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pioli leao(C)Getty Images

I destini incrociati di Rafa Leao e Pioli: dallo Scudetto vinto insieme al bivio Milan-Fiorentina

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Uno non ha ancora segnato in questo campionato, l’altro non è ancora riuscito a vincere una partita.

Rafael Leao e Stefano Pioli si ritrovano in quello stadio nel quale hanno combattuto tante battaglie fianco a fianco, ma stavolta da avversari.

Accadrà a San Siro, dove Milan e Fiorentina si affronteranno in una sfida che mette in palio punti pesanti: i rossoneri alla ricerca di continuità per prendersi la vetta della classifica, i viola alla caccia di un’impresa che possa invertire la rotta dopo un avvio complicato.

Tra i protagonisti più attesi proprio l’attaccante portoghese e il tecnico viola, che torna in quella che per molti è stata la sua casa, da grande ex.

Un binomio, quello composto da Leao e Pioli, che inevitabilmente riporta alla mente la stagione 2021-2022, culminata con la conquista di uno storico Scudetto.

  • UNA GARA CON I CONTORNI DEL BIVIO

    Questo inizio di stagione, seppur per motivi diversi, è stato complesso sia per Rafael Leao sia per Stefano Pioli.

    A frenare l’attaccante è stato un infortunio al polpaccio, rimediato a metà agosto in Coppa Italia contro il Bari. Un problema che sembrava di lieve entità ma che, con il passare delle settimane, si è rivelato più serio del previsto.

    Leao è tornato in campo dopo oltre un mese di stop, giocando appena 48 minuti complessivi in campionato, ma proprio contro la Fiorentina dovrebbe tornare titolare nel ruolo di punta 'pura', ovvero la nuova veste che gli sta cucendo addosso Massimiliano Allegri.

    Diverso il discorso per Pioli, che non è ancora riuscito a trovare la chiave per far ripartire una Fiorentina in difficoltà.

    I viola hanno raccolto appena tre punti nelle prime sei giornate, un bottino che li relega in piena zona retrocessione. Contro la sua ex squadra, Pioli cercherà un risultato che possa significare ossigeno, ma anche una vera inversione di rotta.

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  • Milan Scudetto 2021-2022Getty Images

    IL TRICOLORE IN ROSSONERO

    Quando si pensa all’avventura di Stefano Pioli alla guida del Milan, la mente non può non correre veloce al campionato 2021-2022.

    I rossoneri erano reduci da un secondo posto, ma non si erano certo presentati ai blocchi di partenza del torneo da favoriti.

    Nell’annata precedente, l’Inter aveva conquistato infatti il tricolore con lunghezze di vantaggio sui ‘cugini’, che viceversa avevano chiuso con appena due punti in più rispetto al Napoli, quinto in classifica.

    Un trionfo, quello dei nerazzurri, che all’epoca fece pensare all’inizio di un dirompente ciclo vincente, cosa che invece non accadde proprio a causa del Milan.

    I rossoneri, guidati da Pioli, riusciranno infatti ad appuntarsi il tricolore sul petto al termine di un lunghissimo testa a testa che vinceranno con un margine di appena due lunghezze.

    Tra i grandi trascinatori di quella squadra proprio Rafael Leao, che in quel campionato metterà a segno qualcosa come undici goal accompagnati da ben dieci assist.

    Sarà il portoghese il grimaldello individuato da Pioli per scardinare le difese avversarie: il giocatore dalle qualità superiori che andava solo messo nelle giuste condizioni per incidere.

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  • Pioli Leao MilanGetty

    IL TECNICO CHE PIÙ HA VALORIZZATO LEAO

    Ad oggi si può dire che nessun allenatore sia riuscito a valorizzare Rafa Leao più di Stefano Pioli.

    È stato l’ex tecnico rossonero a trasformare un giocatore dall’enorme potenziale, ma discontinuo ed anarchico, in una delle stelle non solo del suo Milan, ma anche del calcio europeo.

    Duecentocinque le partite giocate fianco a fianco, l’uno agli ordini dell’altro, quasi tutte rigorosamente in alto a sinistra, out sul quale il lusitano ha formato per anni con Theo Hernandez una delle coppie più letali della Serie A.

    Un lungo percorso vissuto insieme, scandito da 57 goal in tutte le competizioni e da quello Scudetto che ha consentito ad entrambi di meritarsi un posto nella storia del Milan.

    A Pioli va dato il merito di aver sempre creduto nelle qualità di un ragazzo che, nei suoi primi mesi in rossonero, aveva faticato ad imporsi, tanto che per lui si era iniziato anche a parlare di un addio senza troppi rimpianti.

    Leao, invece, non solo è rimasto all’ombra del Duomo, ma ha trovato nell’attuale tecnico della Fiorentina l’uomo che, con le buone e a volte con le cattive (pare che nessun giocatore rossonero abbia visitato più volte l’ufficio di Pioli nel corso dei cinque anni vissuti insieme a Milano), ha saputo indirizzarlo al punto da fargli raggiungere la doppia cifra in campionato per due volte (le uniche sin qui nella carriera del portoghese).

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  • LA FIORENTINA NEL DESTINO

    Per Stefano Pioli (che, in occasione della sfida col Milan, taglierà il traguardo delle 500 panchine in Serie A), la Fiorentina rappresenta qualcosa di estremamente speciale.

    Lo ha ampiamente dimostrato nei mesi scorsi, quando ha rinunciato a un contratto — quello con l’Al Nassr — che lo aveva portato ad essere uno degli allenatori più pagati del pianeta, pur di far ritorno a Firenze.

    La maglia viola, per lui, è una sorta di seconda pelle: è un amore nato nel lontano 1989, quando è approdato in riva all’Arno per giocare la prima delle sue sei stagioni in viola da calciatore, poi reso ancora più forte quando vi ha fatto ritorno nel 2017 per guidare la squadra dalla panchina.

    Con la Fiorentina ha vissuto gioie e dolori (la Serie B, le dimissioni e soprattutto la tragedia Astori) ed ha scelto di riabbracciarla per provare a farle fare quel salto di qualità atteso da anni.

    Anche Rafael Leao ha in qualche modo affinato un feeling speciale con la squadra viola: contro di essa ha segnato il primo goal con la maglia del Milan nel 2019, ma anche uno fondamentale il 1° maggio 2022 per la cavalcata verso lo Scudetto (quella rete decisiva nell’1-0 a San Siro fu, tra l’altro, anche quella che gli consentì di raggiungere per la prima volta la doppia cifra in campionato).

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  • L’ULTIMO GOAL A SAN SIRO CON PIOLI IN PANCHINA

    Dopo la fine dell’avventura di Stefano Pioli sulla panchina del Milan, Rafa Leao di fatto non è più riuscito ad esprimersi su quei livelli ai quali aveva abituato.

    Non lo ha certamente fatto la scorsa stagione, quando non è riuscito a trovare il giusto feeling con i connazionali Paulo Fonseca e Sergio Conceiçao.

    Un’annata estremamente deludente per il Milan, ma anche per l’asso lusitano che, complice anche qualche panchina e qualche malinteso di troppo, non è riuscito a spingersi oltre le otto reti in campionato.

    Otto goal, tutti lontano da San Siro: per l’ultimo in Serie A davanti ai propri tifosi bisogna tornare a 17 mesi fa, a un Milan-Salernitana del 25 maggio 2024.

    Sulla panchina dei rossoneri sedeva ancora Stefano Pioli, e quello fu una sorta di regalo di addio da parte del portoghese.

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