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Gian Piero Gasperini Antonio ConteGetty

Roma-Napoli è anche Gasperini contro Conte: sfida tra maestri con lo Scudetto nel mirino

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Si scrive Derby del Sole, si legge Roma-Napoli. I prossimi mesi diranno poi se si potrà aggiungere anche sfida Scudetto, quello che è certo è che all’Olimpico scenderà in campo quanto di meglio può offrire al momento la Serie A.

Sì, perché ad affrontarsi saranno due squadre che si sono presentate ai blocchi di partenza del tredicesimo turno da prima e seconda della classe, due compagini che arrivano all’appuntamento distanziate di due sole lunghezze e che andranno a caccia di quel risultato che tanto potrebbe dire sulle rispettive stagioni.

Roma-Napoli sarà per forza di cose anche Gasperini contro Conte. Vero è che gli allenatori spesso tendono a dribblare questo tipo di confronti ricordando che sono i giocatori ad andare sul rettangolo verde, ma si tratta di due tecnici che, in modi diversi, sono stati tra i più influenti della storia recente del calcio italiano.

Due maestri che hanno molto in comune, a partire dalla facilità con la quale riescono a entrare nelle teste dei propri giocatori.

  • LO STESSO IMPATTO A ROMA E NAPOLI

    Quando nel giugno del 2024 il Napoli ha comunicato di aver affidato la panchina ad Antonio Conte, sono stati in molti a pensare automaticamente a una squadra partenopea nuovamente da Scudetto.

    Una cosa che è venuta quasi naturale, nonostante la compagine azzurra fosse reduce da una terribile stagione vissuta con il tricolore sul petto e scandita da più cambi in panchina che da soddisfazioni, e chiusa con il più anonimo dei decimi posti in classifica.

    È raro vedere una squadra reduce da un trionfo in campionato fare così male nell’annata successiva, eppure il Napoli è riuscito nell’impresa di smorzare a tempo di record l’entusiasmo per lo storico terzo Scudetto vinto solo pochi mesi prima.

    Entusiasmo che è tornato sotto il Vesuvio con il semplice arrivo di Antonio Conte, che era sì reduce da un anno sabbatico, ma che portava con sé quella sorta di aurea di invincibilità costruita nell’arco di una carriera scandita da trionfi.

    Ebbene, l’arrivo in giallorosso di Gian Piero Gasperini ha sortito nei pensieri di molti lo stesso effetto. Ha ereditato una squadra che, con Ranieri in panchina, aveva vissuto una seconda parte della stagione precedente viaggiando a ritmi da Scudetto, ma proprio in lui in tanti hanno individuato l’uomo giusto per il passo successivo.

    Gasperini, nel corso della sua lunga avventura alla guida dell’Atalanta, si è meritato un credito incredibile. Anche grazie al suo straordinario lavoro, ha trasformato una splendida provinciale in una delle migliori squadre d’Europa e dunque era normale pensare a lui come un “plus” non da poco.

    Uno dei migliori allenatori in circolazione, proprio come Conte, e non è un caso che i rispettivi arrivi abbiano sortito gli stessi effetti sia per la Roma che per il Napoli. I due hanno impiegato pochissimo tempo a plasmare le due squadre a loro immagine e somiglianza, a inculcare le loro idee di calcio e la loro mentalità, e a portare tanto i giallorossi quanto gli azzurri a un livello successivo.

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  • Gian Piero Gasperini Roma MidtjyllandGetty Images

    CONCETTI CHIARI E IDEE SIMILI

    Gian Piero Gasperini e Antonio Conte hanno in comune anche un modo simile di interpretare il calcio.

    Più legato a un determinato modulo il primo (la difesa a tre è uno dei marchi di fabbrica), più fluido il secondo che, solo in questa prima parte di stagione, a causa di una serie incredibile di infortuni, ha già dovuto ridisegnare la sua squadra in vari modi diversi.

    Ciò che però è praticamente uguale è la richiesta fatta alle loro squadre. Sia Gasperini che Conte propongono un calcio fatto di dinamismo, intensità, attenzione in fase difensiva e voglia di dominare.

