Spettacolo doveva essere e spettacolo è stato. Il Barcellona supera 3-2 il Real Madrid grazie ad una rete siglata nei minuti finali del secondo tempo supplementare e, per la trentaduesima volta nella sua storia solleva al cielo la Coppa del Re. Una partita quella che si è giocata all’Estadio de La Cartuja di Siviglia, preceduta da tantissime polemiche e che non ha deluso le aspettative.
Tanta tensione in una prima frazione di gioco caratterizzata anche da diversi falli, ma anche tanto Barça. I blaugrana fin dalle battute iniziali hanno preso l’iniziativa e poi non l’hanno più lasciata fino all’intervallo. la squadra di Flick sembra più convinta e più sciolta e, quando ne ha la possibilità, cerca soprattutto di innescare il talento di Yamal a destra.
Il Real Madrid si limita a difendersi per poi ripartire, ma fa tanta fatica dal centrocampo in su e la cosa si traduce in una supremazia dei catalani che al 29’ vedono ripagati i loro sforzi quando Pedri, servito proprio da Yamal, dal limite lascia partire un bolide sul quale Courtois non può nulla.
In campo c’è una sola squadra che però ha il demerito di non chiudere i giochi. Al 44’, dopo una leggera reazione dei Blancos, il Barcellona ha la possibilità di raddoppiare, ma il pallone calciato da Dani Olmo direttamente da corner, va ad infrangersi contro il palo.
Nella ripresa Carlo Ancelotti getta subito nella mischia Mbappé (inizialmente in panchina a causa dei postumi di un infortunio alla caviglia) al posto di un deludente Rodrygo e la partita cambia completamente. Il Real Madrid ritrova linfa e coraggio, alza i giri del motore e trova il modo di sfruttare i tanti spazi lasciati dagli avversari.
Il Barça va in sofferenza e a tenerlo a galla è Szczesny che, prima con un doppio intervento su Vinicius, poi con una parata su Mbappé tiene blindata la sua porta. Questo almeno fino al 70’ quando proprio il fuoriclasse francese, prima si procura un calcio di punizione dal limite e poi si incarica della battuta: il suo è un tiro precisissimo ed il pallone si va ad insaccare in rete dopo aver toccato il palo interno. E’ 1-1.
Il Barcellona si riscopre alle corde e, dopo aver rischiato in un altro paio di occasioni, al 77’ capitola ancora quando, sugli sviluppi di un corner, è Tchouameni a firmare il sorpasso con un gran colpo di testa.
E’ la rete che sembra chiudere i giochi, ma proprio nel momento più difficile, i blaugrana trovano la forza per reagire e all’84’ pareggiano con Ferran Torres che, imbeccato da Yamal, salta Courtois per poi insaccare a porta vuota.
Il Real Madrid perde Vinicius per infortunio, mentre il Barcellona torna a guadagnare metri in campo. La partita resta comunque equilibrata e quando ormai non si attendono altro che i tempi supplementari, Raphinha cade in area dopo un contatto con Asencio inducendo l’arbitro ad indicare immediatamente il dischetto: la panchina blaugrana esulta, ma dopo aver rivisto l’azione al monitor, De Burgos torna sui suoi passi ed ammonisce il brasiliano.
Nei tempi supplementari, complice anche la stanchezza, le due squadre si allungano, ma nel primo dei due si registra un’unica vera chance da rete e a crearla è il Barcellona con Ferran Torres che con un diagonale per un nulla spedisce a lato.
Proprio l’attaccante spagnolo al 107’ trova la via della su assist di Fermin Lopez, ma il 3-2 viene annullato per una posizione di fuorigioco. Per il Barça l’appuntamento con il goal è tuttavia rimandato solo di qualche minuto: al 116’ il Real Madrid perde un pallone velenoso (passaggio di Modric per Brahim Diaz), sul quale si avventa Koundé che si avvicina all’area avversaria e lascia partire un tiro potente ed angolato con il quale trafigge Courtois.
Questa volta è veramente finita, a trionfare al termine di una vera e propria maratona è il Barcellona che si assicura così il terzo Clasico di stagione (su tre fin qui giocati) e il secondo trofeo della gestione Flick.




