Da mercoledì sera c’è anche il suo nome, scritto in grassetto, nel libro della storia del Bologna.
Dan Ndoye si è meritato di diritto questo privilegio, segnando quella che è forse la rete più importante della sua carriera: quella che ha consentito alla compagine felsinea di tornare a mettere in bacheca la Coppa Italia dopo 51 lunghissimi anni di attesa.
Un goal, quello siglato in finale contro il Milan, che ha fatto esplodere una città ed una tifoseria intera e che, ancora una volta, ha confermato come oggi in ambito italiano sono pochi i giocatori nel suo ruolo bravi quanto lui.
Che fosse forte lo si era infatti capito già nel corso della sua prima annata in rossoblù con Thiago Motta, ma è stato Vincenzo Italiano a tirare fuori tutto il suo potenziale e a renderlo uno degli esterni più decisivi della Serie A.



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