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BotafogoGetty Images

La scalata del Botafogo in 4 anni: nel 2021 giocava in Serie B, oggi è agli ottavi del Mondiale per Club

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Dicono in Brasile che "o mundo não gira, ele capota". Ovvero "il mondo non gira, si ribalta". E il mondo del Botafogo, che oggi è una potenza ma fino a pochi anni fa era sull'orlo del baratro, si è ribaltato in pochissimo tempo.

Il Glorioso si è qualificato agli ottavi del Mondiale per Club contro ogni pronostico: i favori erano tutti per PSG e Atletico Madrid. I francesi sono effettivamente passati, i Colchoneros no: tutti hanno chiuso a quota 6 punti, ma la squadra di Simeone è stata penalizzata dalla differenza reti negli scontri diretti dovendo dunque tornarsene a casa in anticipo.

Il Botafogo sfiderà ora il Palmeiras, che a sua volta si è qualificato nel girone di Messi e del Porto, in un derby brasiliano. Una sorta di rivincita mutua per quanto accaduto negli ultimi due anni, dominati in patria proprio da loro. Con un pensiero anche a che cos'era fino a poco tempo fa il Fogão e che cos'è diventato.

Quattro anni: tanto ha impiegato il Botafogo a ribaltare il mondo. Il proprio e quello del calcio brasiliano, sudamericano e ora pure Mondiale. Una sorta di fenice versione carioca, capace di rinascere dalle proprie ceneri.

  • 2021: LA SERIE B

    Nel 2021, il Botafogo gioca nella Serie B brasiliana. Nella stagione precedente ha disputato un Brasileirão pessimo, chiudendo addirittura all'ultimo posto in classifica nonostante la presenza in rosa di nomi illustri del calcio europeo: Solomon Kalou, ad esempio, ma anche l'ex milanista Keisuke Honda.

    Le stelle di quella squadra sono il vecchio Rafael Moura, le bandiere Gatito Fernandez e Carli. Più altri onesti mestieranti del calcio sudamericano. Del resto i soldi scarseggiano, i debiti aumentano a dismisura (ma in Brasile è una costante) e i proventi sono quello che sono.

    Il ritorno in A, proprio com'era accaduto nel 2003, è comunque rapido: il Botafogo finisce al primo posto davanti al Goias e conquista subito la promozione, abbandonando il purgatorio dopo un solo anno.

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  • FBL-WC-CLUB-2025-MATCH05-BOTAFOGO-SEATTLEAFP

    2022: L'ARRIVO DI JOHN TEXTOR

    La svolta vera arriva nel marzo del 2022. Quando cioè si concludono le trattative con John Textor, magnate statunitense proprietario della Eagle Football Holdings, conglomerato che detiene le quote di maggioranza anche di Lione e Molenbeek e di minoranza del Crystal Palace.

    L'arrivo di Textor coincide con l'instaurazione di una delle prime SAF, che sta per Sociedade Anonima de Futebol: in pratica, una società per azioni. Il calcio brasiliano, tradizionalmente legato a un modello associativo antico e ormai obsoleto, inizia così un cambio di rotta che ancor oggi è in corso, cercando in ogni modo di attrarre investitori da tutto il mondo e di strutturare in maniera professionale i propri club.

    "Ho sentito alcuni commentatori televisivi dire che sarebbe un inizio positivo per la nuova era se riuscissimo ad assicurarci un posto in Copa Sudamericana - dice Textor in una delle sue prime interviste, mantenendo i piedi per terra - Io penso che sarà un inizio positivo se non retrocederemo. È la prima cosa che si deve fare quando si viene promossi. E poi consolidarci".

    L'obiettivo di Textor, in un 2022 di pura transizione, viene centrato e superato: il Botafogo termina all'undicesimo posto il Brasileirão, esattamente a metà classifica. E sì, si qualifica per la Copa Sudamericana dell'anno seguente.

