Ngonge cerca il riscatto al Torino: ritrova Baroni dopo l’esperienza deludente a Napoli

Con l’Hellas Verona, Ngonge era riuscito ad esprimersi al meglio, tanto da diventare - almeno per un periodo - uno degli esterni offensivi più interessanti e promettenti del campionato.

Goal, assist, dribbling e personalità: il belga si era ritagliato un ruolo da protagonista nel sistema di gioco di Baroni, contribuendo alla salvezza gialloblù nella stagione 2022/23.

Quelle prestazioni avevano convinto il Napoli a investire su di lui, ma il salto di qualità non è mai arrivato davvero. Ora il trasferimento al Torino rappresenta un’opportunità importante: ritrovare fiducia, continuità e soprattutto spazio. L'obiettivo è quello di tornare a rendere come ai tempi del Verona.

Il legame tra Baroni e Ngonge è un punto chiave in questa operazione di mercato.

Il tecnico toscano conosce bene le caratteristiche dell’esterno belga e sa come valorizzarle.

In gialloblù gli aveva costruito attorno un contesto ideale per esprimersi: libertà in zona offensiva e centralità nel progetto tecnico.

A Torino la situazione sarà diversa, ma la presenza dell’allenatore può facilitare l’inserimento e riattivare quelle dinamiche che lo avevano aiutato a mettersi in mostra. Il modulo dei granata, inoltre, potrebbe calzare a pennello per le sue qualità da esterno offensivo e da seconda punta.

Per Ngonge, ritrovare Baroni è più di una semplice coincidenza: è una vera e propria occasione per ripartire col piede giusto.

Arrivato a gennaio 2024 per rinforzare il reparto offensivo del Napoli, Ngonge non è mai riuscito a trovare continuità.

Con i partenopei ha collezionato 35 presenze tra tutte le competizioni, la maggior parte delle quali da subentrato, con tre goal e un solo assist nel periodo.

L'arrivo di Conte non ha migliorato la sua situazione, anche vedendo i soli 348 minuti disputati nell'ultima stagione. La doppietta contro il Palermo in Coppa Italia sembrava il preludio di una rinascita, ma le cose sono poi andate diversamente.

Ngonge porta al Torino versatilità e imprevedibilità. Può essere impiegato come esterno offensivo a destra nel 3-4-2-1 di Baroni, ma anche come seconda punta in un attacco a due o addirittura trequartista in caso di cambio modulo.

Il suo dribbling, il tiro da fuori e la capacità di accendersi tra le linee lo rendono una pedina utile in più soluzioni. A Verona era spesso partito largo a destra per poi accentrarsi, mentre al Napoli è stato usato a tratti anche a sinistra.

Con Baroni avrà probabilmente un ruolo da jolly offensivo, da inserire a partita in corso o da titolare in determinati match. Tutto dipenderà dalla condizione fisica e dalla capacità di integrarsi in un gruppo che ha bisogno di nuove soluzioni.

Il Toro spera di aver trovato un’arma in più e, allo stesso tempo, Ngonge spera di poter ritrovare la sua giusta dimensione.