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Djed Spence Antonio ConteGOAL/Getty

Spence e l’esperienza con Conte: “Non era mai contento, ha distrutto la mia fiducia”

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Quella che sta vivendo Djed Spence è un’annata molto importante. Approdato al Tottenham nel 2022 a fronte di un esborso da ben 15 milioni di euro, nelle prime due stagioni non ha praticamente trovato spazio con gli Spurs, tanto che il club ha preferito prestarlo prima al Rennes e poi al Leeds ed al Genoa.

Da qualche mese per lui la musica è cambiata e la cosa è confermata dal fatto che, tornato alla base, ha già collezionato 24 presenze con 2 goal in tutte le competizioni, riuscendo anche a ritagliarsi un ruolo da titolare sugli esterni.

Spence, parlando al Rio Ferdinand Presents Podcast, ha spiegato quanto duro sia stato il suo impatto con il mondo Tottenham e soprattutto con un allenatore in particolare: Antonio Conte.

  • “COME SBATTERE CONTRO UN MURO”

    “Non ho provato una bella sensazione. Quando sono arrivato al Tottenham ero in grande forma, ero sicuro di me ed eccitato. Poi mi sono ritrovato come a sbattere contro un muro di mattoni ed essendo giovane la cosa ha distrutto un po’ la mia sicurezza”.

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  • Ipswich Town FC v Tottenham Hotspur FC - Premier LeagueGetty Images Sport

    “NON ERA MAI CONTENTO DI NULLA”

    “Mi chiedevo cosa stessi facendo e questo perché qualunque cosa facessi quell’uomo non era mai contento. Anche se facevo la cosa giusta mi chiedevo se effettivamente fosse così, perché lui non è un tipo che fa complimenti. Si arriva ad un punto nel quale hai bisogno di una parola di una conferma da parte del tuo allenatore, ma io forse ho avuto una sola conversazione con lui”.

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  • Antonio Conte Napoli InterGetty Images

    “ERA MOLTO RIPETITIVO”

    “Conte era molto ripetitivo, facevamo letteralmente la stessa cosa ogni giorno. Con Postecoglou le cose sono un po’ diverse, lui cambia ogni giorno. Sono stato vittima del fatto di essere stato troppo umile. A volte devi semplicemente esprimerti”.

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  • “NON VOLEVO PESTARE I PIEDI A NESSUNO”

    “Quando sono arrivato al Tottenham ho dato un po’ troppo rispetto ai giocatori e a tutto l’ambiente. Arrivato dal Forest e mi legavo ad uno dei club più importanti della Premier League. Non ero me stesso, ho visto grandi nomi come Kane e Son e non volevo pestare i piedi a nessuno. E’ stato forse il mio più grande errore, ma direi che oggi le cose sono cambiate. Non ho tempo da perdere, le cose devo andarmele a prendere”.

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