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SS Lazio Training SessionGetty Images Sport

La Lazio deve reagire, Sarri avverte: “A Como da Serie C, se la squadra non è adatta hanno sbagliato a chiamarmi”

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Quello della Lazio non è certamente stato un esordio in campionato da incorniciare. 

La compagine biancoceleste infatti, nel primo turno, è stata battuta per 2-0 da un Como che ha dato l’impressione di potersi imporre con fin troppa facilità.

Una prestazione che ha lasciato dietro di se una lunga scia di dubbi ed è per questo che domenica sera, all’Olimpico contro il Verona, servirà un riscatto che vada oltre il semplice risultato.

Lo sa bene anche Maurizio Sarri che, nel presentare la sfida, è tornato su quanto accaduto al Sinigaglia.

  • “NON POSSIAMO CAMBIARE TUTTI”

    “Non possiamo penalizzare qualcuno dopo la partita di Como, altrimenti dovremmo cambiare tutti e non ce la facciamo. Parliamo di una prestazione brutta a livello non solo individuale, ma collettivo. Non c’è un giocatore che è più colpevole di altri”.

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  • “A COMO NUMERI DA SERIE C”

    “Quelli della Lazio a Como sono stati numeri da Serie C sotto tutti i punti di vista. Abbiamo avuto una media passaggi riusciti del 66%, ma la cosa mi dà paradossalmente fiducia perché questi non possono essere i nostri numeri. Abbiamo perso a causa dell’atteggiamento contro una squadra come il Como che in questo momento è sicuramente superiore dal punto di vista tecnico”.

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  • “SE LA SQUADRA NON E’ ADATTA HANNO SBAGLIATO”

    “L’anno scorso la Lazio veniva criticata perché giocava col 4-2-3-1, ora viene criticata perché giochiamo col 4-3-3. Ormai in Europa mi conoscono tutti da quindi anni, se questa squadra non è adatta a me hanno sbagliato a chiamarmi. E’ difficile che io possa cambiare dopo tutto questo tempo”.

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  • “DURA PER L’EUROPA”

    “La Lazio viene da un settimo posto, ma oggi fatico ad immaginare un Milan ancora dietro di noi. Il Bologna ha fatto bene in un torneo e meno in un altro, poi c’è anche il Como che si gioca l’Europa. Comincia a farsi dura, ma parliamo solo di cose sulla carta. La società non mi ha chiesto di tornare immediatamente in Eeuropa, mi ha parlato di tre anni partendo da un’annata di maggiore difficoltà”.

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