Il tecnico del Lecce, Roberto D’Aversa, parlando successivamente ai microfoni di ‘Sky’, ha spiegato la sua versione dei fatti.
“Già negli ultimi minuti di partita la situazione si era fatta concitata. Ci sono state delle provocazioni, la mia volontà era quella di fare in modo che i miei ragazzi non prendessero espulsioni e siamo arrivati a contatto io ed Henry. Il gesto non è stato bello da vedere, ma la mia intenzione era quella di dividere. Lui ha continuato nel provocare, ma poi è finita lì. Io non sono entrato in campo per dare una testata al giocatore, sono entrato in campo per evitare squalifiche perché siamo attesi da altre partite importanti. Lui si è avvicinato, io non volevo andare su Henry. Nell’immagine finale ci sono solo io, ma prima c’erano Gendrey e Pograncic vicino a lui. Non c’era nulla di premeditato, il gesto è brutto e me ne scuso ma l’intenzione era quella di allontanare i giocatori. Gli ultimi minuti di gara sono stati una provocazione continua, ma non volevo fare danni”.