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La Juventus si riscopre trascinata dai ‘millennials’: quella di Thiago Motta è la ‘Giovane Signora’

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Una vittoria per tornare a scalare la classifica dopo i due pareggi consecutivi che le avevano fatto perdere terreno rispetto alle prime della classe, ma anche per farsi, con un giorno di ritardo, un gradito regalo di compleanno.

La Juventus ha festeggiato, lo scorso primo novembre, i suoi 127 anni di storia, eppure non è mai sembrata così giovane.

A trascinarla verso il successo contro l’Udinese è stata una nuova generazione di calciatori, un gruppo di ‘Millennials’ che non solo sono risultati decisivi, ma che hanno fatto capire di essere il vero punto di forza di una squadra già proiettata verso il futuro.

Juventus, nel senso di gioventù, di nome e di fatto: quella che da un lato pensa al presente e dall’altro già immagina cosa le potrebbero riservare i prossimi anni.

  • LA ‘GIOVANE SIGNORA’

    La Juventus è da sempre per tutti la ‘Vecchia Signora’. Un appellativo che, questa è una delle versioni della storia, si è guadagnata negli anni ’30 del 900 poiché era una squadra composta soprattutto da giocatori in età avanzata.

    ‘Signora’ dunque in segno di rispetto vero un grande club, ‘Vecchia’ però anche in contraddizione con il suo nome che in latino significa ‘gioventù’.

    Oggi, a quasi 100 anni di distanza, le cose sono profondamente cambiate e lo dimostra un dato in particolare: contro l’Udinese, tra titolari e subentrati, sono stati ben dieci i giocatori nati dal 2000 in poi schierati da Thiago Motta.

    Si va dai 2000 Kalulu, Cambiaso, Weah e Vlahovic, ai 2001 Cabal e Thuram, passando per il 2002 Conceiçao, fino ad arrivare a Savona che è un 2003, Mbangula che è nato nel 2004 ed Yildiz che è del 2005 ed è il più giovane di tutti.

    La Juventus si riscopre dunque ‘Giovane Signora’ e si gode una nidiata di giovani che hanno tutto per andare a dar vita ad un ciclo tutto nuovo.

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  • Kenan Yildiz JuventusGetty

    YILDIZ TRASCINATORE

    Tra tutte le nuove leve della Juventus, c’è un giocatore in assoluto che sembra avere tutto per essere il leader di una nuova generazione a tinte bianconere: Kenan Yildiz.

    Sarà per il fatto che è il più giovane di tutti, forse perché già porta il 10 sulle spalle, o magari semplicemente perché è quello che ha fatto intravedere le stigmate del grande campione.

    Tornato titolare dopo le panchine contro Inter (doppietta più giovane di sempre nella storia del Derby d’Italia) e Parma, ad Udine ha vestito i panni del trascinatore.

    Ha alternato giocate di grande classe, a tanta sostanza e duttilità. Sì perché non ha solo messo in campo quelle che sono le qualità che già sono note a tutti, ma si è speso in fase difensiva, ha coperto tutto l’out di sinistra e poi, quando c’è stato da far rifiatare Vlahovic, ha dato il suo contributo anche da centravanti.

    In tutto questo ha confezionato una sponda per Thuram nell’azione che ha portato all’1-0 e colpito un palo dal quale è poi nato il 2-0 siglato da Savona.

    Una partita da leader vero, nonostante i soli 19 anni, scandita da 46 palloni toccati e 21 passaggi riusciti su 24.

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  • Khephren Thuram JuventusGetty

    THURAM IL TUTTOFARE

    Contro l’Udinese ha brillato anche la stella di un altro giovane emergente: Khephren Thuram.

    Messo alle spalle un inizio di stagione condizionato da un infortunio che lo ha costretto ai box per circa un mese, il centrocampista francese nelle ultime partite si è visto garantire sempre più spazio da Thiago Motta.

    Una fiducia che ad Udine ha ripagato sfoderando una delle sue prestazioni migliori da quando veste la maglia bianconera. Settanta minuti nei quali si è visto il meglio del suo repertorio, ha propiziato la rete dell’1-0 (autorete di Okoye) e soprattutto tanti palloni giocati.

    Una partita vissuta da ‘tuttofare’ della mediana, con 34 passaggi riusciti, 8 palloni recuperati ed inserimenti con i quali ha messo in difficoltà la retroguardia avversaria.

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  • IN ATTESA DEI VETERANI

    In attesa che Koopmeiners si metta definitivamente alle spalle i problemi fisici che lo hanno frenato e torni ad essere il trascinatore che era all’Atalanta, o che Nico Gonzalez (appena sei presenze in qui in campionato) vestano i panni dei veri leader di un gruppo profondamente rinnovato in estate, sono i giovani a spingere la Juve.

    Ragazzi che stanno vivendo un sogno come Savona, che in pochi mesi è passato dalla Next Gen a segnare 2 goal in 10 presenze in Serie A, e Mbangula, o ancora come Francisco Conceiçao (che con la sua corsa ed i suoi dribbling sta conquistando tutti) e Cambiaso (che è già un veterano) o Vlahovic (elemento imprescindibile in attacco).

    Le sorti della Juve, in questa ma anche nelle prossime stagioni, dipenderanno anche dalla crescita di ragazzi che hanno già dimostrato di poter portare sulle spalle il peso di una maglia come quella bianconera.

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