"La personalità nel calcio è fondamentale, ma se prima l'aveva chi rischiava la giocata ora serve accettare la partita a tutto campo e indirizzarla negli spazi in cui vuoi. Dobbiamo fare passi in avanti nella continuità dei duelli, delle corse, dell'attacco allo spazio, del giocare a campo aperto. Bisogna stare nel cuore della squadra per 90' per fare la differenza, una sola giocata non basta più. Quindi o sei di un livello superiore, oppure devi ragionare in un altro modo. Bisogna fare ed eseguire ciò che serve, ossia il motivo per cui siamo qui, senza esitazione".
"Nessuno, finché non andrò via, mi riuscirà a far credere che i calciatori della Juve non siano bravi e che non riusciremo a superare questi limiti. Perché ho accettato di venire credendo questo, perché nel mio lavoro è sempre stato complicato, a volte ho anche creduto di non farcela ma poi ho continuato, perché un allenatore dev'essere condizionato dall'ossessione di poter migliorare una squadra".