No, per la Juventus non è stata una partita come le altre. Affatto. I bianconeri, freschi di 15 punti di penalizzazione nell’ambito del caso plusvalenze, pareggiano con l’Atalanta all’interno di una trama indecifrabile. Meglio a tratti la truppa zebrata, così come quella orobica. E il pareggio, al netto delle amnesie difensive, appare il risultato più giusto.
Nel primo tempo, sostanzialmente, va in scena un’altalena di emozioni. Con Szczesny che goffamente regala in avvio il vantaggio alla formazione orobica su conclusione di Lookman. Dopodiché, tra episodi dubbi non gestiti sapientemente dal direttore di gara, i padroni di casa la ribaltano. Prima con un rigore trasformato magistralmente da Di Maria, e poi con una bell’azione ottimizzata dalla buona luna di Milik.
Nella ripresa, dunque, cambia tutto. In quanto l’Atalanta aumenta i giri e, quasi dal nulla, si ritrova a gestire la partita grazie ai lampi di Maehle e Lookman, quest’ultimo indubitabilmente MVP di serata. Finita qua? Neanche per scherzo. Ecco l’uomo che non ti aspetti, dagli sviluppi di un calcio da fermo, Danilo. Che ristabilisce il pareggio.
Nel finale il ritmo collettivo si abbassa, subentra l’inevitabile stanchezza, e la sfida si spegne sul pirotecnico punteggio di 3-3.