La Juventus ha bisogno dei goal dei suoi centravanti: oggi nessuno dà più garanzie di Vlahovic

Quella che sta vivendo il centravanti serbo è una stagione diversa da tutte le altre.

È infatti reduce da un’estate da protagonista mancato del calciomercato, e la sua situazione contrattuale lo pone in una posizione differente rispetto ai colleghi David e Openda.

Questi ultimi rappresentano gli investimenti per il presente e per il futuro, gli uomini attorno ai quali costruire l’attacco delle prossime stagioni.

Vlahovic, salvo clamorose sorprese, è invece destinato a lasciare Torino tra qualche mese, visto che andrà in scadenza e al momento non sembrano esserci spiragli per il rinnovo.

Proprio questa situazione precaria lo ha probabilmente spinto a perdere posizioni nelle gerarchie di Tudor che, per forza di cose, deve valorizzare chi farà certamente parte della Juve anche nelle prossime annate.

Ma, tra tutti i centravanti bianconeri, nessuno sin qui ha offerto un rendimento migliore del suo.

Nessun giocatore della Juventus, finora, ha segnato quanto Dusan Vlahovic.

Il centravanti serbo è il capocannoniere di una squadra che spesso ha fatto fatica a trovare la via del goal e a raccogliere quanto seminato in termini di gioco.

Sono quattro le reti messe a segno, ugualmente distribuite tra campionato e Champions League: due in 221’ di Serie A e altrettante in appena 34’ in Europa.

Vlahovic, da solo, ha segnato più di David, fermo a una sola marcatura (datata 24 agosto, al suo esordio in Serie A con il Parma) nonostante abbia giocato di più (388’ complessivi), e di Openda, ancora a digiuno di reti (in 255’ complessivi) e forse ancora alla ricerca della miglior collocazione in campo.

Dusan Vlahovic è il miglior marcatore della Juventus, nonostante sin qui abbia avuto la possibilità di incidere soprattutto dalla panchina.

In campionato, infatti, solo in due occasioni è partito dal 1’ (contro Inter e Verona, tra l’altro senza trovare il goal), limitandosi per lo più a giocare solo gli ultimi terzi di gara, se non meno.

Vlahovic non segna in Serie A dallo scorso 31 agosto, quando da subentrante decise la sfida sul campo del Genoa.

Più in generale, con la Juve non esulta da un mese, ovvero da quando — sempre da subentrante, contro il Borussia Dortmund in Champions League — ha marcato due reti e servito un assist, risultando decisivo per l’incredibile rimonta per 4-4 quando la partita sembrava già persa.

Contro il Como potrebbe toccare proprio a lui dal 1’, sia perché in questo momento nessuno offre più garanzie di lui, sia perché la Juventus ha bisogno di quella vittoria che le consenta di tornare ad accelerare in campionato e di iniziare nel migliore dei modi la marcia di avvicinamento alla super sfida europea con il Real Madrid.

Tra i tre centravanti a disposizione di Tudor, Vlahovic è l’unico che ha trovato la via della rete nel corso dell’ultima sosta per gli impegni delle Nazionali.

Dopo essere rimasto a secco nella pesante sconfitta interna contro l’Albania, che rischia di compromettere il cammino della Serbia verso il Mondiale, si è riscattato con un bel colpo di testa sul campo di Andorra (su cross di Kostic).

È rimasto invece a secco David, nonostante abbia giocato 180’ con il Canada contro Australia e Colombia: l’attaccante bianconero si è reso poco pericoloso nella prima sfida, mentre si è visto annullare una rete nella seconda per un fuorigioco di Shaffelburg.

Nessun goal neanche per Openda, che ha totalizzato appena 30’ di gioco con il Belgio nello 0-0 contro la Macedonia del Nord (subentrando all’infortunato Saelemaekers), per poi restare in panchina per tutti i 90’ nel 4-2 inflitto al Galles.

Una rete, quella siglata da Vlahovic, che potrebbe spingerlo verso quella chance tanto attesa contro il Como.

La sensazione è che, tra tutti gli attaccanti della Juve, nessuno possa realmente dire di stare meglio di lui — e Tudor, con ogni probabilità, non trascurerà questa cosa.