L'Italia non batte la Germania da tempo immemore: quando Balotelli mostrò i muscoli agli Europei

Considerando il computo totale degli incontri disputati tra Italia e Germania, sono gli azzurri ad avere la meglio: 15 vittorie in 37 occasioni, tra cui quella storica nella finale dei Mondiali spagnoli del 1982 che consegnarono alla leggenda la squadra guidata da Enzo Bearzot.

Tedeschi battuti in casa loro anche nel 2006, nell'anticamera dell'ultimo atto in cui furono i calci di rigore a condannare la Francia di Zinedine Zidane, all'ultimo ballo della carriera macchiato dalla testata rifilata a Marco Materazzi.

La Germania ha esultato invece nove volte, l'ultima delle quali a giugno 2022 con il largo 5-2 inflitto alla squadra di Roberto Mancini in Nations League.

L'Italia ha l'obbligo di invertire un trend che, nelle ultime sei sfide, l'ha sempre vista fallire l'appuntamento col bottino pieno: due successi per la Germania e quattro pareggi, tra cui anche quello di Euro 2016 che però si rivelò fatale per gli azzurri.

I ragazzi di Antonio Conte, autori di un ottimo torneo, vennero eliminati ai quarti proprio dai teutonici al termine di una delle più drammatiche lotterie dei calci di rigore di sempre: tra gli errori degli azzurri ricordiamo in particolare quelli di Pellè e Zaza, entrati nella storia dalla porta sbagliata.

Per trovare l'ultimo sorriso italiano bisogna così scorrere indietro fino al 28 giugno 2012, e cioè alla semifinale degli Europei andata in scena a Varsavia e ancora oggi ricordata come una delle migliori (se non la più bella) prestazioni di Mario Balotelli con la Nazionale.

'Supermario' mise le cose in chiaro in appena 36 minuti con la doppietta che mandò al tappeto i tedeschi, a cui nulla valse la rete della bandiera su rigore nel finale a opera di Mesut Ozil.

Un'impresa epica per Balotelli e soci, rimasta nell'immaginario anche e soprattutto per l'esultanza iconica dell'attaccante che, denudatosi della maglia, mostrò a tutti il suo fisico statuario facendo sognare una nazione intera: un sogno spezzato nella finalissima, quando fu la Spagna a trionfare con un 4-0 senza appello.