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Jorge AndradeGetty/GOAL

Andrade alla Juventus, una storia sfortunata: 5 presenze e troppi infortuni

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Jorge Andrade, purtroppo, di gravi infortuni se ne intende. Il primo lo ebbe nel 2006, in occasione di una sfida tra Deportivo la Coruna e Barcellona. Diagnosi impietosa: rottura del tendine rotuleo del ginocchio sinistro.

Uno stop che all'epoca non pregiudicò l'ascesa del difensore portoghese, capace di scatenare una vera e propria asta di mercato, vinta nell'estate del 2007 dalla Juventus.

Alle prese con una lenta e faticosa ricostruzione lasciata in eredità dalle macerie di Calciopoli, l'allora ds Alessio Secco optò per assicurarsi il lusitano a fronte di un corrispettivo vicino ai 10 milioni. Battendo, così, la concorrenza di Manchester United e Chelsea.

L'avventura sotto la Mole, tuttavia, non partì nel migliore dei modi. Affatto. In una gara esterna contro la Roma, 23 settembre 2007, Andrade si procurò la rottura totale della rotula del ginocchio sinistro. Ko simile a quello precedente, che lo costrinse a uno stop di quattro mesi.

E fu agonia nell'agonia. Prima un'operazione a Marsiglia, dopo un intervento chirurgico a Cascais. Problemi su problemi, che portarono l'ex 14 zebrato a racimolare solamente 5 gettoni alla sua prima annata in Italia. Perdendo, inevitabilmente, la convocazione per gli Europei di Svizzera e Austria.

Successivamente l'avventura non andò tanto meglio, con un ceffone fisico e morale rimediato nel ritiro estivo di Pinzolo: altro giro, stesso ginocchio, con recidività della frattura della rotula sinistra. Insomma, sfortuna al potere raccontata così da Andrade a 'Goal':

"Sono arrivato in bianconero già con dei problemi al ginocchio, mi sarebbe piaciuto approdare prima alla Juventus per dimostrare il mio valore. Sono stato accolto in maniera splendida da grandi campioni, è stata un'esperienza sì sfortunata ma anche formativa. La cosa che mi ha sorpreso è soprattutto l'umiltà con cui autentici fuoriclasse si allenano quotidianamente. Il resto è da associare ad un'ottima organizzazione societaria ".

Qualche ricordo dell'avventura nel Belpaese, comunque, è rimasto. Così com'è rimasta un'amicizia vera:

"Mi sento spesso con Chiellini, grande giocatore e bellissima persona. Con lui ho un rapporto speciale e sono contento che sia riuscito a fare una grande carriera".

Alla fine, dopo una lunga negoziazione, la Juve nell'aprile del 2009 riuscì a risparmiare un anno di contratto, trovando con Andrade un'intesa per la risoluzione del legame lavorativo.

Il portoghese, archiviata l'infelice esperienza italiana, tentò di rilanciarsi altrove: provini in Brasile, Inghilterra e Stati Uniti. Semaforo rosso. Gli infortuni, pesanti e dolorosi, portarono all'inevitabile scenario: appendere le scarpe al chiodo. Non senza rimpianti.

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