    Tutti obiettivi seguiti attraverso un estenuante (per gli avversari) lavoro uomo su uomo a tutto campo e ritmi altissimi.

    È anche in questo che sta il loro essere maestri: alle loro squadre trasmettono idee fondamentalmente semplici e concetti chiari, ma, a differenza della maggior parte dei loro colleghi, le loro squadre e i loro uomini riescono a suonare sempre perfettamente lo spartito e ci riescono senza interruzioni per tutto l’arco della stagione.

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  • UNA SFIDA DI ALTISSIMA CLASSIFICA

    Quella che andrà in scena all’Olimpico sarà una sfida di altissima classifica tra due delle migliori squadre del torneo e chissà che questo Roma-Napoli non possa già essere, ma questo lo dirà solo il tempo, un primo bivio Scudetto.

    Uno scontro diretto al quale le due squadre arrivano in modo diverso, nel senso che il Napoli campione d’Italia in carica è sempre stato considerato tra le grandi favorite per la corsa al titolo, mentre la Roma a quel tavolo si è seduta solo in tempi recenti.

    La compagine giallorossa ha iniziato il tredicesimo turno di campionato da capolista in solitaria e la cosa non è accaduta spesso di recente. Per l’ultima volta, infatti, bisognava tornare a ben dieci anni fa e alla decima giornata della Serie A 2015/2016.

    Allora si giocava la decima giornata, sulla panchina dei capitolini sedeva Rudi Garcia (che anni dopo vivrà un’esperienza non propriamente esaltante sulla panchina del Napoli) e secondi, proprio a due punti di distanza, c’erano i partenopei.

    Forse anche per questo motivo la Roma all’inizio del torneo non è stata inserita tra le favorite, ma quel posto se lo è poi guadagnato attraverso i risultati e il gioco. Chissà che Gasperini (che insegue il suo primo Scudetto) non possa ripetere nella capitale quanto fatto da Conte alla sua prima annata a Napoli.

    Il campo ha sin qui detto che i presupposti ci sono, ma tra le squadre che impediranno che la cosa possa accadere c’è anche quella campione d’Italia in carica.

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  • Antonio Conte NapoliGetty

    I PRECEDENTI DICONO CONTE

    Idee simili, modo di fare calcio simile, ma bilancio nei confronti diretti fortemente sbilanciato dalla parte di Antonio Conte.

    I due si sono affrontati dieci volte in carriera e le vittorie del tecnico azzurro sono state ben sei, a fronte di due pareggi e due affermazioni di Gasperini.

    È stato proprio l’attuale tecnico giallorosso ad avere la meglio nel primo confronto, che risale a quasi vent’anni fa: allora si giocava la stagione 2006/2007 del campionato di Serie B, il Genoa del “Gasp” riuscì a imporsi per 3-0 sull’Arezzo di un Antonio Conte che, alla prima esperienza da allenatore, non avrebbe poi avuto modo di prendersi la rivincita nella gara di ritorno poiché sostituito da quel Maurizio Sarri, dal quale poi si riprenderà il posto pochi mesi dopo.

    Gasperini (che proprio contro Conte ha la media punti più bassa rispetto a tutti gli altri colleghi di Serie A) ha dovuto attendere diciotto anni per vincere la sua seconda partita contro Conte. Diciotto anni scanditi da cinque sconfitte e due pareggi, ma c’è anche da dire che l’attuale tecnico azzurro, nel frattempo, ha praticamente sempre allenato squadre di rango superiore.

    Gli ultimi doppi confronti, quelli proprio della scorsa stagione, hanno visto prima Gasperini trionfare con la sua Atalanta al Maradona (netto 0-3), poi Conte prendersi la rivincita a Bergamo con il suo Napoli (2-3 il risultato finale).

    Due partite spettacolari e ricche di gol, e la speranza è che Roma-Napoli possa essere dello stesso livello. Gli ingredienti ci sono tutti, e tra essi rientrano due allenatori che sono tra i migliori al mondo.

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