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Massimiliano Allegri Juventus 2022-2023Getty Images

Juventus, avanti o no con Allegri? Il futuro della panchina resta un enigma

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Il politichese, si sa, alle volte può significare tutto e niente. Ed è anche normale che sia così. Detto questo, la Juventus sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua storia, tra campo ed extracampo. E ad Empoli, dopo l’ennesima figuraccia, è crollato anche Max Allegri.

Proprio colui che nei momenti più difficili tende a non scoraggiarsi. Proprio colui – bis – che dell’equilibrio ha fatto il suo credo manageriale. Tuttavia, l’annata prossima al capolinea è stata delle più dispendiose per l’intero globo bianconero, ed è innegabile che il tecnico abbia lavorato duramente – alle volte lasciato tristemente al suo destino – con l’intento di isolare il gruppo.

Ma la leggenda juventina non ammette repliche. E, quando scarseggiano i risultati, persino il calvario legato agli usi e costumi di un’impattante penalizzazione può finire in secondo piano. Sì, è vero che senza il freschissimo -10 la Vecchia Signora risulterebbe essere la seconda forza del campionato, ma è altrettanto incontrovertibile che – da quando Allegri è rientrato sotto la Mole – il bottino reciti “zeru tituli”.

Una compagine mai in corsa per vincere il campionato, profondamente deludente in Champions, con il recentissimo rimpiantone dal nome Europa League. Insomma, al netto delle vicissitudini, il piatto piange. Lacune strutturali al potere, okay, ma anche mai un’identità ben definita. Basti pensare alle oltre 100 formazioni differenti proposte da Allegri, segnale inequivocabile di una (s)quadra mai trovata. Mai, mai, mai.

Buio pesto per quanto riguarda l’attualità, senza sottovalutare le incognite da associare al futuro. Qua la Juventus è chiamata a cambiare decisamente pelle, a partire dall’area sport. Non è un mistero che la proprietà abbia individuato in Cristiano Giuntoli il rinforzo giusto, un inserimento probabilmente fondamentale per fare il salto di qualità, soprattutto considerando l’inibizione di 16 mesi inflitta a Federico Cherubini nell’ambito del caso plusvalenze.

E allora cosa manca affinché il matrimonio vada in porto? In primis che il 51enne ds campione d’Italia si liberi dal Napoli. E poi, altro dettaglio da non sottovalutare, che all’interno della stessa Juventus si faccia chiarezza a tutto tondo. In parole povere, una visione comune, che abbracci le varie anime.

Parola d’ordine: entusiasmo. La Juve, alle prese con il serio rischio di ritrovarsi fuori dalle competizioni europee e con il filone stipendi tutto da decifrare, deve ripartire inevitabilmente dalla sua gente. Riconquistare il popolo, sviluppare un nuovo progetto.

L’interrogativo degli interrogativi: con o senza Allegri? Finora – in termini di dichiarazioni ufficiali – la Juventus ha sempre fatto quadrato attorno al suo allenatore, facendo riferimento esplicitamente a una “fiducia incondizionata”. La stessa che può sfoggiare il CFO Francesco Calvo, stimato e rispettato dall’ambiente Exor.

Dunque? Allegri, dal canto suo, è stato chiaro: andare ora via dalla Juve sarebbe da vigliacchi. E, giustappunto, il mister non intende minimamente fare un passo indietro. Poi però – per forza di cose – devono salire al potere le valutazioni della società. Che deve tenere conto del 2.0, dei malumori (che non mancano, anzi) all’interno della rosa, dei pro e dei contro. E se dovesse prevalere la voglia di cambiare? La parola d’ordine diventerebbe un’altra: freschezza.

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