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sucic inter 2025 26 azioneGetty

La qualità di Sucic, la brillantezza di Bonny e il 3-5-2: cosa ha detto la prima amichevole estiva dell’Inter

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Per le indicazioni, quelle vere, bisognerà aspettare ancora qualche settimana e qualche partita che abbia un valore diverso dal primo test match estivo, ma l’amichevole in famiglia con l’Under 23, ha già regalato qualche primissimo e parziale spunto sulla nuova Inter di Cristian Chivu.

Nuova ma non nuovissima, visto che il tecnico nerazzurro ha avuto modo di fare un primo rodaggio nel corso del Mondiale per Club, così come i nuovi arrivati che, fondamentalmente, nel corso dei 90’ giocati ad Appiano Gentile hanno dato le indicazioni migliori.

Ovviamente erano proprio loro i più attesi e, non solo non hanno deluso le aspettative, ma hanno offerto prestazioni così positive da far immaginare già un ruolo importante per nel corso della stagione.

Alcuni di essi, o probabilmente tutti, non potranno contare inizialmente sui gradi di titolare ma, in attesa delle prossime mosse di mercato, la sensazione è già quella che Chivu possa contare su una rosa ampia e puntellata da elementi che hanno portato quella freschezza che era così necessaria dopo la fine di un ciclo.


  • BONNY GIA’ IN FORMA

    Ange-Yoan Bonny è uno di quegli attaccanti che fa del fisico imponente una delle sue armi migliori. Una caratteristica che certamente lo favorisce nella difesa della palla e nella capacità di giocare spalle alla porta, ma che dovrebbe invece non aiutarlo nelle prime fasi del ritiro quando il lavoro è più duro ed elementi come lui impiegano più tempo a trovare la giusta brillantezza.

    L’ex Parma invece, non solo è stato tra i migliori in assoluto nella prima uscita estiva dell’Inter, ma in un certo senso ha anche sorpreso. Che fosse bravo lo si sapeva e lo ha ampiamente dimostrato al Parma, tanto da essersi meritato la chiamata di una big del calcio nostrano, ma ciò che ha impressionato sono state la facilità di corsa e l’ottimo feeling con Lautaro Martinez.

    Come tutti i giocatori dell’Inter, è rimasto in campo solo per 45’, ma tanti gli sono bastati per trovare il suo primo goal in nerazzurro (proprio su assist di Lautaro) e per procurarsi il calcio di rigore poi trasformato da Asllani per il momentaneo 3-2.

    Ebbene, proprio nell’azione che ha portato al penalty, Bonny ha fatto sfoggio in poche frazioni di secondo di quelle che sono tutte le sue qualità più importanti: potenza, difesa della palla e progressione in dribbling (è partito dalla propria metà campo prima di essere abbattuto nell’area avversaria).

    Una giocata importante, così come importante potrebbe essere lo spazio che si ritaglierà nel corso della stagione.

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  • SUCIC HA TUTTO PER ESSERE IMPORTANTE

    A differenza di Bonny, Sucic ha già avuto modo di prendere confidenza con i suoi nuovi compagni già nel Mondiale per Club dove, in quattro spezzoni di gara, aveva destato ottime impressioni.

    Cosa questa confermata anche nel corso dell’amichevole con l’Under 23. Schierato in una mediana che inizialmente comprendeva anche Asllani (sempre nel vivo del gioco, ma anche qualche disattenzione di troppo) e Mkhitaryan (meno brillante rispetto ad altre occasioni), si è mosso sempre con grande sicurezza e, soprattutto, ha mostrato qualità ad ogni tocco di palla.

    Bello l’assist che poi ha portato al goal di Lautaro Martinez (un morbido passaggio filtrante a tagliare tutta la difesa) ed il modo con cui ha gestito la sfera quando è stato chiamato in causa.

    Ovviamente non sarà inizialmente un titolare nello scacchiere di Chivu, ma il talento non gli manca, così come non gli mancheranno le occasioni per mettersi in mostra.

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  • SI RIPARTE DAL 3-5-2

    In attesa delle prossime mosse di mercato e di qualche settimana in più di lavoro, Chivu, nella prima amichevole estiva, è ripartito da un 3-5-2 di ‘Inzaghiana’ memoria.

    Presto per dire se sarà il modulo definito, ma intanto il tecnico nerazzurro ha deciso di affidarsi alle certezze. Qualche esperimento in più lo si era visto nel corso del Mondiale per Club con l’utilizzo del trequartista e l’avanzamento di qualche metro di Mkhitaryan (che proprio da 10 aveva fatto vedere le cose migliori), mentre contro l’Under 23 è rimasto sulle ‘cose semplici’.

    Quello che sembra certo è che il 3-5-2 è un modulo che calza a pennello sulla rosa a disposizione e che consente anche ai nuovi arrivati di esprimersi già al meglio.

    Certo nel secondo tempo, con gli ingressi di Calhanoglu, Barella, Dimarco e Thuram si è visto qualcosa in più dal punto di vista della brillantezza del gioco, ma ottime indicazioni sono arrivate anche da Pio Esposito (subito in rete) e Luis Henrique (gran goal con un destro dalla distanza) a dimostrazione del fatto che il loro inserimento sta procedendo nel migliore dei modi.

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  • UNA DIFESA DA REGISTRARE

    L’unica nota stonata della prima uscita dell’Inter sono stati ovviamente i due goal subiti.

    Il reparto difensivo va ancora registrato, ma probabilmente tutto va ascritto anche ad una condizione fisica certamente peggiore rispetto a quella dell’Under 23 che ha iniziato prima la sua preparazione.

    L’Inter ha sofferto soprattutto sugli esterni, dove Dumfries (grave errore in occasione del momentaneo 2-1 dell’U23) e Carlos Augusto hanno fatto inizialmente fatica a contenere le sortite degli avversari.

    La cosa si è tradotta in una maggiore difficoltà al centro, dove i tre davanti a Sommer si sono spesso trovati a dover lottare uomo contro uomo.

    Forse non proprio un segnale, ma un piccolo male di stagione dovuto alla pesantezza e ad una condizione non ancora all’altezza di impegni più gravosi.

    Le prossime uscite diranno di più, è presto per parlare di campanelli d’allarme.

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