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Mourinho Rui Costa BenficaGetty Images

Ufficiale, Mourinho riparte dal Benfica: qualità ma anche tanta pressione, cosa deve aspettarsi lo Special One

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Solo fino a pochi giorni fa anche solo immaginarlo sulla panchina del Benfica era un esercizio quantomeno complicato; oggi José Mourinho riparte incredibilmente da quella squadra che ha già avuto modo di allenare per undici partite tra il settembre ed il dicembre del 2000, molto prima che diventasse una delle più grandi stelle dell’intero panorama calcistico mondiale.

Un ritorno clamoroso, se si pensa che proprio una sconfitta con le Aquile ad agosto ha decretato la decisione del Fenerbahçe di esonerarlo (quella sconfitta costò la qualificazione alla Champions League) e che solo lo scorso 13 settembre si era recato al Do Dragao, dove gli è stata riservata un’accoglienza da sogno, per seguire il ‘suo’ amato Porto dal vivo.

Cinque giorni più tardi, il Benfica ha annunciato ufficialmente l'arrivo in panchina di Mourinho. Il tecnico portoghese ha firmato un contratto valido per poco meno di un biennio: scadrà infatti il 30 giugno del 2027, alla fine della stagione 2026/2027.

Per Mourinho, ma anche per il Benfica, la situazione si è ribaltata nel giro di pochissimi giorni, ma che squadra ritrova lo Special One?

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    UNA SOLA SCONFITTA STAGIONALE

    José Mourinho siederà sulla panchina di una squadra che sin qui in stagione ha perso una sola partita: in maniera clamorosa contro il Qarabag al Da Luz in Champions League dopo essere stata in vantaggio di due reti.

    E’ stata questa battuta d’arresto a decretare, ad un anno dal suo ritorno a Lisbona, la fine dell’intensa seconda avventura di Bruno Lage alla guida delle Aquile.

    Il tecnico portoghese è stato esonerato dopo aver vinto la Supercoppa di Portogallo contro lo Sporting Lisbona, aver condotto il Benfica alla qualificazione alla Champions League superando gli ostacoli Nizza e appunto Fenerbahçe, ed aver ottenuto tre successi ed un pareggio nelle quattro gare sin qui disputate in campionato.

    Un ruolino di marcia di tutto rispetto, ma proprio il pari interno contro il Santa Clara (figlio soprattutto un clamoroso errore di Otamendi in pieno recupero) e la sconfitta contro il Qarabag sono bastati per stravolgere uno scenario che, solo fino a pochi giorni fa, parlava di una panchina assolutamente stabile. 

    La cosa fa capire quanto grandi siano grandi le aspettative dopo una sessione di calciomercato importante e soprattutto dopo aver visto lo Sporting laurearsi negli ultimi due anni campione di Portogallo.

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  • TANTA QUALITA’ A DISPOSIZIONE

    Lo ‘Special One’ sarà chiamato a guidare una squadra sulla carta molto forte ed uscita rafforzata dall’ultima sessione di calciomercato.

    E’ stato lo stesso Mourinho, in occasione della doppia sfida tra l’allora suo Fenerbahçe ed il Benfica a parlare di quella lusitana come di una compagine di livello superiore.

    Il club portoghese, nel corso dell’estate, ha ceduto tanto e acquista molto spendendo tra l’altro cifre molto ingenti. Il Benfica è stato rafforzato con gli innesti del terzino destro Dedic (l’innesto che sin qui ha reso più di tutti), di Richard Rios (uno dei centrocampisti più ambiti del mercato, dell’ex juventino Barrenechea, del talento croato Ivanovic, dell’ala desta Lukebakio (ancora ai box per infortunio) e soprattutto di Sudakov.

    Proprio il gioiello ucraino prelevato dallo Shakhtar per una cifra complessiva che sfiorerà i 30 milioni di euro, è l’uomo chiamato a dare alla squadra quella fantasia della quale difetta. Ha già mostrato lampi della sua classe nel suo debutto da titolare contro il Qarabag sfornando due assist, ed è proprio attorno a lui che ruoterà molto del gioco delle Aquile.

    Tutti giocatori questi che sono andati a rafforzare un gruppo che già prevedeva elementi del calibro di Trubin, Antonio Silva, Otamendi, Aursnes e Pavlidis: gli ingredienti per tornare a vincere il campionato (perso la scorsa stagione solo all’ultima giornata) ci sono tutti, a Mourinho il compito di amalgamarli bene.

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  • SCARSO ENTUSIASMO

    L’arrivo in panchina di una superstar del calcio mondiale come José Mourinho, avrebbe generato grande entusiasmo ovunque, ma la sensazione è quella che a Lisbona si respiri un’aria diversa.

    Sì perché quello dell’allenatore del Benfica è un ruolo particolare: il Da Luz pretende non solo i risultati, ma anche un gioco spettacolare.

    E’ stato proprio questo uno dei motivi che ha portato all’esonero di Bruno Lage, un tecnico tra l’altro accusato di avere poco carisma. Da questo punto di vista Mourinho ne ha in doti abbondanti, semmai è sotto il profilo del gioco che dovrà proporre qualcosa di diverso rispetto al recente passato.

    Inoltre, sulla sua valutazione pesano i recenti esoneri: quelli che hanno posto fine alle sue avventure, negli ultimi anni, al Manchester United, al Tottenham, alla Roma e al Fenerbahçe.

    Secondo molti lo ‘Special One’ ha perso parte del suo tocco magico e in Portogallo negli ultimi giorni hanno fatto notare come la sua sia stata sì una splendida carriera scandita da 26 trionfi in 25 anni, ma di questi sono uno è arrivato nelle ultime otto stagioni.

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    IL FATTORE ELEZIONI

    C’è un fattore con il quale Mourinho sarà chiamato a fare i conti: l’elezioni per la presidenza del Benfica.

    La pressione anche sulla squadra è enorme, perché la tornata elettorale sta amplificando le critiche e le polemiche ed è anche per questo motivo che Bruno Lage è stato esonerato.

    L’ex fuoriclasse di Fiorentina e Milan e attuale presidente del Benfica, Rui Costa, aveva bisogno di una sterzata anche per guadagnare consensi, visto che gli ultimi sondaggi lo danno solo al secondo posto alle spalle di Joao Noronha Lopes.

    Un grande mercato non è bastato per assicurarsi la riconferma (con ogni probabilità si deciderà tutto al ballottaggio) e Mourinho può rappresentare da questo punto di vista, soprattutto se accompagnato dai risultati, un’importante arma in più.

    C’è da dire che il nome dello Special One era stato accostato a quello del Benfica già diversi mesi fa e che dunque non si tratta di una mera mossa elettorale, quello che è certo è che ad attendere Mourinho al suo ritorno al Benfica dopo 25 anni ci sarà un clima incandescente. 

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