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Spalletti Di Gregorio Juventus conferenza stampa

Siparietto tra Spalletti e Di Gregorio in conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Sporting: cosa è successo e cosa si sono detti

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L’avventura di Luciano Spalletti sulla panchina della Juventus è iniziata da meno di una settimana, ma non sono mancati già episodi degni di nota.

Dopo lo scambio di battute con Mattia Perin nel suo primo giorno alla Continassa, il tecnico toscano ha avuto un’altra occasione per mostrare il suo lato più ironico durante la conferenza stampa di vigilia della sfida di Champions League contro lo Sporting Lisbona.

Questa volta il siparietto ha come protagonista l’altro portiere, Michele Di Gregorio, colpevole di apparire un po’ distratto durante l’incontro con i giornalisti: "La domanda era per te, mister…".

  • IL SIPARIETTO IN CONFERENZA STAMPA: COS'È SUCCESSO?

    "C'è un menù, una liturgia o un metodo per preparare una partita con una squadra che forse ha ansia o necessità di vittoria?", chiede il giornalista.

    Attimi di silenzio, mentre Spalletti fissa Di Gregorio seduto accanto a lui: "Tocca a te", commenta il tecnico. "L'ha detto lui: prima Di Gregorio, poi il mister".

    Imbarazzato, il portiere prova a restituire la palla: "Non l'ho sentito… no, a me era solo un saluto, la domanda è per te, mister". Vedendo però che Spalletti non intendeva assecondarlo, aggiunge ridendo: "Mi ripeti la domanda? Mi sono perso un attimo", scatenando le risate generali.

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  • LA RISPOSTA DEL PORTIERE BIANCONERO

    Una volta ripetuta la domanda, Di Gregorio ha potuto rispondere al quesito del giornalista: "Penso che al di fuori dei risultati precedenti, come ho detto prima, le partite qui vanno vinte. Ansia non è una parola che userei per preparare una partita, anzi. Ci deve essere maggior volontà per fare la prima vittoria in Champions e la carica di cui abbiamo parlato prima può essere dato anche da questo".

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  • SPALLETTI PIÙ ESAUSTIVO: "L'INCERTEZZA È PEGGIO DI UNA SCELTA SBAGLIATA"

    Successivamente, è arrivata la risposta anche di Spalletti: "Intanto è una fortuna giocare la Champions, è la suite del calcio, la lounge del calcio. Se il calcio fosse un Grand Hotel, la Champions sarebbe sicuramente la sua suite. È chiaro che per giocare questa competizione dobbiamo avere un'idea propria di quello che è essere squadra, di cosa vuol dire essere squadra, proteggendo quest'idea con una grandissima personalità. Si passa da lì: bisogna avere il coraggio di scegliere ciò che vogliamo fare. Di solito si hanno sempre tre possibilità quando ci si trova davanti ad una cosa: la scelta corretta, la scelta sbagliata e l'incertezza di che cosa voglio fare. Quella peggiore è l'incertezza, è anche peggio di fare la scelta sbagliata. Non è alibi giocare una volta ogni tre giorni, la dobbiamo far finita - parlo per i miei calciatori. Il calcio è questo, si gioca ogni tre giorni. Non c'è scappatoia, dobbiamo essere curiosi di ciò che troviamo.".

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  • IL SECONDO SIPARIETTO NEL GIRO DI UNA SETTIMANA

    Quello con Di Gregorio è già il secondo siparietto di Spalletti alla guida della Juventus.

    Al suo primo giorno in bianconero, il tecnico toscano aveva risposto con ironica sicurezza alla domanda di Perin: "Tutto bene?" con un secco "Dipenderà da voi".

    Imbarazzato, il portiere aveva subito corretto il tiro: "Eh sì, certo. Noi siamo a disposizione".

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