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Serie A title race HIC 2-1GOAL

Inter e Napoli, è il momento decisivo: parte ufficialmente la volata Scudetto, come stanno le due squadre

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Cinque giornate da vivere tutte d’un fiato, due squadre ancora in corsa per l’obiettivo più importante: il titolo di campione d’Italia.

La volata Scudetto è ufficialmente partita e dopo un lungo giro a tappe fatto di salite, discese, tentativi di fuga e cadute, a vedere da vicino l’ultimo traguardo sono rimaste Inter e Napoli.

In ordine rigorosamente alfabetico, perché sotto il profilo dei punti la classifica parla chiaro: entrambe le compagini si presentano alla partenza del 34° turno con lo stesso bottino, ovvero 71.

Il campionato è iniziato lo scorso 17 agosto e in questo lungo arco di tempo non è riuscito ad indicare una chiara favorita. Prima della prima giornata i favori erano tutti per i meneghini che si erano presentati alla partenza da campioni d’Italia in carica e dopo aver letteralmente dominato il precedente torneo, poi è stato il Napoli a salutare la compagnia dando l’impressione di poter ripetere l’impresa di un paio di anni fa. Tutto questo prima di una serie di sorpassi, controsorpassi, scatti e rimonte che hanno portato alla situazione finale.

La Serie A si appresta a vivere uno dei rush finali più belli di sempre, ma come ci arrivano le due squadre?


  • Bologna v FC Internazionale - Serie AGetty Images Sport

    L’INTER HA GIOCATO MOLTO DI PIU’

    Ad inizio stagione in pochi hanno avuto dubbi nell’indicare nell’Inter la favorita d’obbligo. Il trionfo al termine della stagione precedente era molto fresco e comunque in tanti intravvedevano in quella a disposizione di Simone Inzaghi la rosa più forte e profonda in assoluto.

    Cosa con ogni probabilità vera, ma c’è un però: la squadra nerazzurra ha giocato tantissimo e la cosa ha fatto probabilmente venire meno il vantaggio che le veniva attribuito sulla carta.

    I meneghini hanno per mesi cullato il sogno del ‘Triplete’ ed hanno dato tutto in campionato, in Champions League e in Coppa Italia (ma anche in Supercoppa Italiana dove si sono arresi solo in finale), mentre il Napoli dal 5 dicembre in poi, ovvero dall’eliminazione dalla Coppa Italia per mano della Lazio (tre le partite giocate nella competizione), ha potuto concentrarsi esclusivamente sulla Serie A.

    L’Inter ha già dunque toccato quota 51 partite stagionali (e dovrà giocarne almeno altre due in Champions League), mentre il Napoli si è spinto fino a quota 36. C’è una differenza enorme di 15 gare e circa 15mila minuti e la cosa potrebbe fare la differenza nel momento in cui ci sarà da spingere al massimo.

    Quindici partite in più vogliono dire più fatica, ma anche più infortuni e più energie mentali spese. Sarà il capo a dire quanto peseranno e se gli stimoli e il traguardo alla portata fanno da tonico energizzante.

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  • IL CALENDARIO DI INTER E NAPOLI

    Ambedue le squadre devono ovviamente ancora giocare cinque partite nel torneo, cinque sfide nelle quali non sarà ammesso il minimo margine di errore.

    Ogni passo falso potrebbe risultare fatale e dunque l’esperienza e l’abitudine a giocare a certi livelli e per certi traguardi potrebbero risultare fondamentali.

    L’Inter sarà attesa da Roma (in casa), Verona (in casa), Torino (in trasferta), Lazio (in casa) e Como (in trasferta).

    Il Napoli invece troverà sulla sua strada Torino (in casa), Lecce (in trasferta), Genoa (in casa), Parma (in trasferta) e Cagliari (in casa).

