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LeaoGetty Images

Leao brilla, il Milan no: il portoghese luce per Pioli, ma non basta per blindare la Champions

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Leao sì, il Milan nì. Nella domenica sera di San Siro i rossoneri e il portoghese vanno a velocità differenti.

Elevatissima quella del portoghese, apparso forse in una delle sue migliori serate stagionali; buona ma non altrettanto trainante, quella degli altri giocatori mandati in campo da Pioli, soprattutto nel reparto offensivo.

E se Pulisic e Giroud vivono una sera senza acuti, con il francese che causa anche il rigore che regala a una non irresistibile Atalanta il pari, ecco che la sola qualità del portoghese non può bastare.

Per Leao è il quarto centro in questa Serie A: non segnava in campionato dal 23 settembre: più di un girone fa, una vita calcistica.



  • LA STATISTICA

    Parliamo, prima di tutto, proprio di numeri. Per il portoghese è il terzo goal nelle ultime quattro partite (uno per match con il Rennes, più quello alla Dea), secondo consecutivo dopo quello di giovedì in Francia.

    Segno che qualcosa, a livello realizzativo, è tornare a funzionare: il 10 è apparso meno baller e più cattivo sotto porta: una buona notizia. Dicevamo della partite a segno consecutive: è la prima volta che succede in stagione; mai Leao aveva segnato in due partite di fila nel 2023/24.

    L’ultima volta è accaduto quasi un anno fa: aprile 2023, Leao in goal prima in Lussemburgo-Portogallo 0-6, poi in Napoli-Milan 0-4. Per ritrovare due reti rossonere vicine si torna a ottobre 2022: il 10 - allora 17 - a referto contro il Monza di sabato, contro la Dinamo Zagabria di martedì in Champions League.

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  • LeaoGetty

    CERCATO, ISPIRANTE

    Leao nel secondo tempo è il giocatore più cercato (forse anche troppo) dal Milan: gli si appoggia addosso Giroud, costretto a giocare per novanta minuti con le spalle saldamente voltate verso la propria metà campo; lo fa Theo Hernandez, sul binario mancino che è il solito primo sparito offensivo rossonero; lo fa Adli, che gioca da play e va sia in fraseggio che in verticalizzazione su Rafa.

    Ed è sempre l’ex Lille che risponde presente: apparecchia un pallone per Loftus-Cheek, che l’inglese cestina; manda in porta Pulisic, che grazia Carnesecchi; propizia la migliore occasione rossonera, impegnando Carnesecchi che poi concede a Giroud quello che sarebbe il tiro del 2-1, evitato dal salvataggio di Zappacosta.

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  • NUOVAMENTE TRASCINANTE

    Il pallone, però, parafrasando un noto tormentone social, non entra. L’Atalanta regge bene, perlomeno negli ultimi metri di campo, perlomeno in tutte le porzioni di campo non occupate da Leao, che nel finale trasloca sulla sinistra con l’ingresso di Okafor per Pulisic.

    È proprio quella, forse, la nota migliore della serata per Pioli: la condizione di un Leao che, appena sette giorni fa, era partito dalla panchina contro il Monza, dopo un fastidio al polpaccio in rifinitura.

    Per certi versi, contro l’Atalanta si sono visti sprazzi del Leao dello Scudetto, che servirà tremendamente in questo rush finale della stagione, forse più in Europa che in Serie A.

    E poi, ovviamente, servirà anche che tutto il resto del Milan alzi il livello finalizzativo, perlomeno vicino a quello delle ultime uscite dell’attaccante di Almada.

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  • Pioli Leao MilanGetty

    LA RIFLESSIONE DI PIOLI

    Della prova di Leao è rimasto impressionato, quasi stranito, lo stesso Pioli: “Parlerò con lui, quasi gli farò pesare la partita di stasera - ha sottolineato l’allenatore emiliano - Anche per capire e fargli capire quanto può dare di più magari rispetto ad altre volte, se ha fatto qualcosa di diverso rispetto al solito”.

    Leao, insomma, convince e il Diavolo vuole che continui così.



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