Sono ore concitate in casa Juventus per lo stravolgimento societario in atto: le dimissioni del Consiglio d'Amministrazione, con in testa Andrea Agnelli, sono sintomo di una rivoluzione ai vertici dirigenziali evidenziata anche da John Elkann (amministratore delegato di Exor) nella nota resa pubblica pochi minuti fa.
A complicare ulteriormente i piani della 'Vecchia Signora' e a rendere ancora più nebuloso il futuro ci hanno pensato anche le ultime novità relative all'operato della Procura Federale: secondo quanto riportato dall'ANSA, l'ente con a capo Giuseppe Chinè ha aperto un fascicolo sulle scritture private tra la società e i giocatori, stipulate durante l'emergenza pandemica secondo l'accusa della Procura della Repubblica di Torino.
Dopo la giustizia ordinaria, anche quella sportiva vuole vederci chiaro su alcune operazioni che avrebbero avuto l'effetto di causare un taglio soltanto fittizio degli stipendi in un momento di chiara difficoltà economica, oltre ad una riduzione dei costi nei bilanci chiusi il 30 giugno 2020 e 30 giugno 2021, omettendo la posizione debitoria nei confronti dei tesserati.
Nei giorni scorsi, gli uomini di Chinè avevano ricevuto dai magistrati torinesi gli atti su un altro filone giudiziario, ossia quello relativo alle plusvalenze: su questo fronte, la Corte d'Appello Federale si era espressa a maggio decretando l'impossibilità di poter stabilire criteri oggettivi per la valutazione del cartellino di un calciatore, prosciogliendo dunque tutti i 59 dirigenti dei vari club coinvolti.
Ora Chinè avrà il compito di verificare se, tra questi atti, si nascondano nuovi fatti utile a mettere in discussione quella sentenza, almeno per quel che riguarda i casi contestati alla Juventus.


