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Stefano Pioli Al-Nassr 2025Getty Images

Pioli verso il ritorno alla Fiorentina: cosa manca e perché i tempi potrebbero essere lunghi

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Quello di Stefano Pioli è un nome che è tornato prepotentemente alla ribalta nel corso degli ultimi giorni.

Quando infatti sono iniziate a circolare le voci relative alla possibile chiusura dell’avventura di Luciano Spalletti sulla panchina dell’Italia, quello dell’attuale allenatore dell’Al Nassr è stato uno dei primi profili valutati per la sostituzione.

Essere nominato commissario tecnico Azzurro, avrebbe potuto rappresentare il coronamento di una carriera già impreziosita dallo Scudetto vinto con il Milan, ma a raccogliere l’eredità di Spalletti non sarà Pioli ma con ogni probabilità Gennaro Gattuso, da giorni in pole position.

L'’allenatore parmenese è destinato comunque ad un ritorno in Italia, ma non per guidare la rappresentativa Azzurra, bensì per abbracciare, per la terza volta la Fiorentina.

Della compagine viola è stato prima calciatore e poi allenatore già in un’occasione ed ora tutto lascia pensare che ripartirà proprio da quella piazza che tanto ha amato e alla quale tanto si è legato.

La Fiorentina ha deciso di affidargli la creazione di un nuovo ciclo, ma la strada che dovrebbe portare alle firme e agli annunci di rito, non sarà di quelle brevi.

Cosa manca dunque affinché Pioli diventi il nuovo allenatore della squadra gigliata?

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    LA PAROLA DATA ALLA FIORENTINA

    Stefano Pioli è stato effettivamente tra i candidati per raccogliere l’eredità in Azzurro di Luciano Spalletti, ma la trattativa con la FIGC non sembra mai essere realmente decollata.

    L’ex tecnico del Milan ha infatti deciso di rispettare la parola data alla Fiorentina, club che ha individuato in lui l’uomo giusto al quale affidare la panchina dopo le sorprendenti dimissioni di Raffaele Palladino.

    Un gesto importante, che ha costretto la Federazione (anche dopo il ‘no’ di Claudio Ranieri) a valutare nuovi profili.

    Pioli sarà il prossimo allenatore della Fiorentina, ma l’ufficialità non è attesa a breve.

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  • IL CONTRATTO CON L’AL NASSR

    A rendere non immediati gli annunci ufficiali di rito, c’è un ostacolo di non poco conto: Stefano Pioli è ancora legato contrattualmente all’Al Nassr.

    Questo vuol dire che prima di impegnarsi ufficialmente con qualsiasi altro club, dovrà prima liberarsi da quello saudita. Gli agenti del tecnico sono a lavoro proprio per superare questo "ostacolo" il prima possibile e poter così procedere alla firma con la Fiorentina.

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  • ALMENO FINO AL 2 LUGLIO

    C’è inoltre un altro fattore del quale dover tenere conto: per questioni puramente fiscali, Pioli non potrà lasciare l’Arabia Saudita prima del 2 luglio.

    La burocrazia araba impone in tempo di permanenza minimo per quello che riguarda la tassazione sugli stipendi e, qualora dovesse salutare il Paese prima dei 183 giorni, il tecnico sarebbe costretto a pagare le tasse sul suo ingaggio da 12 milioni l’anno non in Arabia Saudita, dove verserebbe un 2%, bensì in Italia.

    Si tratterebbe di un sacrificio enorme per un allenatore che già solo tornando alla Fiorentina farebbe una rinuncia enorme dal punto di vista economico.

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    QUANTO GUADAGNEREBBE A FIRENZE

    Come detto, Stefano Pioli è legato all’Al Nassr da un contratto da dodici milioni a stagione con scadenza fissata nel 2027.

    Di fatto è uno degli allenatori più pagati al mondo e percepisce un ingaggio che in Serie A nessuno potrebbe garantirgli.

    Non lo farà ovviamente nemmeno la Fiorentina, ma per il club viola Pioli è pronto ad un sacrificio importante. Secondo quanto emerso infatti negli ultimi giorni, ad attenderlo a Firenze ci sarà un triennale da circa 3 milioni di euro l’anno.

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  • QUANDO POTREBBE ARRIVARE L’ANNUNCIO UFFICIALE

    Tra le prime otto classificate dello scorso campionato, la Fiorentina è di fatto l’unica squadra ancora senza un allenatore.

    Questo probabilmente anche perché il club viola ha proprio deciso di aspettare Stefano Pioli.

    In tal caso, per gli annunci ufficiali di rito, potrebbe dunque essere necessario attendere i primi giorni di luglio, ma la cosa da un punto di vista formale potrebbe non rappresentare un problema.

    La stagione della Fiorentina partirà il 12 luglio con l’inizio del ritiro estivo e per quella data Pioli dovrebbe essere pronto a prendere possesso della panchina.

  • QUALI ERANO I PIANI B

    Qualora dovessero verificarsi delle problematiche insormontabili, la Fiorentina si era già guardata attorno per valutare altri profili.

    In particolare i nomi nella lista dei viola erano Thiago Motta (più defilato), Gilardino e Farioli come possibili alternative, ma si tratta appunto di idee che però non si concretizzeranno a meno di clamorosi scenari.

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