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Eusebio Di Francesco VeneziaGetty

Di Francesco rischia l'esonero a Venezia? La situazione dopo le cinque sconfitte nelle prime sette giornate

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Era una sfida che metteva in palio punti che potenzialmente potrebbero pesare molto a fine stagione e a far sua l’intera posta è stata il Verona.

Il Venezia cade al Bentegodi, tradito anche da un errore clamoroso di Joronen all’81’ (sua l’autorete su colpo di testa di Kastanos che è valsa il definitivo 2-1) e incappa nella sua quinta sconfitta in questo campionato.

Il quinto scivolone in appena sette partite, quello che non consente alla squadra lagunare di lasciare quel penultimo posto che domenica potrebbe anche diventare ultimo (dipenderà dal risultato di Monza-Roma).

Ma cosa succede ora in casa Venezia? La panchina di Di Francesco è già in bilico?

  • Niccolo Pisilli Roma Venezia Serie AGetty

    LE RIMONTE SUBITE

    A rallentare la corsa del Venezia è stata soprattutto l’incapacità di raccogliere quanto seminato.

    La squadra paga probabilmente anche lo ‘scotto’ del salto dalla Serie B alla Serie A, ma in generale in alcune occasioni ha dato l’impressione di poter ottenere più di quanto poi detto dal risultato finale.

    C’è un dato in particolare che fa riflettere: delle cinque sconfitte subite, ben tre sono arrivate dopo che i lagunari erano riusciti a passare in vantaggio.

    E’ accaduto nella prima giornata sul campo della Lazio, quando al goal iniziale di Andersen hanno poi risposto Castellanos, Zaccagni ed un’autorete di Altare, poi ancora all’Olimpico, questa volta nel sesto turno contro la Roma, quando sono stati Cristante e Pisilli nella ripresa a rendere vana la rete siglata da Pohhanpalo alla fine del primo tempo.

    L’ultima rimonta subita è stata quella con il Verona che, al Bentegodi, dopo essere stato trafitto già al 3’ da Oristanio, ha poi ribaltato la situazione con Tengstedt e l’autorete di Joronen.

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  • SOLO DUE I RISULTATI POSITIVI

    Solo in due delle sette giornate di campionato sin qui disputate, il Venezia è riuscito a fare punti.

    Si è sbloccato alla seconda giornata fermando sullo 0-0 la Fiorentina a Firenze, per poi vincere in casa nel quinto turno contro il Genoa grazie alle reti di Busio e Pohjanpalo che sono valse il 2-0 finale.

    In generale, il Venezia ha messo a referto solo cinque reti (solo Monza, Lecce, Cagliari e Genoa hanno fatto peggio con una partita in meno), incassandone 12 (come Parma, Atalanta che hanno una partita in meno, Verona e meno solo del Como che ha la peggior difesa con 14 subite).

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  • IL CALENDARIO NON E’ STATO AMICO

    C’è anche da dire che delle prime sette partite di campionato giocate, il Venezia ne ha disputate ben cinque lontano dal Penzo.

    Cinque gare tra l’altro su campi complicati come quelli della Lazio, della Fiorentina, del Milan, della Roma e del Verona.

    Per risalire la classifica i lagunari dovranno puntare anche sul fattore campo e la prossima sfida in casa sarà quella del 20 ottobre contro il Venezia.

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  • UNA QUADRA DA TROVARE

    Di Francesco, in questo avvio di stagione, causa qualche infortunio (Duncan e Bjarkason sono ancora ai box) ed anche la necessità di trovare il giusto assetto, ha disegnato in vari modi la sua squadra.

    Ha sempre confermato la difesa a tre, mentre in attacco ha giocato con un’unica punta supportata da due trequartisti, o con una coppia offensiva.

    Questo per ovviare anche ai problemi che riscontrati tre la seconda e la quinta giornata, quando la squadra non è mai riuscita a trovare la via della rete.

    La sensazione è quella che manchi ancora qualcosa per trovare l’assetto definitivo, anche se la prestazione in realtà solo raramente è mancata.

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  • Verona VeneziaGetty Images

    DI FRANCESCO A RISCHIO?

    Che quello del Venezia potesse essere un campionato in salita era pronosticabile prima dell’inizio della stagione e parlare oggi di un Eusebio Di Francesco a rischio è probabilmente prematuro e ingiusto.

    Come detto, la squadra è stata anche capace di offrire un bel gioco e soprattutto con la Roma ha impressionato per oltre un’ora di gioco prima di essere raggiunta e superata nelle fasi finali del match.

    Per alcune giornate ha pagato la scarsa forma dei suoi attaccanti, poi quando Oristanio e Pohjanpalo sono cresciuti è incappata in errori dei singoli (Joronen fin qui non ha ben impressionato) e in un’enorme difficoltà sui calci piazzati.

    Problemi forse di ‘gioventù’ e certamente di attenzione che vanno eliminati per riuscire ad acquisire la capacità di conservare un vantaggio maturato.

    Il Venezia deve insomma fare ‘mea culpa’ perché avrebbe potuto avere più punti in classifica con la giusta cattiveria ed attenzione.

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