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Kamal-Deen Sulemana Juventus Atalanta Serie AGetty

Esame Juve superato: il dopo-Gasperini non fa più paura, l’Atalanta può riprendere a sognare

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Se quello sul campo della Juventus era un esame, allora l’Atalanta lo ha superato con voti altissimi.

Per la lode è mancata la vittoria finale, ma la Dea a Torino non solo è riuscita a spaventare i bianconeri, ma è anche andata realmente ad un passo dal riuscire a fare bottino pieno.

Ad impedirglielo sono stato sostanzialmente alcuni errori: quelli di Krstovic in attacco che non è riuscito a sfruttare un paio di occasioni ghiotte e quello di Kossounou che a poco più di 10’ dal triplice fischio finale ha portato al goal del definitivo 1-1 di Cabal.

Quella dell’Allianz Stadium è stata una trasferta che regala agli orobici tante certezze in più: se le ultime vittorie avevano consentito di cambiare marcia e scalare la classifica, la personalità mostrata a Torino ha tanto i contorni di un messaggio inviato a tutte quelle rivali che vorranno contendere un posto nelle zone altissime.

  • TRE PUNTI IN PIU’ DELL’ANNO SCORSO

    Grazie al pareggio ottenuto sul campo della Juventus, l’Atalanta si è portata a quota 9 in classifica, conservando la sua imbattibilità.

    Facendo un confronto con la scorsa stagione, l’ultima dell’epico ciclo Gasperini, emette un dato importante: la Dea dopo tre giornate può contare su tre punti in più.

    Un anno fa, a questo punto del torneo, l’Atalanta aveva già patito tre sconfitte (contro Torino, Inter e Como, accompagnate da due vittorie (contro Lecce e Fiorentina). Un ruolini di marcia non proprio esaltante e scandito da 10 goal segnati ed 11 subiti.

    Dodici mesi dopo le reti messe a referto sono ancora 10, la differenza sta in quelli subiti: appena quattro.

    La Dea, che sin qui nel torneo ha pareggiato contro Pisa, Parma e appunto Juventus e battuto in scioltezza Lecce e Torino, è dunque una squadra molto solida, nonostante gli infortuni di Hien e Scalvini che hanno inevitabilmente tolto qualcosa al reparto arretrato. 

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  • Juric AtalantaGetty Images

    LA RIVINCITA DI JURIC

    Ovviamente è presto per tracciare bilanci definitivi, ma la sensazione è quella che il passaggio dal ciclo Gasperini a quello tutto nuovo che ha Ivan Juric al centro, sia stato meno traumatico di quanto in molti potessero aspettarsi.

    Quando lo scorso giugno l’Atalanta ha deciso di affidare la conduzione tecnica della squadra all’allenatore croato, in tanti hanno parlato di una scelta logica, della volontà di continuare sul solco tracciato dal ‘Gasp’ puntando su quello che da sempre è ritenuto un suo ‘discepolo calcistico’, ma c’è anche chi ha parlato di una scommessa non facile da vincere.

    I giudizi su Juric erano fondamentalmente viziati da una stagione 2024-2025 da incubo e scandita dai brutti risultati ottenuti prima con la Roma e poi, dopo l’esonero deciso dal club capitolino, in Inghilterra alla guida di un Southampton poi retrocesso di fatto senza lottare (i suoi 4 punti ottenuti in 14 partite rappresentano la peggior media nella storia del massimo campionato inglese).

    Il tecnico croato si è invece rivelato più forte non solo delle critiche e dello scetticismo, ma anche dell’addio del capocannoniere della scorsa Serie A, Mateo Retegui (che ha ceduto alle ricchissime lusinghe della Saudi Pro League), e al caso che si è ritrovato a dover gestire nel corso dell’estate: quello che ha avuto per protagonista Ademola Lookman.

    Ebbene Juric ha dato un’identità alla sua squadra in tempi rapidissimi ed oggi sta cercando di sfruttare al meglio la grande occasione che gli è stata data. E’ stato chiamato a raccogliere la più pesante delle eredità in Serie A, e lo ha fatto senza troppi affanni.

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  • Ahanor Sulemana Juventus AtalantaGetty Images

    L’ESAME JUVENTUS

    Se si esclude la proibitiva sfida di Champions League sul campo del PSG campione d’Europa, quello con la Juventus è stato sin qui il test sulla carta più probante che l’Atalanta è stata chiamata ad affrontare.

    Ha infatti sfidato una squadra destinata a recitare un ruolo da grande protagonista in campionato e oltretutto ferita da un pareggio, quello con il Verona, che aveva lasciato dietro di sé una lunga scia di polemiche.

    La Dea, all’Allianz Stadium, si è giocata le sue carte e messo in campo tutta quella personalità che le ha consentito di resistere alle sofferenze iniziali e a quelle finali quando è rimasta in inferiorità numerica a causa dell’espulsione di De Roon.

    Ha trovato il vantaggio nel recupero della prima frazione e da lì in poi ha messo sui giusti binari una partita che, con un pizzico di precisione in più in attacco, avrebbe anche potuto vincere.

    Una gara giocata ad altissimi livelli, nella quale ha fatto bene anche il diciassettenne Ahanor che, gettato nella mischia a causa dei tanti infortuni che hanno colpito il reparto difensivo, ha risposto presente e sfoggiato la maturità di un trentenne. La sensazione è quella che la Dea abbia aggiunto un altro gioiello alla sua collezione.

  • ASPETTANDO LOOKMAN

    L’Atalanta sin qui è riuscita a fare ottime cose in campionato senza poter di fatto contare sulla sua stella di prima grandezza: Ademola Lookman.

    Reduce da un’estate da separato in casa, nel corso della quale le ha provate tutte per forzare il suo trasferimento all’Inter, il campione nigeriano sin qui non ha ancora dato alcun contributo.

    Ha giocato 3’ contro il Torino che sono serviti più che altro per certificare il suo ritorno in gruppo, ma ovviamente il meglio deve ancora venire.

    Non è ancora nelle migliori condizioni possibili e lo dimostra il fatto che contro la Juventus ha vissuto 90’ da spettatore, ma tra averlo in campo e non averlo c’è tutta la differenza del mondo.

    Quando Juric potrà contare nuovamente su un giocatore del suo calibro, su un attaccante da 39 goal negli ultimi tre campionato, la Dea avrà la possibilità di ingranare la marcia successiva, quella che potrebbe spingerla fino a quelle posizioni che ad inizio stagione sembravano per molti inarrivabili.

    Il dopo-Gasperini oggi fa meno paura dispetto a qualche settimana fa e l’Atalanta ha tutto per recitare nuovamente un ruolo da grande protagonista in Serie A. 

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