Pubblicità
Pubblicità
Suriname squadraGetty Images

Il Suriname al Mondiale 2026? La storia è a un passo per il paese del Sudamerica che ora può contare sui giocatori nati in Olanda

Pubblicità

Per l'Olanda la qualificazione al Mondiale 2026 è dietro l'angolo. A +3 sulla Polonia, la squadra Orange vede il pass per il torneo del prossimo anno distante solamente 90 minuti. I ragazzi di Koeman potrebbero però non essere gli unici nati nel Vecchio Continente e tra i confini olandesi a disputare la Coppa del Mondo in centro-nord America. Grazie all'allargamento del torneo da 32 a 48 rappresentative, diverse Nazionali senza una grande tradizione calcistica avranno la possibilità di qualificarsi. Oltre al nuovo format, però, c'è anche il merito. E attualmente, stando ai risultati, sia Curacao che Suriname potrebbero strappare il pass per il torneo negli ultimi 90 minuti.

La storia di Curacao e del Suriname è legata all'Olanda, ma nel '900 il loro destino è cambiato: se entrambe sono ex colonie olandesi, Curacao fa ancora parte del Regno dei Paesi Bassi e di fatto rappresenta una nazione costitutiva legata all'Olanda in termini di difesa, politica estera e cittadinanza. Suriname, invece, ha ottenuto l'indipendenza dal Regno nel 1975 e gli unici legami con i Paesi Bassi appartengono al passato.

Curacao è probabilmente la rappresentativa più 'curiosa' che potrebbe accedere al Mondiale (ne abbiamo parlato qui), ma il Surimane non è certo da meno. Rispetto ai vecchi 'cugini', si trova nel continente sudamericano, ma ciò nonostante gioca le proprie partite nella conferenza centro-americana. Dove, in vista dell'ultima partita del girone, si trova davanti a Panama dopo aver battuto El Salvador 4-0. Ed ora, con gli ultimi 90 minuti del gruppo A, potrebbe qualificarsi alla Coppa del Mondo per la prima volta. 

Come? Battendo il Guatemala, qualora Panama (in vetta allo stesso modo ma secondo per differenza reti), non vada oltre il pareggio contro El Salvador, o in alternativa ottenendo un risultato semplicemente migliore dei contendenti, magari mantenendo una differenza reti più alta (criterio principale in caso di arrivo a pari punti).

Suriname è pronto a fare la storia. E la sua, di storia, è quanto mai particolare.

  • IN SUDAMERICA. MA NEL GIRONE CENTRO-AMERICANO

    Partiamo dalla base. Perché il Surimane gioca i gironi centro-americani nonostante faccia parte del Sudamerica come Brasile, Argentina, Ecuador e via dicendo?

    Un tempo Guyana olandese prima di ottenere l'indipendenza dal Regno dei Paesi Bassi nel 1975, Suriname gioca nella confederazione CONCACAF che racchiude le squadre del centro-America. 

    Lo stesso destino del Suriname è anche quello della Guyana francese, che nonostante sia geograficamente presente in Sudamerica sfida Panama, El Salvador, Honduras e il resto delle rappresentative del 'centro'. 

    Ma per quale motivo? Sin dalla creazione della CONCACAF, Suriname è stato presente come uno dei paesi fondatori. La confederazione, del resto, vede al suo interno i paesi caraibici e le due Guyana sono più culturamente vicine a tale comunità.

    La Guyana, invece, è l'unico stato effettivamente presente in centro-America e all'interno della CONCACAF.

  • Pubblicità
  • Netherlands v Poland - FIFA World Cup 2026 QualifierGetty Images Sport

    I GRANDI DEL SURINAME NELL'OLANDA

    Essendo ai margini del calcio mondiale, la Nazionale del Suriname non ha mai avuto modo di 'tenere per sè' i grandi giocatori nati nella capitale Paramaribo o comunque con parenti provenienti dalle maggiori città del paese sudamericano.

    Nel corso della storia, specialmente dagli anni '80 in poi, giocatori come Seedorf, Gullit, Rijkaard, Hasselbaink, Van Dijk e Dumfries hanno scelto la Nazionale olandese per competere al top in Europa e non nelle qualificazioni CONCACAF, senza aver la possibilità di giocare il Mondiale.

    C'è inoltre da considerare come fino al 2019 le autorità del Suriname vietavano la convocazione di calciatori nati al di fuori dei confini nazionali.

    Nell'attuale Olanda Xavi Simons, Van Dijk e Dumfries avrebbero dunque potuto rispondere alla chiamata del Suriname solamente dal 2019 in avanti (entrambi hanno origini sudamericane in virtù di uno dei due genitori), mentre in passato Rijkaard e Gullit, nati in Olanda, non avrebbero mai potuto giocare per il paese dei parenti.

    Seedorf e Hasselbaink, invece, sono nati a Paramaribo, ma hanno scelto l'Olanda in virtù dello status della squadra europea rispetto a quello del Suriname.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • NATI IN OLANDA, IN MAGLIA SURINAME

    Nell'ultimo decennio c'è stato un cambiamento totale. I giocatori nati in Europa, ma con origini africane, sudamericane e asiatiche, hanno scelto di rispondere alle convocazioni di Nazionali di 'lignaggio inferiore' rispetto a quelle del Veccho Continente. Rispetto all'enorme contesa per un posto nella Francia, nell'Olanda o in altri ex paesi colonizzatori, quella nei paesi d'origine risulta essere decisamente nulla per chi ha avuto modo di emergere in Europa e diventare uno dei grandi del continente.

