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Leonardo PSG 24092021Getty

Leonardo e le esperienze sulle panchine di Milan e Inter: “Mai piaciuto allenare, non tornerò nel calcio”

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È stato uno dei più forti e completi giocatori della sua generazione, un campione che ha legato in maniera indissolubile il suo nome a quello del Milan, ma che ha anche vissuto una parentesi da allenatore dell’Inter, dopo essersi seduto anche sulla panchina dei rossoneri.

Leonardo ha vissuto molte vite all’interno del mondo del calcio: terzino, centrocampista, regista, trequartista e anche attaccante, prima di diventare tecnico e poi dirigente, contribuendo alla costruzione di quello che poi è diventato il grande PSG.

L’ex campione brasiliano, in una lunga intervista rilasciata a 'RMC Sport', ha parlato delle sue tante carriere e ha svelato quali sono i suoi piani futuri.

  • “UN SOGNO VEDERE IL PSG VINCERE”

    “È stato bello vedere quello che Luis Enrique è riuscito a trasmettere a tanti giocatori del PSG dopo anni complicati. È stato una figura fondamentale per il progetto e non solo come allenatore. Era destino riuscire a coronare il sogno di tutti con questo tipo di energia. Si è trattato di un sogno per il calcio francese, quello di vedere una propria squadra vincere la Champions League con uno stile e con una squadra più giovane, con giocatori come Donnarumma, Hakimi e Nuno Mendes”.

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  • “THIAGO MOTTA SAREBBE UNA MOSSA GENIALE PER IL PSG”

    “Thiago Motta rappresenterebbe qualcosa di geniale per il PSG. Conosce il club, vuole fare del bel calcio, ha un’estetica e adora Parigi. Per me è un rammarico non vederlo in panchina”.

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  • “DOVEVO COSTRUIRE UNA SQUADRA COMPETITIVA”

    “Quando sono arrivato al PSG, l’idea era quella di costruire entro cinque anni una squadra che potesse essere competitiva in Champions League. Non si trattava di vincerla, ma di creare qualcosa di significativo per essere competitivi, ed è quello che abbiamo fatto”.

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  • “VERRATTI AVREBBE DOVUTO LASCIARE PRIMA IL PSG”

    “Nutro grande rispetto per coloro che sono arrivati all’inizio di un progetto, perché non è mai facile. Coloro che sono venuti dopo hanno fatto un lavoro enorme. Verratti ha trascorso undici anni al PSG e secondo me dopo cinque anni avrebbe dovuto trasferirsi in una squadra più grande. Parlo della sua carriera: è difficile restare così a lungo in una squadra. Sono i giocatori più importanti a ricevere le critiche maggiori, ma lui è sempre rimasto. Avrebbe potuto fare meglio se fosse riuscito a vincere una Champions, così come ha vinto un Europeo con l’Italia. Stiamo parlando di un giocatore formidabile”.

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  • “IL CALCIO OGGI È CAMBIATO”

    “Il calcio e la comunicazione sono cambiati. Oggi i calciatori guadagnano più con i diritti d’immagine che con lo stipendio. Magari alcuni non vanno presi, ma poi dipende dalle opportunità. Mbappé nel 2021 voleva andare al Real Madrid e io l’avrei ceduto alle giuste condizioni. Neymar avrebbe potuto dare di più, mentre Messi venne al PSG per percepire lo stesso stipendio che prendeva al Barcellona”.

  • “LASCIAI IL PSG PER DIVERGENZE SULLE SCELTE”

    “Ho lasciato il PSG perché non ero d’accordo con certe scelte e con una certa visione, compreso il rinnovo di Mbappé. Per due anni però abbiamo avuto l’attacco più bello del mondo con lui, Neymar e Messi. Il PSG ha vinto quando sono andati via loro: quando si perde si cambia, e poi magari si vince. Il mio primo addio al PSG fu un errore, dovevo restare”.

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  • “MAI PIACIUTO ALLENARE”

    “Non mi è mai piaciuto allenare. Ho iniziato a farlo al Milan perché andava preparata la vendita del club. All’Inter invece sono andato solo perché me lo chiese Moratti”.

  • “NON CREDO CHE TORNERÒ NEL CALCIO”

    “Non farò mai più il direttore sportivo: per farlo bisogna avere una sensibilità molto forte. L’avevo al Milan e al PSG, ma non mi vedo in questa veste in un altro club. Magari potrei farlo solo per un progetto glorioso come quello della proprietà del Qatar, ma non credo che lo farò mai. Non credo che tornerò più nel calcio: se mancano certe sensazioni non si può farlo. Questo, sempre che qualcuno non mi presenti un progetto importante, qualcuno che vuole acquistare un club”.

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