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Dan BurnImago Images

La favola di Dan Burn: il dito amputato, il passato da commesso ed un presente da eroe del Newcastle

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Settant’anni, tanto ha dovuto attendere il Newcastle prima di porre fine a quel digiuno che, nel corso dei decenni, aveva assunto quasi i contorni della maledizione.

Dal 1955, anno in cui ha conquistato la FA Cup, al 16 marzo 2025 quando, battendo il Liverpool per 2-1 in finale, ha vinto la Coppa di Lega. Un’eternità in termini calcistici, un periodo lunghissimo nel quale non era riuscito a mettere in bacheca alcun titolo nazionale, limitandosi invece a durissime sconfitte in finale che avevano alimentato il mito di una squadra e di un club ormai incapace di vincere tra i confini dell’Inghilterra.

Tra i protagonisti di una partita che, per forza di cose, è già entrata nel novero delle più importanti dell’intera storia dei Magpies, anche Dan Burn.

Un giocatore che ha da sempre il Newcastle nel cuore e che per una volta è riuscito a cucirsi addosso il panni del più ‘improbabile’ degli eroi.

La sua è una storia fatta di tanta resilienza, moltissima pazienza e di quel desiderio innato di riuscire ad arrivare lì dove sembra impossibile anche solo avvicinarsi.

  • FBL-ENG-LCUP-LIVERPOOL-NEWCASTLEAFP

    EROE DEL NEWCASTLE… DOPO ESSERE STATO SCARTATO

    Dan Burn, difensore centrale di oltre due metri che all’occorrenza più anche agire da terzino sinistro, nel corso della finale col Liverpool giocata a Wembley, non ha avuto solo il merito di arginare tutto ciò che è arrivato dalle sue parti, ma ha anche sbloccato il risultato con un goal bellissimo.

    Uno stacco di testa perentorio al 45’ sugli sviluppi di un corner battuto da Trippier, una prova di forza unita alla capacità di mettere il pallone all’angolino lì dove sarebbe stato impossibile arrivare per qualsiasi portiere (si è meritato anche i complimenti del tecnico avversario Slot).

    La strada che lo ha condotto al colpo di testa più importante della sua vita è stata lunga e tortuosa ed è iniziata proprio lì dove si è conclusa: al Newcastle.

    Nato a Blyth, a pochi chilometri da Newcastle, è stato cresciuto da suo padre a Magpies e pallone. Normale dunque che nelle sue vene iniziasse a scorrere fin da bambino sangue ‘bianconero’ e che il suo sogno sia sempre stato quello di giocare al St James’Park al fianco dei suoi beniamini.

    Ama follemente Shearer, super bomber del Newcaslte per circa un decennio, e quando ha undici anni corona il suo desidero di entrare nel settore giovanile della sua squadra del cuore. Burn tocca il cielo con un dito, tutto lascia presagire un futuro luminoso non da difensore bensì da portiere, ma poco tempo la fiaba assume i contorni della beffa: il Newcastle lo scarta e da quel momento in poi tutto assume contorni diversi.

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  • IL DITO AMPUTATO E L’ESPERIENZA DA COMMESSO

    Burn si ritrova costretto in pochissimo tempo a passare dal sogno di giocare al Newcastle al vivere uno dei momenti più drammatici della sua vita.

    Ha solo 13 anni quando, nel saltare una staccionata, un anello che porta al dito resta incastrato in un chiodo provocandogli un danno irrecuperabile. Burn deve sottoporsi ad un’operazione per l’amputazione dell’anulare e deve farlo in un momento in cui per lui non sembrano esserci più sbocchi nel mondo del calcio.

    Riparte dai campi di periferia e a 17 anni inizia a lavorare come commesso in un supermercato. Si alterna tra allenamenti e scaffali ed è d’altronde questo l’unico modo che ha per mantenere vivo il sogno di arrivare al calcio che conta.

    I suoi sforzi vengono ripagati a partire dal settembre del 2021, quando approda allo Yeovil Town, una squadra che milita in League One. Diventa titolare inamovibile di una squadra capace di iniziare una storica rimonta che la porta fino alla promozione in Championship e di lui, dopo tanti sacrifici, si inizia a parlare come di un difensore interessante.

    Torna al Fulham, squadra che detiene il suo cartellino, che prima lo presta al Birmingham City, poi nel 2014 lo riporta alla base consentendogli di esordire in Premier League.

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  • Dan Burn Newcastle UnitedImago Images

    IL RITORNO AL NEWCASTLE

    Per Burn la strada sembra essersi finalmente fatta in discesa, ma come già accaduto nel corso del suo passato, dietro l’angolo di una curva si presenta una nuova salita.

    Scende in Championship con il Fulham, poi passa al Wigan con quale si riscopre nuovamente in League One. La vera svolta per lui arriva nel 2019 quando trova in Graham Potter un tecnico che crede fortemente in lui, tanto da assegnargli un ruolo da protagonista nel Brighton.

    Burn si dimostra un difensore assolutamente capace di far bene anche in Premier League e nel gennaio del 2022 arriva la chiamata più desiderata in assoluto: quella del Newcastle.

    I Magpies investono oltre 15 milioni di euro per il suo cartellino e la fiducia viene ampiamente ripagata. Diventa uno dei perni di una difesa che intanto ha iniziato a sognare in grande e che il 16 marzo 2025 torna a mettere in bacheca quel trofeo nazionale atteso 70 anni battendo il Liverpool anche grazie ad un suo goal.

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  • IN NAZIONALE A 33 ANNI

    Il goal siglato a Wembley contro il Liverpool potrebbe già di suo essere il perfetto lieto fine di quella che è una vera e propria fiaba, ma il destino a riservato a Burn anche un’altra grande soddisfazione.

    Il 14 marzo infatti, il nuovo commissario tecnico dell’Inghilterra, Thomas Tuchel, inserisce il suo nome nella sua prima lista dei convocati, quella per le sfide di qualificazioni ai Mondiali con Albania e Lettonia.

    Per Burn, che non ha mai rappresentato il suo Paese nemmeno con le Nazionali giovanili, si tratta di una prima volta assoluta.

    Una prima convocazione alla soglia dei 33 anni, ma anche un premio per un giocatore che ha avuto la forza di non arrendersi a nulla.

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