Si può certamente discutere sulla decisione della FIFA di allargare il Mondiale, a partire dal 2026, al numero di 48 squadre e non più 32. Una scelta prettamente economica, di nuove possibilità per le rappresentative o un mix di entrambi i fattori? Consapevoli della certezza di non poter sapere (o forse di non voler, chissà) dove sia la verità, la Coppa del Mondo che si giocherà in Messico, Stati Uniti e Canada il prossimo anno presenta senza dubbio un'enorme occasione per Nazionali che fino all'ultima edizione sarebbe state limitate dal numero ridotto di slot, specialmente per quelle asiatiche, africane e centro-americane. Ora, però, tutto cambia.
Pensiamo all'Asia, che avrà otto squadre al Mondiale 2026 rispetto alle sei della scorsa edizione (una era però il Qatar padrone di casa) e alcune piccole Nazionali finalmente alla Coppa del Mondo per la prima volta o comunque dopo diversi decenni.
In questo scenario, oltre alle solite note Iran e Giappone (prime a qualificarsi per il 2026), le rappresentanti dell'Asia ai Mondiali centro-nord americane saranno in buon numero quelle provenienti dal Vicino o Medio Oriente che dir si voglia. Dal gruppo B di qualificazione, la scoperta di nuove Nazionali.

