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Nonge JuventusGetty Images

La Juventus Next Gen si prepara per i playoff: percorso e ambizioni

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Base del discorso: la Juventus Next Gen ha proposto un'ottima seconda parte di stagione culminata nella qualificazione ai playoff di Serie C.

Considerando le difficoltà maturate nella prima parte, quindi, non era affatto scontato che i bianconeri riuscissero a conquistare il passaggio alla fase successiva. Chiudendo, così, a quota 54 punti. Ovvero al 7 posto, miglior piazzamento di sempre in regular season da quando è nato il progetto.

Ora, ecco l'Arezzo, per continuare a sviluppare un netto percorso di crescita che, mai come in questo caso, vede nella coralità un autentico punto di forza.

  • LA BRAVURA DI CLAUDIO CHIELLINI

    Anche nei momenti più delicati, quando sembrava che tutto potesse seriamente crollare, a Vinovo non hanno mai perso la giusta lucidità. Menzione speciale, tra gli altri, per Claudio Chiellini. L'Head of Next Gen Area, rientrato a Torino la scorsa estate dopo una proficua esperienza al Pisa in qualità di diesse, a gennaio ha saputo proporre le mosse giuste che hanno consentito di ritrovare la via maestra. Fosforo al potere, movimenti mirati e studiati (vedi il ritorno alla base di Sekulov), coniugando nel modo migliore il binomio sostenibilità-competitività. Bingo. Il resto è lavoro quotidiano: vicinanza al gruppo squadra, atteggiamento positivo.

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  • UNA ROSA RIVISITATA

    Quando si analizza l'annata della Juventus Next Gen, bisogna necessariamente tenere conto di come - nelle puntate precedenti - la rosa fosse stata ponderata con interpreti diversi. Basti pensare a Yildiz, Huijsen e Nonge, tutti finiti in prima squadra in tempi piuttosto rapidi considerando il loro grande talento. E, giocoforza, questo aspetto ha ostacolato i piani di Massimo Brambilla che, nel lato A del campionato, ha dovuto fare di necessità virtù incappando in risultati complicati. Ma, anche in questo caso, il tecnico lombardo non si è mai fatto travolgere dalle avversità. Tutt'altro. Massima abnegazione, voglia di uscire da un quadro complicato. E l'andamento, nel lungo periodo, è sotto gli occhi di tutti.

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  • GUERRA, BOMBER VERO

    Valorizzare il patrimonio tecnico a disposizione, si sa, è il vero obiettivo della Next Gen. Lavorare - sul talento - con vista prima squadra. Ma in Serie C, campionato lungo e faticoso, è anche fondamentale annoverare tra le proprie fila calciatori che abbiano esperienza e che conoscano la categoria. Ogni riferimento a Simone Guerra è puramente voluto. Classe '89, bomber di razza: 15 goal, con annesso status di calciatore più decisivo del girone con ben 17 punti portati grazie alle sue reti. Che hanno contribuito notevolmente a consolidare la striscia di 10 risultati utili consecutivi; altro record stagionale marchiato Next Gen.

  • ETA' MEDIA

    Escludendo gli "over", la Next Gen propone un'età media sotto i 20 anni. Che sottolinea come, e non potrebbe essere altrimenti, la Juventus ragioni in funzione della linea verde. D'altra parte, da questo punto di vista, il club bianconero negli ultimi anni ha proposto cose enormi. E, non a caso, altre società italiane stanno provando a imitare il modello bianconero. Un'ambizione che deve tenere conto di più aspetti, vedi pure l'infrastrutture, con la Vecchia Signora assolutamente pioniera.

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  • E ORA?

    Giunta al primo turno dei playoff, la Next Gen non si pone limiti e prova a cavalcare l'onda dell'entusiasmo. Attenzione, inoltre, ai percorsi di crescita individuali. Vedi Nonge. Che, dopo un'annata pressoché interamente trascorsa allenandosi sotto lo sguardo attento di Max Allegri, mette nel mirino il definitivo salto di qualità. Lo stesso proposto nelle ultime uscite con la stessa Next Gen. Un gruppo che rema in un'unica direzione e che - adesso - ha voglia di fare la voce grossa. Con umiltà, certamente, ma sempre da Juventus.