L'ultima presenza di Leonardo Bonucci con la casacca della Juventus all'Allianz Stadium è datata 21 maggio 2017. Crotone agevolmente archiviato con un netto 3-0, festa scudetto – il sesto consecutivo – al termine della gara. Uno scenario che mai avrebbe fatto pensare che da lì a poco il centrale viterbese si sarebbe ritrovato a difendere i colori di un'altra grande del campionato italiano. Sebbene la cessione, specialmente dopo il famoso sgabello portoghese, fosse un'ipotesi tutto fuorché remota.
Tuttavia, snobbando la volubilità del mercato, si ipotizzava un addio in formato estero. Magari in Premier League. Magari al Chelsea o al Manchester City. Invece, puntando a rimanere nel Belpaese, l'esperto difensore azzurro ha deciso di rimettersi in gioco, accettando la ricca proposta del Milan. Nelle casse della Vecchia Signora sono finiti 42 milioni, mentre il diretto interessato se n'è garantiti oltre 7 netti a stagione su base quinquennale.
Uno stipendio, indubbiamente, da top player. Cosa che l'ex bianconero è a tutti gli effetti. E lo ha dimostrato proprio sfoggiando la maglia della Juve per sette anni, conseguendo una crescita di livello assoluto. Dall'approdo incerto sotto la guida di Gigi Del Neri, al ruolo da protagonista ottenuto grazie agli insegnamenti di Antonio Conte. Chiudendo, tra alti e bassi, l'avventura nel capoluogo piemontese con Massimiliano Allegri in panchina. Un'appassionante storia d'amore culminata in 6 scudetti, 3 Supercoppe Italiane, 3 Coppe Italia e 2 finali di Champions League. Con alle spalle un retroscena appetitoso.
Al termine dell'annata 2010-2012, la prima di Bonucci alla corte di Madama, l'ex giocatore di Inter e Bari è stato vicinissimo allo Zenit di San Pietroburgo allora guidato da Luciano Spalletti. Nell'operazione pure Simone Pepe sarebbe dovuto approdare in Russia, al contrario Bruno Alves avrebbe dovuto sposare il progetto zebrato.
GettyMa proprio nella parte conclusiva della trattativa, l'ex esterno di Albano Laziale non se l'è sentita di trasferirsi, facendo saltare così il maxi-scambio. Poco male per l'ad Beppe Marotta, bravo e fortunato a credere – fino alla fine – nelle potenzialità di Leo. Il resto è albo d'oro. Con sacrifici e determinazione, Bonucci è stato uno degli attori principali della rinascita juventina; tanto da entrare speditamente nei cuori dei tifosi della Vecchia Signora.
Ecco, dunque, l'interrogativo del momento: che tipo di accoglienza verrà riservata al capitano rossonero sabato sera? Difficile sbilanciarsi. La sensazione, valutando cattivi usi e costumi nostrani, è che alla fine dovrebbero prevalere i fischi. Anche questa, per certi versi, sarebbe una manifestazione d'amore.
Molti tifosi bianconeri non hanno perdonato al “fu” idolo la scelta estiva. Altri, invece, ragionano puramente in termini professionali. La stessa Juventus, pensando esclusivamente a ottenere un effetto economico positivo positivo a bilancio di circa 39,5 milioni, non ha avuto problemi a vendere un pezzo da novanta a un'acerrima rivale.
Insomma, pecunia non olet. Assente per squalifica nel match d'andata, Bonucci vivrà inevitabilmente grosse emozioni. D'altro canto, e non potrebbe essere altrimenti, 319 presenze e 21 reti non si cancellano.




