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2024-03-18-brazil-cafu(C)Getty images

‘Sliding doors’ Cafu: “Dopo la Roma non dovevo andare al Milan ma in Giappone”

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Cafu è stato, senza ombra di dubbio, uno degli esterni destri più forti dell’intera storia del calcio mondiale.

Due volte campione del mondo con il Brasile, non solo è il giocatore che ha totalizzato più presenze in assoluto con la Seleçao, ma con il suo modo di giocare e spingere è stato tra coloro che hanno rivoluzionato il ruolo del terzino destro.

In Italia è stato straordinario protagonista tra il 1999 ed il 2008 vestendo prima la maglia della Roma e poi quella del Milan, ma le cose sarebbero potute andare in maniera molto diversa se solo le vie del mercato lo avessero portato altrove.

A svelare quali sono stati un paio di snodi fondamentali per la sua carriera, è stato lo stesso Cafu nel corso del Festival dello Sport di Trento.

  • “DOVEVO ANDARE AL PARMA”

    “Io non dovevo andare alla Roma, ma al Parma. Poi fu Zeman a volermi perché correvo tanto e con lui si deve correre tanto. Con la Roma ho vinto lo Scudetto nel 2001 ed è stato bellissimo, perché vincere a Roma è diverso”.

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  • Cafu MilanGetty

    “PENSAVO CHE IL MILAN FOSSE UNO SCHERZO”

    “Stavo andando in Giappone, dovevo legarmi allo Yokohama. Avevo un precontratto e mi avevano già pagato, poi mi hanno chiamato Leonardo e Braida. Io avevo 33 anni e credevo che si trattasse di uno scherzo, ma ho restituito tutto e sono andato al Milan. In Giappone mi pagavano di più e si sono arrabbiati, ma il Milan è il Milan. Ancelotti mi voleva far fare solo 12 partite l’anno, ma le ho giocate tutte fino a 38 anni. Non volevo riposarmi mai e abbiamo vinto tutto quello che si poteva vincere”.

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  • “ANCELOTTI UN PADRE PER ME”

    “In quel periodo Ancelotti è stato veramente un padre, un uomo, un allenatore e un amico. Quando ho saputo che mio padre aveva il cancro e che non stava molto bene, ho chiesto ad Ancelotti se potevo andare in Brasile e lui mi ha risposto che una settimana dopo avevamo una partita di Champions League. Ho promesso che sarei andato, avrei visto mio padre e la sera sarei tornato e allora mi ha detto che non avrebbe detto nulla ai dirigenti e che nel caso mi avrebbe fatto giocare. Sono tornato, la sera sono sceso in campo ed ho fatto l’assist per il goal della vittoria”.

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  • Paolo Maldini 2024Getty Images

    “MALDINI DOVREBBE ESSERE AL MILAN”

    “Ho imparato tanto dall’Italia ed ho giocato con compagni di squadra eccezionali. Compagni come Maldini che è stato il più grande difensore sella storia del calcio. Lui è il Milan, ha fatto grande il Milan e dovrebbe lavorare lì”.

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