    Stesso numero di partite interne e strada, almeno sulla carta, più in discesa per il Napoli, ma è realmente così? Quando mancano poche partite alla fine del campionato, il calendario potrebbe avere un peso specifico meno rilevante. Questione di stimoli, ma anche di obiettivi.

    Le ultime giornate hanno dimostrato che anche affrontare squadra di bassa classifica è complicato (Monza-Napoli ha rappresentato un esempio lampante) e comunque in linea di massima è probabile affrontare avversari che giocano per qualcosa, sia essa l’Europa o la salvezza.

    Ciò che conterà non sarà dunque il percorso, ma la capacità di non commettere errori.

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  • Neres NapoliGetty

    GLI INFORTUNI

    Determinante sarà ovviamente il discorso legato agli infortuni e, da questo punto di vista, al momento sta meglio l’Inter.

    Simone Inzaghi contro la Roma non potrà contare su Marcus Thuram e le recenti partite hanno dimostrato quanto complicato sia sostituirlo, ma l’attaccante francese è sulla via del ritorno e potrà dare il suo contributo da qui alla fine.

    Discorso diverso per Antonio Conte, che si appresta a recuperare un elemento difensivo fondamentale come Buongiorno, ma che dovrà fare a meno di David Neres e Juan Jesus.

    Il primo potrebbe rientrare entro fine maggio dopo aver saltato diverse partite, per il secondo la stagione è da considerarsi già finita. Due essenze pesanti visto che il primo ha caratteristiche uniche tra gli attaccanti del Napoli (in sua assenza Conte ha anche cambiato modulo) e che l’assenza del secondo rende ancora meno folto un reparto, quello difensivo, che già di suo non è ricchissimo.

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  • CHI STA MEGLIO TRA INTER E NAPOLI?

    Nessuna tra le due ha incantato nelle ultime uscite.

    L’Inter è reduce da due sconfitte, quella in campionato con il Bologna e quella nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, che hanno fatto scattare più di un campanello d’allarme. Due battute d’arresto pesanti, tra l’altro senza segnare reti, ma i nerazzurri già contro Udinese, Parma e Cagliari (comunque due vittorie ed un pareggio) avevano dato qualche segnale di stanchezza.

    Un po’ più di brillantezza l’ha mostrata il Napoli, che comunque contro il Monza fanalino di coda ha faticato tanto. Alla fine ha portato a casa l’intera posta, ma nel primo tempo soprattutto a farsi preferire sono stati i brianzoli che, in almeno un paio di occasioni, si sono resi estremamente pericolosi.

    La stanchezza dunque inizia a farsi sentire per entrambe e la cosa le toglie un po’ di quel vantaggio con il quale solitamente si presentano in campo.

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  • GLI UOMINI CHE POSSONO DECIDERE LA VOLATA

    Partendo dal Napoli sono soprattutto due i giocatori che in questa fase hanno dimostrato di poter fare la differenza: Romelu Lukaku e Scott McTominay.

    Il primo è un elemento fondamentale per il gioco di Antonio Conte, il centravanti che regge il peso dell’attacco, apre spazi e fa salire la squadra, il secondo invece è un centrocampista di estrema completezza, che ha già segnato 9 goal in questo campionato, che può garantire tante variazioni tattiche e che ha un vizio non da poco: è bravissimo nello sbloccare il risultato (gli è riuscito sei volte, meglio hanno fatto solo Kean e Retegui). Un ruolo importante potrà giocarlo anche Raspadori che, negli ultimi tempi, quando è stato chiamato in causa ha sempre inciso.

    Più ampio forse il ventaglio a disposizione di Simone Inzaghi. Thuram e Lautaro Martinez sono ovviamente gli elementi chiamati a fare male, ma vanno aggiunti tutti gli uomini di quella che è a detta di molti la mediana più forte del torneo e quel Dimarco che per rendimento è l’esterno sinistro più incisivo del torneo.

    I potenziali protagonisti insomma non mancano, a loro il compito di rendere ancora più incandescente una delle volate Scudetto più belle di sempre.

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