto affezionato. Sono triste di vedere da lontano la sofferenza della gente, ma sono sicuro che l'Italia si rialzerà. Perché è una nazione forte e unita".

Il Belpaese ha avuto modo di conoscerlo per la prima volta grazie all'Udinese:

"I ricordi vanno subito a mister Guidolin. Mi ha aiutato tantissimo: mi ha insegnato cosa significhi vincere e, soprattutto, mi ha insegnato il calcio italiano. Una grande persona che sento ancora oggi, con lui è sempre un piacere confontrarsi. E' un grandissimo, così com'è grande la famiglia Pozzo. Una società perfetta, gestita alla grande, senza campioni ma con tanti giocatori di prospettiva".

Dopodiché, la sua maglia s'è tinta di giallorosso:

"Se penso alla Roma, penso immediatamente ai suoi tifosi. E' una città che vive per il calcio. Quando prendevo il taxi, infatti, si parlava solamente di partite. E' una città pazzesca, ho un ricordo bellissimo della gente. Mi piacerebbe un giorno tornare a vedere una gara, tutti sanno come quell'esperienza sia stata una delle più belle della mia carriera".

Come giudica, invece, il suo biennio trascorso al Bayern Monaco?

"All'inizio sono partito bene, ero il difensore più pagato della storia della Bundesliga, ed ero stato eletto il miglior difensore della serie A. Un grande club, il top. Il motivo di soddisfazione legato a quell'avventura fu che mi scelsero Guardiola e Rummenigge. Purtroppo gli infortuni mi hanno condizionato e, onestamente, mi mancava molto l'Italia. Non mi sono adattato bene e, dopo un secondo anno complicato, ho fatto di tutto per tornare in Italia".

Se le cito Guardiola, cosa mi risponde?

"Tatticamente è il miglior tecnico al mondo, non ne vedo uno più bravo di lui. Però non mi è piaciuto molto nel rapporto con i giocatori, da questo punto di vista non mi ha fatto impazzire".

Come lo vedrebbe un giorno alla Juve? 

"Può essere sicuramente un profilo giusto, ma secondo me anche Sarri ha un'ottima idea di calcio. Quest'anno, magari, è stato un po' più complicato per la Juve, ma il cambiamento richiede sempre pazienza. E non dobbiamo dimenticarci che parliamo di una squadra ancora in corsa per vincere tutto. Dunque, il lavoro proposto finora è stato di livello. E non penso sia giusto parlare di altri allenatori in questo momento, i bianconeri ne hanno uno bravo".

A 33 anni si può avere qualche rimpianto?

"No, non ho tempo. Non mi piace guardare indietro. Non mi piace dire "avrei dovuto fare questo o quello". Sono contento, va bene così. Sarebbe potuta andare molto peggio. Quindi, no, nessun rimpianto".

Pubblicità

ENJOYED THIS STORY?

Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

0