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guglielmo-vicario(C)Getty Images

Il Tottenham trionfa in Europa League, Vicario: “Un sogno, ho tolto la medaglia solo per dormire”

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Un lungo cammino iniziato in Serie D e che lo ha portato a giocare in tutte le categorie, prima di vincere l’Europa League.

Guglielmo Vicario si è tolto la più grande soddisfazione della sua carriera e lo ha fatto vestendo i panni del grande protagonista.

Con il suo Tottenham è riuscito a sollevare al cielo il trofeo al termine di una finale tutta inglese vinta contro il Manchester United e prima di essere eletto ‘Miglior portiere’ della competizione.

Vicario, in un’intervista rilasciata a ‘Cronache di Spogliatoio’, ha parlato del trionfo in Europa League.

  • “SAPEVAMO CHE ERA ALLA NOSTRA PORTATA”

    “Era un obiettivo fin dall’inizio, da quando è partita la campagna europea, sapevamo che potesse essere alla nostra portata, ovviamente andando incontro a tante situazioni complicate, dal girone fino ai turni eliminatori, ma ci abbiamo davvero sempre creduto e il primo a farlo è stato mister Postecoglou, che ci ha sempre spronati e ci ha sempre tenuti incollati alla possibilità di poter portare questo trofeo a casa e di scrivere la storia di questo club”.

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  • “HO TOLTO LA MEDAGLIA SOLO PER DORMIRE”

    “La società aveva organizzato una festa in hotel con familiari, parenti e amici. Siamo stati tutti insieme, è stato emozionante. Ho finito la voce, ma non mi sono mai tolto la medaglia dal collo. Solo per dormire perché il laccio è un po’ scomodo. Ci voleva: festeggiare con chi è stato sempre al tuo fianco, con le persone che ti vogliono bene e con questi ragazzi con cui abbiamo coronato un sogno”.

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  • “GRATO A POSTECOGLOU”

    “Postecoglou è stato la persona che mi ha voluto portare al Tottenham, per questo gli sarò sempre grato a vita. Mi ha scelto e ha creduto subito in me, responsabilizzandomi, soprattutto in questa stagione. Arrivavo da un campionato differente e da un ambiente diverso, come se fossi un novellino che doveva ritagliarsi il proprio spazio e conquistarsi la maglia. Lo scorso anno mi ha permesso quindi di arrivare a questa annata con un’altra consapevolezza”.

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  • “VAN DE VEN MI HA SALVATO LA VITA”

    “Qualcosa fuori dalle leggi della fisica, mi ha salvato la vita. È stata una situazione un po’ sfortunata: vai sulla palla alta, ti scontri con un compagno, la palla cade e rimane lì. Ci è mancata un po’ di comunicazione e lui ha fatto una cosa sfidando la fisica, un intervento storico. Ha messo quella gamba sulla coppa”.

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  • “HO CHIUSO UN CERCHIO”

    “È una storia fantastica. Il cerchio che si è chiuso ieri sera parte da lontano. Sono stati 10 anni di grandi esperienze in ogni categoria. Ho ricevuto tantissimi messaggi dai miei ex compagni del Fontanafredda in D. Queste sono emozioni impagabili. Adesso, a metà giugno, ci sono i 100 anni del Fontanafredda, a cui voglio a tutti i costi essere presente. Tornare là, dove tutto è iniziato, da campione d’Europa, è qualcosa che non avrei mai minimamente potuto immaginare. Sono sicuro che i miei ex compagni di Fontanafredda ne sono orgogliosissimi e posso dedicare anche una parte di trofeo a loro per avermi aiutato a formarmi e guidarmi in questo percorso vittorioso. Ora sono in Eccellenza, hanno fatto un buon campionato, certo che li seguo! Poi, tra l’altro, l’allenatore del Fontanafredda attuale è il mio ex capitano di 10 anni fa. Quindi seguo i risultati. Hanno fatto un ottimo campionato, non sono riusciti a essere promossi. Faccio il tifo per loro: spero che tornino presto in D. Sarebbe bello un giorno, tra qualche anno, portare Son a vedere il Fontanafredda!”.

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