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Luka Modric MilanGetty Images

Marotta promuove l’arrivo di Modric in Serie A: “E’ uno spot per il calcio italiano”

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Giuseppe Marotta è, senza ombra di dubbio, uno dei dirigenti più importanti ed esperti del panorama calcistico mondiale.

Partito giovanissimo dal Varese, ha lavorato per diverse società italiane, prima di imporsi ai più alti livelli prima con la Juventus e poi con l’Inter.

L’attuale presidente ed AD del club meneghino, parlando nel corso della presentazione del libro di Stefano Boldini ‘Il calcio del futuro’, ha analizzato il momento che sta vivendo il movimento nostrano e si è soffermato anche su due fuoriclasse come Cristiano Ronaldo e Luka Modric che sono sbarcati nel calcio italiano ad età avanzata continuando ad esprimersi a livelli altissimi.

  • “CRISTIANO RONALDO CONTROLLAVA L’ACQUA”

    “Cristiano Ronaldo è diverso da tutti gli altri. Quando andavamo in trasferta e sul tavolo c’era l’acqua minerale, lui prendeva la bottiglia per vederne le caratteristiche e poi si consultava con i dottori. Gioca ancora ed è un campione è perché usa tanto l’intelligenza”.

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  • “MODRIC UNO SPOT PER IL CALCIO ITALIANO”

    “Preoccupante vedere Modric arrivare in Italia a 40 anni? No, è uno spot positivo per il calcio italiano. I nostri figli e i nostri nipoti guardando un giocatore del genere si innamorano”.

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  • “SIAMO UN CAMPIONATO DI TRANSIZIONE”

    “Oggi il nostro è un campionato di transizione, non siamo più l’Eldorado come negli anni 2000. Non siamo in grado di andare a comprare un giocatore come ha fatto il Real Madrid con Mastantuono spendendo 60 o 70 milioni di euro. Oggi i club italiani per un 2004, un 2005 o un 2006 al massimo possono spingersi fino a 30 o 35 milioni al massimo”.  

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  • “OGGI SI RICORRE ALLE PLUSVALENZE”

    “Oggi i grandi club come Inter, Milan, Juventus, Napoli, Roma o Atalanta, ricorrono alle plusvalenze. Nel 2000 era difficile vedere società che vendevano giocatori, mentre adesso non potremmo presentare bilanci adeguati. All’estero i diritti televisivi sono stati venduti a dieci volte quanto li abbiamo venduti noi ed è questa la grande differenza”.

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  • “IL NOVO STADIO DEVE RISPONDERE A CERTE ESIGENZE”

    “Abbiamo visto le difficoltà con San Siro, uno stadio che ha raccontato pagine che a tutti noi sono rimaste impresse. Bisogna però essere aperti all’innovazione e innovarsi vuol dire anche fare uno stadio nuovo. Noi potremo costruirne uno che dovrà rispondere alle esigenze di modernità nel rispetto dei cittadini e tenendo conto della sostenibilità ambientale. Non posso dire di più perché siamo ancora in una fase interlocutoria. Dovremo acquisire San Siro e le aree limitrofe e dopo si partirà con la fase progettuale”.

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