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Il Benfica sceglie il nuovo presidente: quello che c’è da sapere sulle elezioni più attese della storia del club

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‘O ato eleitoral mais concorrido de sempre’, ovvero le elezioni più importanti di sempre. Così si parla ormai da mesi della tornata elettorale che stabilirà quale sarà il presidente del Benfica per i prossimi quattro anni.

Questo non solo per il numero di candidati che concorrono per l’ambita carica, ben sei, ma anche perché è attesa un’affluenza alle urne senza precedenti.

Un evento che in Portogallo sta catalizzando da molto tempo un interesse che si spinge ben oltre l’ambito sportivo, poiché in gioco c’è il futuro di quella che è la polisportiva più importante del Paese, nonché della squadra di calcio più titolata in assoluto (38 titoli nazionali, 28 coppe nazionali, 8 Coppe di Lega, 9 Supercoppe del Portogallo e 2 Coppe dei Campioni), ed anche quella dalla storia più prestigiosa.

Tra coloro in corsa per la carica anche una vecchia conoscenza del calcio italiano: Manuel Rui Costa.

L’ex fuoriclasse di Fiorentina e Milan ricopre la carica di presidente dal luglio del 2021 e punterà dunque ad una riconferma che potrebbe essere molto meno scontata rispetto a quanto era possibile immaginare solo pochi mesi fa.

  • URNE APERTE IL 25 OTTOBRE

    Quelle che si prepara a vivere il Benfica sono le elezioni probabilmente più incerte della sua lunga storia, certamente le più importanti degli ultimi venticinque anni almeno.

    I seggi elettorali verranno aperti alle ore 8.00 di sabato 25 ottobre (orario portoghese, ma per l’estero e per le isole cambiano a seconda del fuso orario) e si chiuderanno alle 22.00.

    Non è però escluso che la chiusura possa essere posticipata, poiché avranno diritto di voto tutti coloro che alle 22.00 sono già in coda nel seggio.

    Una volta chiuse le urne, ogni seggio inizierà subito la conta dei voti per poi inoltrare i risultati al Consiglio dell’Assemblea Generale, il quale avrà il compito poi di comunicare in via ufficiale i risultati, che dovrebbero arrivare già nella mattinata di domenica.

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  • Benfica fansGetty Images

    BEN 296 SEGGI

    Per comprendere meglio la portata dell’evento, basti pensare che saranno ben 296 i seggi per votare.

    Sono stati distribuiti in 108 sedi diverse tra Portogallo ed estero. Il seggio principale sarà quello del Da Luz, il complesso sportivo del Benfica che comprende anche lo stadio, ma sarà possibile esprimere il proprio voto anche in Germania, Belgio, Spagna, Francia, Paesi Bassi, Lussemburgo, Regno Unito e Svizzera (per l’Europa), Angola, Mozambico e Capo Verde (per l’Africa), Rio de Janeiro e San Paolo (per il Brasile), Toronto e Montreal (per il Canada) e Newark e New Bendford (per gli Stati Uniti).

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  • CHI PUÒ VOTARE?

    Per poter votare bisogna essere soci del Benfica da almeno un anno e bisogna aver versato la quota associativa entro 48 ore dall’apertura delle urne.

    Non è possibile esprimere il proprio voto online, ed anzi bisogna presentarsi al seggio con la propria tessera associativa ed un documento di identità.

    Chi è socio da uno a cinque anni avrà a disposizione tre voti, da cinque a dieci anni dieci, da dieci a venticinque venti e chi è socio da più di venticinque anni cinquanta.

    Come spiegato dal Benfica, sono 160.182 gli aventi diritto al voto che saranno chiamati apporre le loro preferenze su quattro liste diverse: quella per il Consiglio d’Amministrazione, quella per il Consiglio dell’Assemblea Generale, quella per il Consiglio Finanziario e quella per il Comitato di Remunerazione.

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  • I SEI CANDIDATI

    Come detto, saranno ben sei i candidati che punteranno alla carica di presidente del Benfica.

    Si tratta del presidente uscente Rui Costa, di Luis Filipe Vieira, di Joao Noronha Lopes, di Martim Mayer, di Joao Diogo Manteigas e di Cristovao Carvalho.

    Hanno dato vita ad una lunga campagna elettorale iniziata mesi fa, nel corso della quale ovviamente non sono mancate anche le grandi promesse.

    Noronha Lopes (che in un sondaggio pubblicato a settembre era dato in vantaggio su tutti) ha annunciato di avere un accordo con Bernardo Silva per il ritorno al Benfica, Carvalho ha spiegato che farà di tutto per portare in panchina Jurgen Klopp, mentre Filipe Vieira ha parlato di un Da Luz portato ad una capienza di 120.000 posti.

