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Massimiliano AllegriGetty

La Juventus cade a Napoli: ma la prestazione è incoraggiante

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Frasi sibilline in conferenza stampa, parole da comprendere chirurgicamente targate Giovanni Branchini, sconfitta immeritata a Napoli. Insomma, giorni non semplici per Massimiliano Allegri, alle prese con un futuro tutto da scrivere ma sempre più nebuloso. Quantomeno sulla panchina della Juventus, al di là di qualsiasi – nonché ovvio – politichese figlio del momento.

Al Maradona vincono i padroni di casa. Più cinici, graziati, bravi a sfruttare il macro episodio nel finale per il 2-1. Stop. E per la Signora – nelle ultime sei gare – il bottino fotografa fedelmente le difficoltà del momento: 5 punti. Troppo poco, specialmente considerando come le battute a vuoto siano arrivate contro Empoli, Udinese e Verona. Mentre per avere la meglio sul Frosinone, tra le mura amiche, c’è voluta una prodezza di Rugani al fotofinish.

La percezione è che, dopo l’1-1 con l’Empoli condizionato dall’espulsione di Milik, i bianconeri abbiano smesso di credere nella loro stagione. Si va avanti per inerzia, con qualche fiammata qua e là e con un discreto vantaggio sulle inseguitrici per quanto concerne il discorso Champions, ma tanti saluti alle ardite ambizioni. Concetto già ampiamente archiviato.

  • PERFORMANCE DI LIVELLO

    Sì, okay, la Juve non brilla per esposizione stilistica. Nulla di sorprendente, considerando come nel girone d’andata i punti siano arrivati con enorme spirito di sacrificio e un’elevata dose di spietatezza. Detto questo, è severamente vietato ipotizzare che Madama non sia più in grado di proporre quanto fatto vedere – con risultati – fino a qualche settimana fa. Morale della favola? È (anche) questione di testa. Svanito il sogno di poter competere con l’Inter, ecco il crollo verticale (in termini di punti). La Juve saprà uscirne? Lecito dubitarne.

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  • ASSENZE PESANTI, OKAY, MA…

    Se all’attuale centrocampo juventino vengono a mancare Rabiot e McKennie, beh, il finale è dei più scontati. E ciò dimostra come, in estate, alla Continassa siano chiamati a risolvere un problema ormai annoso. Quindi, alla fine della fiera, le indisponibilità hanno pesato ma sarebbe oltremodo ingenoroso criticare la performance bianconera. Certo, la Juve sembra in piena balia degli eventi, ma a Napoli la truppa zebrata ha provato a gettare il cuore oltre l'ostacolo. E questo è innegabile.

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  • Vlahovic Napoli JuventusGetty

    VLAHOVIC PERDONA

    Un palo e due occasioni clamorosamente fallite. Ecco, questa volta DV9 non si è rivelato l’uomo in più dei bianconeri. Tutt’altro. E, inoltre, a causa del giallo (fiscalissimo) rimediato a Napoli salterà il prossimo turno di campionato con l’Atalanta. D’altra parte, si sa, dall’ex Fiorentina ci si aspetta sempre la zampata decisiva. Ma questa volta, al Maradona, il bomber juventino ha steccato. Capita, certamente, ma al tempo stesso fa capire come ci siano ancora degli aspetti da perfezionare per abbracciare totalmente il concetto di continuità.

  • QUANTE OCCASIONI...

    La gara di Napoli, comunque, fa capire come la Juve abbia a cuore cercare di chiudere nel migliore dei modi la stagione in corso. Vuoi perché c’è la missione Champions da centrare, vuoi perché le potenzialità non mancano. Ma a differenza del girone d’andata, con una Vecchia Signora a tratti granitica, ora la musica è differente. E pure la malasorte, in certi segmenti, non scherza. Occasioni alla mano risulta davvero complicato constatare come la Juve abbia potuto perdere al Maradona. Fatale l'ingenuità del giovane Nonge, che saprà riscattarsi in futuro.

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