    E così i giocatori nati in Francia rispondono alle chiamate di svariate rappresentative afriane, mentre quelli in questo caso nati in Olanda hanno modo di lottare per vincere trofei in centro-America e avere la possibilità di giocare il Mondiale.

    Considerando i giocatori convocati dal ct Stanley Menzo (nato in Suriname) per le due decisive gare di qualificazione al Mondiale 2026 previste a novembre, la stragrande maggioranza è nata in Olanda.

    A livello numerico, infatti, solo tre i calciatori nati a Paramaribo e non ad Amsterdam, Rotterdam, Eindhoven e le principali città olandesi. 

    Rispetto al pre-2019, tutto è cambiato: ora i giocatori del Suriname sono nati e cresciuti in Olanda, si sono confrontati con la Eredivisie e i maggiori tornei europei per poi dire sì alla rappresentativa dei propri parenti, vuoi per senso di appartenenza, vuoi per la possibilità di giocare con una Nazionale.

  • Sheraldo BeckerImago

    I GIOCATORI CONVOCATI

    I giocatori nati in Suriname hanno poche occasioni di esserse scelti per la rappresentativa, considerando il livello generalmente ben diverso rispetto a chi nasce in Europa e può confrontarsi con il calcio del Vecchio Continente.

    Se consideriamo i convocati di novembre, nessuno ha giocato nel massimo campionato locale: Myenty Abena e Dion Malone hanno giocato in Olanda sin dalle giovanili, mentre Gleofilo Vlijter è sì cresciuto con il club surinamese S.V. Robinhood, ma non ha mai esordito tra i professionisti, avendo giocato l'intera carriera in Europa.

    Non presente tra i convocati di novembre, è pienamente nel giro della rappresentativa del Suriname Jamilhio Rigters, che ha avuto modo di essere convocato dalla Nazionale quando militava nel Robinhood; attualmente è invece sotto contratto in Giamaica.

    Allo stesso modo potrebbe avere un posto al Mondiale, qualora arrivasse la qualificazione e la chiamata del ct, Dimitrie Apai, lui sì attualmente nel campionato locale surinamese con la squadra Transvaal.

    La stella del Suriname è Sheraldo Becker dell'Osasuna, mentre i tifosi italiani conoscono meglio Rigdeciano Haps, giocatore del Venezia.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • IL CAMPIONATO DEL SURINAME

    Il campionato del Suriname è la Suriname Major League, nato nel 2024. Con il lancio della SML è stato introdotto il calcio professionistico, nonostante anche in passato fosse comune che i calciatori avessero contratti con i club del torneo di prima serie, un tempo denominato SVB Hoofdklasse.

    Le squadre che compongono il torneo sono dieci e le prime due vincitrici sono state il già citato Robinhood nel 2024 e dunque l'Inter Moengotapoe nel 2025.

    L'Inter Moengotapoe, Campione del Suriname in dieci occasioni prima della rivoluzione del massimo torneo, gioca allo stadio Ronnie Brunswijkstadion, che prende il nome dal presidente Ronnie Brunswijk.

    Al quale va dedicato un capitolo a parte.

  • RONNIE BRUNSWIJK

    Ronnie Brunswijk è il presidente dell'Inter e uno dei personaggi più controversi del paese. Ex vicepresidente del Suriname, dalla scorsa estate è Vicepresidente dell’Assemblea nazionale del Suriname.

    Durante la guerra civile in Suriname, conflitto andato in scena tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90, Brunswijk è stato leader dei ribelli Jungle Commando, organizzazione militare fondata dallo stesso Ronnie.

    Precedentemente Brunswijk era stato la guardia personale di Dèsi Bouterse (ex presidente del Consiglio Militare Nazionale e dunque leader de facto del Suriname) prima di lottare contro il regime dello stesso.

    A fine anni '90 Brunswijk è stato processato e condannato da 8 anni di prigione dalla corte olandese di Haarlem per crimini relativi allo spaccio di droga, è stato emesso un mandato di cattura internazionale a suo carico ma il Suriname non ha concesso l'estradizione.

    Rapper nel tempo libero (!), Brunswijk ha esordito con il suo Inter Moengotapoe nel settembre 2021, a quasi 61 anni di età: il presidente si è schierato nel match valido per gli ottavi di finale della CONCACAF League.

    In campo per 54 minuti e sostituito nella ripresa, Brunswijk è diventato il giocatore più anziano a giocare in una competizione internazionale per club.

    In quell'occasione l'Inter è stato sconfitto dagli honduregni dell'Olimpia per 6-0 e subito dopo Brunswijk è stato squalificato per tre anni, al pari delle due squadre. Il motivo? La diffusione di un video in cui veniva mostrato intento a distribuire banconote alla squadra avversaria.

  • Pubblicità
    Pubblicità