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Gustav Isaksen LazioGetty Images

La Lazio si gode l’esplosione di Isaksen: i numeri e la fiducia di Baroni, ora è imprescindibile

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Quando nell’estate del 2023 la Lazio ha versato nelle casse del Midtjylland circa 12 milioni di euro per assicurarsi il suo cartellino, di Gustav Isaksen si sapeva relativamente poco.

Di lui si parlava come uno degli astri nascenti del calcio danese, di un esterno di 22 anni che, dopo aver fatto intravvedere cose molto interessanti in Superligaen, era pronto ad imporsi ad alti livelli e in un campionato certamente più competitivo.

Un elemento ideale per il 4-3-3 di Maurizio Sarri, un giocatore chiamato a sprigionare tutta la sua velocità e l’abilità nel dribbling in alto a destra, dove però avrebbe dovuto condividere la posizione con un titolare inamovibile come Felipe Anderson.

Ebbene in casa biancoceleste hanno dovuto attendere un po’ più del previsto per la sua esplosione, ma oggi Isaksen è, senza ombra di dubbio, uno degli elementi più importanti e decisivi della squadra.


  • UNA PRIMA ANNATA TRA LUCI ED OMBRE

    La strada che ha portato Gustav Isaksen ad essere uno dei perni della Lazio non è stata propriamente in discesa.

    Il club biancoceleste ha scommesso forte nel 2023 sul talento danese, a dimostrazione del fatto che erano state intraviste qualità importanti, ma la sua consacrazione in Italia non è stata improvvisa.

    La prima stagione è stata quasi di apprendistato vissuta alle spalle di un giocatore del quale Maurizio Sarri non si privava mai: Felipe Anderson.

    Così, mentre il brasiliano si apprestata a vivere un’annata, la sua ultima in biancoceleste, da 38 presenze in campionato e 51 complessive (il giocatore della Lazio più utilizzato in assoluto), Isaksen si è ‘limitato’ a prendere confidenza con un calcio per lui tutto nuovo, ad apprendere i dettami del nuovo allenatore e a tentare di farsi trovare pronto quando chiamato in causa.

    Una cosa che gli è riuscita solo a sprazzi, visto che quando è sceso in campo ha mostrato ottime doti unite ad una certa discontinuità.

    Una stagione, la prima in Italia, non esaltante, scandita da 3 reti in 37 partite, e chiusa con una serie di panchine consecutive collezionate con l’arrivo di Tudor alla guida della squadra.

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  • Gustav Isaksen LazioGetty Images

    L’ESPLOSIONE DI ISAKSEN

    A rendere più in discesa il percorso di Isaksen è stata la decisione di Felipe Anderson di salutare la Lazio per tornare in Brasile dove si è legato a sorpresa al Palmeiras.

    Senza un rivale capace di giocare 149 partite consecutive dal suo ritorno in biancoceleste, le possibilità di scendere accumulare minuti sono aumentate di pari passo alla fiducia mostrata in campo.

    Isaksen ha tra l’altro trovato in Marco Baroni un tecnico pronto a puntare con forza su di lui, anche se l’appuntamento con una maglia da titolare non è stato immediato.

    Dopo essere subentrato per tre volte consecutive nelle prime tre giornate di campionato (con tanto di goal nella sconfitta sul campo dell’Udinese), ha iniziato a ritagliarsi sempre più spazio da metà settembre in poi e da allora, dopo aver fatto suo un posto nell’undici iniziale, non l’ha più lasciato.

    Ha alternato prove ottime ad altre meno esaltanti, fino a trovare finalmente quella continuità che gli ha permesso di diventare un elemento intoccabile.

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  • SEMPRE PIU’ DECISIVO

    Le prestazioni di Isaksen sono andate progressivamente migliorando nel corso delle settimane.

    A confermarlo ci sono non solo le sue giocate, ma anche i fatti: ha segnato un goal nel 2-2 contro il Napoli, si è guadagnato un’espulsione ed un rigore nel 2-1 contro il Milan a San Siro ed infine ha marcato al 97’ una rete stupenda che ha consentito ad una Lazio in nove uomini di espugnare il campo del Viktoria Plzen nell’andata degli ottavi di finale di Europa League.

    Prove da giocatore decisivo per quello che è diventato un vero e proprio talismano per i biancocelesti.

    Isaksen, che nel corso di questa stagione ha già totalizzato 36 presenze 3 5 reti (27 con 3 goal in campionato), si sta rivelando, con la sua velocità, la qualità e la predisposizione nel puntare l’avversario, un elemento imprescindibile per Baroni.

    Liberato anche da alcuni compiti, è passato dall’essere un giocatore irregolare nelle prestazioni, ad uno dei più continui in assoluto, nonché uno di quelli che cerca il tiro con maggiore costanza.

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  • Baroni Isaksen Lazio 2024Getty Images

    “ISAKSEN NON MI STUPISCE”

    Marco Baroni, nel commentare ai microfoni di ‘Sky’ la vittoria contro il Viktoria Plzen in Europa League, si è soffermato anche sulla crescita di Isaksen.

    “Non sono stupito. E’ un giocatore che aveva solo bisogno di sentire fiducia.

    Io l’ho un po’ liberato nelle giocate e gli dico sempre che mi piace quando si prende dei rischi. Mi fa piacere che inizi a fare la differenza”.

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