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Nicolo Zaniolo FiorentinaGetty

Zaniolo ad un bivio: futuro da scrivere, nella "sua" Conference League può trovare il modo di rilanciarsi

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Quando la Fiorentina, nel corso delle battute finali della sessione invernale di calciomercato, era riuscita ad assicurarsi il suo approdo in riva all’Arno, erano stati in molti ad immaginare per Nicolò Zaniolo un immediato futuro in viola da protagonista.

Doveva essere lui la risposta trovata ai problemi fino a quel punto riscontrati da Colpani e Gudmundsson, ma le cose non sono andate come era lecito attendersi.

Non solo infatti non è sin qui riuscito ad imporsi, ma ha avuto sempre meno possibilità per mettersi in mostra. Del vero Zaniolo si è visto pochissimo dal suo ritorno a Firenze (è cresciuto nel settore giovanile gigliato), ma ad attenderlo potrebbero esserci alcuni appuntamenti grazie ai quali modificare il corso delle cose.

  • APPENA 268’ IN CAMPO

    Da potenziale titolare quasi inamovibile, Zaniolo si è ritrovato a dover vestire i panni di alternativa di lusso.

    Nemmeno una primissima scelta per Palladino che, nel frattempo, è finalmente riuscito a dare il giusto equilibrio alla sua squadra ridisegnandola con quello che è il modulo che nelle sue idee iniziali doveva rappresentare un punto fermo: il 3-5-2.

    Con meno maglie offensive a disposizione nel settore avanzato, per Zaniolo gli spazi si sono inevitabilmente ristretti.

    Dopo aver esordito in maglia viola il 10 febbraio entrando nei minuti finali della sfida sul campo dell’Inter, ha inanellato tre presenze consecutive dal 1’ in campionato, due delle quali in veste di vice-Kean.

    Due gare dunque da centravanti, non propriamente il suo ruolo, una da attaccante esterno, prima di saltare la partita col Napoli per squalifica, di totalizzare appena 7’ complessivi nelle vittorie contro Juventus ed Atalanta e seguire dalla panchina Milan-Fiorentina.

    Nello stesso arco di tempo, è sceso in campo per appena 11’ in Conference League, vivendo da spettatore la gara valida degli ottavi in casa del Panathinaikos, per poi entrare nelle battute finali di quella di ritorno.

    Da inizio febbraio dunque, Zaniolo ha accumulato appena 268’ in campo, ovvero molti meno rispetto a quanto da molti prospettato.

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  • Gudmundsson Fiorentina desktopGetty Images

    L’ESPLOSIONE DI GUDMUNDSSON

    Come detto, Palladino, grazie anche agli innesti di gennaio, è riuscito a ridisegnare la sua Fiorentina con un 3-5-2 nel quale uno delle due maglie in attacco ha un padrone assoluto: Moise Kean.

    Zaniolo, che ben conosce l’ex Juventus dai tempi dell’U21, ha nelle sue corde ovviamente il ruolo di elemento a supporto dell’unica punta, ma il suo ritorno in viola è coinciso con l’esplosione di Gudmundsson.

    L’islandese nella prima parte di stagione è stato frenato da alcuni problemi di natura fisica, altri probabilmente extra campo ed anche da un modulo che non gli garantiva la necessaria libertà di esprimersi, ma con il passaggio al 3-5-2 e con una condizione ritrovata, è finalmente tornato ad essere il giocatore che aveva meravigliato tutti con il Genoa.

    Oggi Gudmundsson non solo è un elemento imprescindibile per Palladino, ma rappresenta il miglior compagno di reparto possibile per Kean. Nelle ultime quattro partite di campionato ha sempre inciso, trovato tra l’altro la via del goal contro Napoli e Juventus, e quando gli viene concesso qualche minuto di riposo solitamente viene gettato nella mischia quel Lucas Beltran che era arrivato a Firenze con la fama di bomber dalle grandi prospettive, ma che si è rivelato un giocatore capace di dare tanto alla sua squadra che con un lavoro di copertura.

    Zaniolo dunque non è oggi una prima scelta a Firenze, ma da qui al termine della stagione per lui le cose possono ancora cambiare.

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  • Zaniolo FiorentinaGetty Images

    UNA CHANCE CHIAMATA CELJE

    La Fiorentina tornerà in campo questa sera per affrontare il Celje nell’andata dei quarti di finale di Conference League.

    La compagine slovena non rappresenta il più temibile degli ostacoli da superare e proprio per questo motivo, almeno nella gara d’andata, Raffaele Palladino potrebbe far rifiatare alcuni titolarissimi per puntare su chi titolare non è, ma ha le qualità per far male.

    In quest’ultima categoria rientra senza dubbio Zaniolo che la Conference League l’ha già vinta con la Roma segnando anche la rete decisiva in finale e che potrebbe vedersi servita su un piatto d’argento una possibilità importante.

    Qualora Kean dovesse partire dalla panchina, potrebbe essere lui ad agire da centravanti supportato magari da Beltran (i due per caratteristiche potrebbero anche alternarsi).

    Una chance per cambiare il volto della sua stagione, ma che può rappresentare anche un bivio in ottica futura.

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  • UN FUTURO TUTTO DA SCRIVERE

    Dopo aver vissuto la prima metà di stagione a Bergamo con la maglia dell’Atalanta, Zaniolo è arrivato a gennaio in prestito alla Fiorentina dal Galatasaray, club che ne detiene ancora il cartellino.

    Un prestito oneroso che può far scattare un obbligo di riscatto da circa 15,5 milioni al verificarsi di determinate condizioni (un minimo di presenze da almeno 30’).

    La Fiorentina, dunque, potrebbe ritrovarsi chiamata ad investire quasi 19 milioni di euro per trattenere Zaniolo e forse è anche per questo motivo che gli è stato dato meno spazio del previsto.

    Al momento è difficile immaginare che il club viola sia disposto ad un simile esborso e magari punta a tenersi le ‘mani libere’ per ritrattare il tutto in estate, ma intanto toccherà anche al giocatore dimostrare di meritare la permanenza.

    Il Celje potrebbe rivelarsi il più bivio più inaspettato, ovvero quello che conduce ad un riscatto sul campo e non solo.

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