Pubblicità
Pubblicità
Kvaratskhelia Calhanoglu Napoli InterGetty

Napoli sconfitto ma in crescita: più consapevolezza per la squadra di Mazzarri

Pubblicità

Una sconfitta che fa male, soprattutto per la modalità con cui si è concretizzata, ovvero un goal nei minuti finali che ha spezzato i sogni di gloria: il Napoli si lecca le ferite all'indomani del k.o. in finale di Supercoppa italiana.

Alla fine è stata l'Inter a tornare in Italia con il trofeo in mano, anche se gli azzurri possono quantomeno prendere atto della conferma dei miglioramenti emersi già nel corso della sfida vinta trionfalmente sulla Fiorentina in semifinale.

Un processo di crescita che fa sorridere in vista delle prossime uscite: i livelli della scorsa stagione sono ancora lontani, ma in casa Napoli si può quantomeno tornare a guardare al futuro con meno paura e più ottimismo.

  • IL NUOVO MODULO FUNZIONA

    Mazzarri ha riproposto il 3-4-2-1 anche nella finalissima, una scelta dettata dal grande impatto avuto dal nuovo schieramento nel 3-0 rifilato alla Fiorentina giovedì scorso.

    Una veste tattica che, in attesa dei rientri di Anguissa e Osimhen dalla Coppa d'Africa, sembra calzare a pennello a Di Lorenzo e compagni, confortati da una maggiore copertura in fase difensiva e da una buona incisività in attacco.

  • Pubblicità
  • Simeone espulsione AcerbiGetty

    ESPULSIONE CROCEVIA

    Fino al cartellino rosso mostrato da Rapuano a Simeone, il Napoli ha tenuto bene botta all'Inter nonostante le diverse occasioni create dai nerazzurri, dando l'impressione di potersela giocare fino alla fine.

    L'inferiorità numerica ha però rovinato i piani dei partenopei, costretti a difendersi in massa per prolungare match ai calci di rigore e giocarsi tutto dagli undici metri: la rete di Lautaro al 91' ha infranto tale obiettivo.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • DIFESA PIÙ COPERTA

    Il Napoli aveva bisogno di ripartire concedendosi meno rischi possibili, e quale miglior 'medicina' se non una difesa più rinforzata a livello strettamente numerico? Ora, in fase di non possesso, gli uomini a protezione della porta di Gollini sono diventati cinque, ovvero i tre centrali e i due quinti, chiamati a fare da 'stantuffi' sulle corsie esterne.

    Un accorgimento all'apparenza banale, ma utile per porre parzialmente fine ad un'emorragia di goal subiti che si stava facendo preoccupante.

  • ENJOYED THIS STORY?

    Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

  • Kvaratskhelia NapoliGetty

    KVARATSKHELIA DA RITROVARE

    Una delle note stonate, se vogliamo, è rappresentata dall'involuzione di Khvicha Kvaratskhelia, lontano parente del meraviglioso giocatore ammirato la scorsa stagione.

    Il georgiano sembra svampito sulla fascia sinistra, autore di giocate fini a sé stesse che spesso lasciano il tempo che trovano: insomma, tanto fumo e pochissimo arrosto, in attesa che il ritorno del 'gemello del goal' Osimhen possa in qualche modo contribuire a rivitalizzarlo.

  • Pubblicità
    Pubblicità
0