Pubblicità
Pubblicità
Abraham Milan RomaGetty Images

La Roma vede sfumare l’obiettivo Coppa Italia, Ranieri non convince: scelte rivedibili e tre cambi all’intervallo

Pubblicità

Si chiude ai quarti di finale il cammino della Roma in Coppa Italia.

Un’eliminazione, quella patita per mano del Milan, che fa male perché per i giallorossi viene meno una delle occasioni più importanti per dare un senso diverso ad una stagione sin qui scandita da esoneri, alti e bassi e poche soddisfazioni.

La compagine capitolina si è arresa a San Siro piegata anche dai colpi di un ex scatenato come Abraham (doppietta nel 3-1 finale a favore dei meneghini), ma per una volta a finire sul ’banco degli imputati’ è stato anche Claudio Ranieri.

Le scelte del tecnico della Roma non hanno convinto, in particolare quelle legate all’undici iniziale.


  • IL TURNOVER CONTRO IL NAPOLI

    Non ci sono dubbi sul fatto che in molti sono rimasti sorpresi nel leggere la formazione iniziale con la quale la Roma è scesa in campo a San Siro.

    Questo anche perché era fresco il ricordo di quanto proposto da Claudio Ranieri domenica scorsa contro il Napoli nel ventitreesimo turno di campionato. In quella occasione, il tecnico giallorosso aveva optato per un ampio turnover, lasciando in panchina gente del calibro di Saelemaekers, Paredes, Dovbyk, Dybala (poi sono entrati tutti e quattro a gara in corso), Hummels e Pellegrini, per disegnare un undici decisamente più sperimentale che prevedeva in attacco Shomurodov ed El Shaarawy sostenuti da Soulé.

    Una scelta che era sembrata figlia soprattutto della necessità di risparmiare alcuni titolarissimi per poi poterli avere al meglio nella partita che per la Roma più contava: appunto quella di Coppa Italia contro il Milan.

    In realtà Ranieri ha poi pensato ad un piano diverso per i rossoneri.

  • Pubblicità
  • DOVBYK DI NUOVO IN PANCHINA

    A sorprendere mercoledì sera è stata soprattutto la decisione di rinunciare ad Artem Dovbyk dall’inzio per affidare una maglia da titolare a Shomurodov.

    L’attaccante ucraino, prelevato la scorsa estate dal Girona per 40 milioni di euro, aveva giocato solo 26’ nella precedente sfida di campionato con il Napoli e quindi tutto lasciava pensare che fosse stato risparmiato per una partita, come quella con il Milan, che per la Roma aveva già assunto i contorni di un bivio.

    Ranieri invece ha deciso di puntare su una coppia offensiva composta appunto da Shomurodov e Dybala, ma ha anche inserito nella sua formazione titolare elementi come Pisilli e Celik che non stanno vivendo momenti di forma eccezionali, per poi privarsi ad inizio ripresa di un Paredes che fino a quel momento non aveva di certo incantato, ma che comunque resta pur sempre il vero punto di riferimento del centrocampo giallorosso.

    Scelte che non hanno pagato e che hanno lasciato in eredità più di un dubbio, visto soprattutto come poi Dovbyk è entrato in partita nel secondo tempo.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • Artem Dovbyk Milan Roma Coppa ItaliaGetty Images

    IL LAMPO DI DOVBYK

    Ad inizio ripresa, con il Milan già avanti per 2-0 grazie alla doppietta di Abraham, Ranieri ha deciso di ridisegnare la sua Roma.

    Il tecnico giallorosso ha effettuato subito tre cambi lasciando negli spogliatoi Paredes, Celik e Shomurodov, per lanciare nella mischia Pellegrini, Rensch e Dovbyk.

    Proprio il centravanti ucraino, al termine della contesa, risulterà una delle poche note positive di una serata comunque da dimenticare.

    L’ex Girona infatti, non solo è parso subito molto volenteroso, ma ha impiegato appena 8’ a trovare quella rete che ha consentito alla Roma di accorciare sul 2-1 e di rimettersi in partita. Per lui si è trattato del settimo goal nelle ultime dieci uscite complessive, il terzo in due gare di Coppa Italia ed il tredicesimo in trentuno partite stagionali.

    Dovbyk si è confermato il più prolifico tra i giocatori della Roma, ma la sua rete non è bastata per invertire la rotta. Se è vero infatti che le scelte di Ranieri hanno fatto discutere, è altrettanto vero che i giallorossi si sono ‘buttati via’ con troppi errori individuali, la solita timidezza in trasferta e diverse amnesie difensive.

    In tanti dunque hanno deluso le aspettative, in una serata che invece richiedeva una prestazione perfetta.

  • ENJOYED THIS STORY?

    Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

  • Claudio Ranieri Roma 2024-2025Getty Images

    "NON INTERESSANO LE GERARCHIE"

    Alla Roma ora resta un solo grande obiettivo stagionale: l’Europa League.

    L’eliminazione dalla Coppa Italia pesa soprattutto da questo punto di vista e anche per questo motivo in tanti a San Siro si attendevano il miglior undici possibile.

    E’ stato lo stesso Claudio Ranieri, dopo il triplice fischio finale, a spiegare le sue scelte iniziali.

    “Sapevo che il Milan sarebbe partito a mille all’ora e volevo aspettare. Se avessi fatto giocare subito Dovbyk e non Shomurodov mi avreste chiesto come mai non avevo schierato Shomurodov. A me non interessano le gerarchie e i soldi, io do a chi mi dà”.

  • Pubblicità
    Pubblicità
0