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Josè Mourinho RomaGetty Images

Mou punge la Lazio: "Col Porto ho giocato contro la squadra meno importante di Roma"

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Nel corso del programma "Buffa Talks", in onda su Sky, di Federico Buffa, ha parlato José Mourinho.

Il tecnico della Romaha affrontato diverse tematiche relative al suo presente sulla panchina giallorossa, ma anche rispondendo ad alcuni quesiti relativi alle sue esperienze passate.

Di seguito, ecco le parole dello Special One, che non ha risparmiato nemmeno una frecciatina alla Lazio:

  • MOURINHISMO E ANTIMOURINHISMO

    "Esiste il mourinhismo? Sì, anche l'anti mourinhismo. Specialmente a Roma, ci sono entrambe le fazioni. Il mourinhismo lo conoscono le persone che sanno cosa ho fatto. L'anti mourinhismo è cavalcato da gente felice in tutto il tempo in cui la Roma non vinceva una coppa, non aveva alcun tipo di successo europeo. Si divertono in radio e va bene.

    L'anti mourinhismo vende, il mourinhismo è un modo di stare nella vita più che nel calcio. Lo dico perché trovo gente per strada, in ogni punto del mondo, che si identifica con me e con il mio modo di stare nella vita. Per me, comunque, la partita più importante è sempre la prossima. Il resto è il passato, è storia".

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  • "I DOTTORI DEL CALCIO"

    "Alcuni vanno a bere champagne, mangiare e altri invece fanno un lavoro enorme, non mangiano o mangiano male, dividono la macchina perché magari non hanno molti soldi, mentre gli altri sono i dottori del calcio. Il calcio è lo sport più popolare del mondo, si può giocare anche con una pietra per strada e sta diventando invece uno sport per l'elite, non nella pratica ma nella gente che sta dietro di te. Chi sta a destra e a sinistra (le curve, ndr) è invece veramente innamorata del calcio".

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  • IL RAPPORTO CON GLI ARBITRI

    Io sono una persona che quando sente un'ingiustizia ha difficoltà a conviverci. Non mi piace l'ingiustizia, anche quella sociale, ovunque. Non c'è alcuna strategia. Nel calcio, l'unico che può sbagliare e ha un aiuto per rimediare al suo errore è l'arbitro.

    L'allenatore, quando sbaglia, non può fermarsi e rifare da capo. Nemmeno il calciatore può tornare indietro, se sbaglia a due metri dalla porta. L'arbitro può farlo con gli assistenti, il quarto uomo, il VAR.

    Gli arbitri, quindi, devono sbagliare di meno. Quando vedo ingiustizie contro il mio popolo vado in difficoltà, è il mio modo di vivere".

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  • “ALLEGRI E ANCELOTTI SONO SPECIALI”

    “Non è vero, bisogna imparare l’inglese. Non ho mai detto sono ‘The Special One’, ho detto sono ‘A Special One’. Uno tra tanti. Ci sono tanti allenatori speciali, come Allegri e Ancelotti per dire due italiani. Sono specialissimi. Vedi la loro storia, non lo dico perché sono amici ma perché è la verità. C’è chi dice che Max è scarso e che Carlo all’Everton era vecchio, ma Carlo vince ancora e Max vincerà ancora”.

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