    Proprio Luis Filipe Vieira rappresenta una figura particolare: è stato presidente del Benfica dal 2003 al 2021 ed è considerato il più titolato della storia del club. Sotto la sua gestione sono stati vinti 22 titoli a livello calcistico, 31 nel basket, 28 nell’atletica leggera, 24 nel calcio a cinque, 11 nella pallamano, 25 nella pallavolo e 18 nell’hockey su pista. Considerato l’uomo che ha dato al Benfica una rinnovata stabilità, ha visto chiudersi il suo mandato nel 2021, quando è stato arrestato per presunta frode fiscale e riciclaggio.

    Tutti i candidati si sono “affrontati” giovedì 23 ottobre in un dibattito trasmesso su BTV, ovvero il canale televisivo del Benfica, dal quale secondo molti è uscito vincitore Rui Costa nonostante si trovasse ovviamente in una situazione di svantaggio rispetto ai rivali che hanno messo in dubbio la bontà del suo operato. 

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  • Rui Costa BenficaGetty

    CONTRO RUI COSTA I RISULTATI

    Rui Costa è uno dei personaggi più amati della storia recente del Benfica. Impostosi giovanissimo proprio con le Aquile come uno dei più grandi talenti del panorama calcistico mondiale, ha poi voluto chiudere la sua carriera da calciatore proprio a Lisbona, giocando le sue ultime due stagioni (quelle del 2006-2007 e 2007-2008) con la squadra del suo cuore.

    Del Benfica è stato anche direttore sportivo (in questa veste ha vinto sei campionati, due Coppe del Portogallo, sette Coppe di Lega e quattro Supercoppe del Portogallo), venendo eletto presidente (dopo esserlo stato ad interim a seguito della sospensione di Luis Filipe Vieira) con l’84,48% dei voti.

    Un vero e proprio plebiscito, ma in occasione di queste elezioni i risultati ottenuti in ambito calcistico, soprattutto, non giocheranno a suo favore: sotto la sua presidenza il Benfica ha vinto un solo campionato (mentre i rivali di sempre dello Sporting hanno trionfato negli ultimi due) e cambiato diversi allenatori, cosa questa che i suoi avversari hanno utilizzato come arma elettorale.

  • POSSIBILE IL BALLOTTAGGIO

    Lo statuto del Benfica prevede che sia necessaria la maggioranza assoluta per ottenere il controllo dei quattro organi di governo per i quali si vota.

    Questo vuol dire che, per essere eletti presidente, bisognerà superare la soglia del 50% dei voti, un’eventualità che al momento viene vista come molto complicata.

    Nel caso in cui nessuno dovesse raggiungere il numero di voti necessari, si procederà con un ballottaggio che si terrà il prossimo 8 novembre, al quale prenderanno parte le due liste che hanno raccolto le maggiori preferenze.

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  • mourinhoGetty Images

    IL FATTORE MOURINHO

    Ovviamente, quando si pensa al Benfica di oggi, la mente non può non correre veloce a José Mourinho.

    Lo scorso 18 settembre Rui Costa ha deciso di affidare la panchina della prima squadra allo Special One in sostituzione dell’esonerato Bruno Lage.

    Una scelta clamorosa, visto il peso di Mourinho a livello globale, ma anche una mossa probabilmente in ottica elettorale (anche se il suo nome era in realtà circolato in orbita Benfica anche nei mesi precedenti). Si è passati infatti da un allenatore che, pur avendo conquistato nell’ultimo anno una Coppa di Lega ed una Supercoppa di Portogallo (si è anche giocato il campionato fino all’ultima giornata ed è andato ad un passo dal vincere la Coppa di Portogallo), non era considerato da molti “da Benfica”, a quello che è universalmente riconosciuto come il più grande tecnico portoghese di sempre.

    Mourinho avrebbe dovuto dare una spinta decisiva anche in termini di risultati, ma sin qui non si sono visti veri e propri progressi rispetto al suo predecessore: con lui il Benfica ha infatti ottenuto, in sette partite giocate in tutte le competizioni, tre vittorie, due pareggi e due sconfitte, senza brillare particolarmente dal punto di vista del gioco.

    Il Benfica, proprio sabato, affronterà al Da Luz l’Arouca nel nono turno di campionato e chissà che anche il risultato di questa partita non possa avere un peso specifico importante per le più importanti elezioni nella storia del club.

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