“Il bilancio è molto semplice da fare: nel giro di un anno, e quindi dal mio arrivo, abbiamo preso tredici giocatori. Ne abbiamo venduti sette tra i quali top player come Osimhen, Kvara, Raspadori e Simeone, e sono entrati tredici elementi nuovi. Questi sono i fatti, siamo un club che continua la famosa ricostruzione. Non tutti coloro che aspirano ad essere competitivi fanno così tanti movimenti. Abbiamo vinto lo Scudetto l’anno scorso non alla fine del ciclo, ma all’inizio e in maniera incredibile. E’ stata una cosa straordinaria, ora abbiamo fare il secondo ed il terzo step. Io sarò contento se alla fine del mio ciclo avrò dato una stabilità calcistica, se il Napoli sarà sempre competitivo con le big. Stiamo lavorando per questo, anche per completare una rosa che non avrebbe potuto affrontare tutti questi impegni. Chi ha fatto le Coppe Europee l’anno scorsi ha già una rosa assimilata di ventidue giocatori, per noi non è così. Quando si fanno tante operazioni non tutte le ciambelle escono col buco, altrimenti saremmo tutti fenomeni. Stiamo cercando di fare le cose per bene secondo lo ‘stile Napoli’ e dunque senza fare il passo più lungo della gamba. Poi ne vince sempre una sola, ma riuscire ad avere una stabilità nel tempo è importante. Stiamo prendendo giocatori che non stravolgeranno l’undici iniziale, ma che implementeranno la rosa e che in futuro dovranno essere i titolari. Lucca non è un giocatore finito, dovrà osservare Lukaku che ha fatto 300 goal, Marianucci arriva dall’Empoli. De Bruyne è un acquisto diverso, ma dobbiamo completare la rosa per necessità numerica. Diamo tempo a questi ragazzi, Lang viene da un calcio diverso e bisognerà avere pazienza. Il PSG ha preso Kvara a 70 milioni, giocatore pronto, è questa la differenza”.