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  • 2023: IL CAMPIONATO BUTTATO AL VENTO

    Nonostante la nuova potenza economica, nessuno si aspetta quel che accade nel 2023. L'anno in cui per la prima volta il Botafogo sogna di emulare le gesta di Tulio Maravilha e compagni, campioni nel 1995, e di interrompere un digiuno quasi trentennale. Salvo cadere fragorosamente e dolorosamente a terra.

    Il girone d'andata del Brasileirão è un dominio bianconero: la squadra del portoghese Luis Castro vince addirittura 15 delle prime 17 giornate, perdendo le altre due. Il finalizzatore è Tiquinho Soares, ex Porto. Tra i pali c'è Lucas Perri, oggi al Lione. Oltre all'ex laziale Bastos. Una rosa a prima vista non irresistibile, che irresistibile è però sul campo. Almeno fino a quando Castro non se ne va, andando ad allenare l'Al Nassr del connazionale Cristiano Ronaldo.

    La svolta in negativo di quel torneo è questa. Il Botafogo cambia un allenatore dopo l'altro (Bruno Lage, oggi al Benfica, e poi la bandiera Lucio Flavio per finire con Tiago Nunes) e inizia a perdere punti su punti: a un certo punto ne aveva 14 di vantaggio sul Palmeiras, ma se li vede rosicchiare tutti. Nello scontro diretto va in vantaggio 3-0, ma perde 3-4 nei minuti finali: follia. Alla fine chiude assurdamente quinto, a -6 dal Verdão campione.

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    2024: LA DOPPIA GIOIA

    Ma se è vero che dopo la tempesta arriva il sole, dopo il momento più duro arriva il momento più bello. Il 2024 è l'anno del riscatto pieno, totale, meraviglioso del Botafogo. L'anno più glorioso della storia del Glorioso.

    Stavolta il Botafogo, passato ben presto nelle mani di un altro portoghese come Artur Jorge, non domina. Anzi: in campionato rimane nelle prime posizioni ma senza staccare nessuno, e in Copa Libertadores perde le prime due partite del girone scivolando a un passo da una rapida eliminazione, prima di riportarsi sulla retta via.

    Alla fine i bianconeri vincono entrambe le competizioni. Nello spazio di pochi giorni, di una settimana. Alla fine di novembre alzano la prima Libertadores, battendo 3-1 l'Atletico Mineiro pur in inferiorità numerica per tutta la partita, e all'inizio di dicembre fanno il bis tornando a primeggiare nel Brasileirão dopo 29 anni.

    La stella assoluta è Luiz Henrique, già avvicinato al Milan e alla Fiorentina e oggi allo Zenit, in Russia. Il nuovo finalizzatore è invece Igor Jesus, pescato negli Emirati. Oltre al campione del mondo in carica Thiago Almada e al venezuelano Savarino.

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  • 2025: UN SOGNO MONDIALE

    E ora eccolo lì, il Botafogo, tra le migliori 16 squadre del mondo. Quattro anni dopo l'inferno della B, il paradiso del Mondiale per Club. La squadra di Renato Paiva, altro portoghese arrivato all'inizio della stagione tra mille perplessità per sostituire Artur Jorge, ha battuto il PSG ed eliminato l'Atletico Madrid.

    Luiz Henrique non c'è più, Almada neppure. Savarino e Igor Jesus invece sì, sono ancora lì. Oltre a qualche vecchia conoscenza del calcio italiano come l'ex nerazzurro Alex Telles e l'ex napoletano Allan. Il mix sta funzionando a sprazzi in campionato (ottavo posto dopo 12 giornate), meglio in Libertadores (agli ottavi la squadra di Paiva se la vedrà con gli ecuadoriani della LDU Quito).

    Agli ottavi del Mondiale il Fogão sfiderà invece il Palmeiras, ovvero la squadra che gli ha scippato il titolo nel 2023 e che l'anno scorso ha perso il duello sia in campionato che in Libertadores (eliminazione agli ottavi nell'ennesimo scontro diretto). Senza un pronostico definito: solo con la consapevolezza di un accoppiamento tra due delle formazioni guida del panorama brasiliano. Il Palmeiras lo è da tempo, il Botafogo no.

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