Gudmundsson non è solo un giocatore dotato di grande fantasia e tecnica, ma è anche un elemento che garantisce a Stefano Pioli più soluzioni.
Sin qui infatti, nelle partite giocate in questo primissimo scorcio di stagione, è stato utilizzato sia da trequartista che da seconda punta.
Nel primo caso ha spesso agito facendo la spola tra centrocampo ed attacco per prendere palloni ed agire da regista avanzato, nel secondo invece ha giocato a supporto del centravanti proprio come fatto nel corso di tutta la scorsa annata quando è stato la vera spalla di Moise Kean.
Nell’ultima uscita di campionato, quella con il Torino, Pioli ha schierato una formazione molto offensiva che prevedeva lo stesso Gudmundsson a supporto di due attaccanti veri come Piccoli e Kean.
Una soluzione che, senza l’islandese, non potrebbe ovviamente essere riproposta, ma al tecnico gigliato le alternative non mancherebbero.
In caso di assenza contro il Napoli, Pioli potrebbe pensare di sostituire Gudmundsson con Ndour o con Fazzini, ovvero due giocatori che sin qui hanno ben impressionato e che possono anche agire, con caratteristiche diverse, sulla trequarti.
Non è escluso che il tecnico viola possa anche pensare, data la caratura dell’avversario, ad una Fiorentina più coperta e rinunciare dunque ad un ’10’ per inserire un centrocampista in più. In questo caso potrebbe affidare le chiavi della mediana al nuovo arrivato Nicolussi Caviglia (che non ha ancora esordito con la Fiorentina), affiancandogli Fagioli e Mandragora, o un elemento più muscolare come Sohm.
Quella che verrebbe meno sarebbe l’opzione di Gudmundsson a supporto dell’unica punta, ovvero il ruolo nel quale fin qui si è forse espresso meglio sia con Genoa che con Fiorentina, con uno tra Piccoli e Dzeko che andrebbe ad affiancare Kean, o con un cambio di modulo che preveda un solo centravanti supportato da due trequartisti.
Le opzioni a disposizione di Pioli dunque non mancano, ma quella di Gudmunsson sarebbe eventualmente un’assenza pesante per la sua Fiorentina.