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Ngonge Spezia VeronaGetty Images

L’ultimo spareggio salvezza in Serie A: Verona salvo grazie a Ngonge e Montipò, Spezia in B

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Una stagione, una vita sportiva, da giocarsi in 90 minuti. È questo, storicamente, che accade in una gara di spareggio: in una sola gara c’è in palio un valore che trascende il singolo evento, toccando vette che possono incidere, in un senso o nell’altro, il futuro sportivo di un club.

Il tutto, poi, viene amplificato quando lo spareggio in oggetto non è positivo, ma negativo: ovvero quando non ci si gioca una promozione, ma si va sul rettangolo verde per scongiurare una retrocessione.

In Serie A lo spareggio per evitare la B è stato, spesso, qualcosa di epico e, forse, è proprio per questo che la FIGC, nel 2022, ha deciso di ripristinarlo, seppur in maniera diversa da quanto avveniva in passato.

  • Pallone Serie APUMA

    LA RIVOLUZIONE DEL 2022

    Riavvolgiamo il nastro. Estate del 2022. In Federazione e Lega A si studiano delle possibili novità al regolamento. Nel Consiglio federale di fine agosto viene ufficializzato il ritorno di una vecchia conoscenza del nostro campionato: lo spareggio.

    La FIGC, infatti, ratifica che, sia in chiave Scudetto che in chiave salvezza, in caso di arrivo a pari punti fra due squadre, ad alzare il Tricolore o a mantenere la categoria non sarebbe stata più la squadra con gli scontri diretti a favore.

    Un cambiamento normativo importante, che ha reintrodotto nel nostro calcio l’ipotesi, tanto affascinante quanto brutale, di una gara decisiva extra al fine di assegnare il titolo e la salvezza quando a fine torneo persiste una parità di punti fra due club. E spareggio, in ottica salvezza, fu subito, al primo anno dopo la delibera della FIGC.

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  • Spezia players celebrating Spezia Sampdoria Serie AGetty

    LA LOTTA SALVEZZA DEL 2022/23 IN SERIE A

    Sin da metà campionato, la lotta per la salvezza nella Serie A 2022/23 fu ridotta a poche squadre. Al termine del girone d’andata vi erano già ben otto punti fra la Sampdoria, penultima, e il Sassuolo diciassettesimo. A marzo, invece, sembravano già ben salde le posizioni di Empoli, Lecce, Salernitana e proprio dei neroverdi, protagonisti di un grande filotto di risultati nei primi due mesi dell’anno.

    Insomma, con due squadre - Samp e Cremonese - virtualmente già rassegnate alla B all’alba della primavera e molte già abbastanza tranquille, il vero duello delineato era fra il Verona e lo Spezia.


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  • Lorenzo Montipò Sampdoria Verona Serie AGetty

    LA RINCORSA DEL VERONA

    Come detto, la squadra veneta ebbe un inizio di stagione terribile: nelle prime quindici di campionato, i gialloblu totalizzarono solamente 5 punti, frutto di una vittoria, due pari e ben tredici sconfitte. Un cammino costato la panchina a Gabriele Cioffi, esonerato alla nona giornata. A subentrare all’ex Udinese fu Salvatore Bocchetti, dapprima in solitaria e affiancato da Marco Zaffaroni a partire dal 16° turno. Una mossa che pagò: a partire da quel momento, il Verona riuscì a inanellare una serie di risultati positivi che portarono l’Hellas, a fine aprile, molto vicino allo Spezia.

  • Lautaro Martínez Spezia - InterGetty

    L’INVOLUZIONE DELLO SPEZIA

    Di contro, invece, i liguri crollarono nel finale di stagione. Partiti con Luca Gotti in panchina, inizialmente Nzola e compagni fecero discretamente bene: 8 punti nelle prime 7 giornate di campionato, prima di un calo e di una successiva risalita grazie a cinque risultati utili consecutivi. Fu il girone di ritorno, però, a segnare un clamoroso percorso involutivo dello Spezia, che fu capace di vincere solamente due volte, contro Inter e Milan al Picco. Un bottino, nella seconda metà di stagione, di soli 16 punti, nonostante lo sbarco in Liguria di Leonardo Semplici.

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  • Spezia VeronaGetty

    LA CHIUSURA A PARI PUNTI

    L’aggancio del Verona allo Spezia si consumò nella penultima giornata. I liguri, reduci dal pari a Lecce, erano a quota 31 punti, mentre l’Hellas inseguiva a 30. Il calendario metteva di fronte ai gialloblu il confronto con l’Empoli già ampiamente salvo, mentre lo Spezia avrebbe ricevuto al Picco il Torino, ottavo e distante dalla zona Europa. Davanti ai propri tifosi, fu psicodramma per i ragazzi di Semplici: 0-4 in casa al sabato pomeriggio, con la possibilità per il Verona, impegnato domenica, di sorpassare. In realtà, poi, l’Hellas si limitò a pareggiare in casa con l’Empoli, agganciando semplicemente i liguri a 90 minuti dalla fine del campionato. Nell’ultimo turno, poi, ecco l’incredibile epilogo: sia la squadra di Semplici che quella di Zaffaroni furono sconfitte da Roma e Milan, regalando alla Serie A il ritorno allo spareggio per la salvezza, con la chiusura di entrambe le squadre a quota 31. 

  • Ngonge VeronaGetty Images

    AL MAPEI FU GIOIA HELLAS

    All’epoca della delibera fu stabilito che lo spareggio si sarebbe giocato in gara secca e in campo neutro, a differenza delle norme modificate nel 2023 che hanno reintrodotto partita di andata e ritorno. Come sede fu scelto il Mapei Stadium di Reggio Emilia. Davanti a 10mila spettatori, fu l’Hellas a giocarlo meglio, trascinato da Cyril Ngonge, arrivato a gennaio e grande protagonista della gara con una doppietta. 

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  • Faraoni VeronaGetty Images

    “È STATA LA MANO DI FARAONI”

    A metà della ripresa, poi, lo Spezia troverebbe anche l’episodio che potrebbe spostare gli equilibri, con Shomurodov che scappò via alla difesa veneta. L’uzbeko trovò un perfetto pallonetto a saltare Montipò. Sulla linea, però fu Faraoni a intervenire, facendolo però con la mano: rigore per lo Spezia e rosso per il capitano dell’Hellas. Dal dischetto, però, Nzola fu ipnotizzato da un super Montipò, che gli parò il penalty che avrebbe potuto riaprire tutto. Dopo venti minuti di sofferenza, furono il Verona e i suoi 6mila tifosi al seguito a festeggiare la permanenza in A. Per lo Spezia, dopo tre anni, fu retrocessione in Serie B.

  • Spezia Verona SpareggioGOAL

    VERONA AMA GLI SPAREGGI

    Per il Verona la parola spareggio è dolce. L’Hellas ne ha vinti due consecutivi e, curiosamente, in entrambi i casi in una città di nome Reggio. L’ultima, sopracitata, ovviamente è Emilia, mentre in precedenza i gialloblu superarono la Reggina al Granillo nel 2001. Contro gli amaranto fu decisiva la regola dei goal in trasferta, con quello di Cossato che permise di portare a casa la salvezza il 25 giugno 2001. Nei due spareggi giocati per mantenere la Serie A, dunque, il Verona ha sempre sorriso nella propria storia, con due epiche salvezze rimaste nella storia del tifo gialloblu.

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