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Albania coach Gianni De BiasiGetty

De Biasi e la panchina dell’Italia sfiorata: “Dovevo sostituire Conte, è un grande rimpianto”

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Quella di Gianni De Biasi è una lunghissima carriera da allenatore che, negli ultimi anni, lo ha portato lontano dall’Italia.

Dopo aver guidato dal 2011 al 2017 la Nazionale albanese, nello stesso anno si è trasferito in Spagna per allenare l’Alaves, per poi partire nel 2020 alla volta dell’Azerbaigian per sedersi per la seconda volta sulla panchina di una Nazionale.

Eppure le cose sarebbero potute andare in maniera molto diversa se solo, nel 2016, fosse andata in porto l’operazione che avrebbe dovuto consentirgli di raccogliere l’eredità di Antonio Conte come commissario tecnico Azzurro.

A svelarlo è stato lo stesso Gianni De Biasi in un’intervista rilasciata a ‘La Gazzetta dello Sport’.

  • “MAI AVUTO UN PROCURATORE”

    Quella di De Biasi è stata una carriera scandita anche da una lunga gavetta, quella che lo ha portato dalla C2 ai campi di Serie A.

    “Ho fatto la gavetta vera, nella provincia più profonda. Non ho mai avuto un procuratore, ho detto per due volte no alla Gea. Ho scalato la montagna senza usare l’elicottero. Chi arriva in cima con la piccozza si gode un panorama migliore". 

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  • “HO IL PASSAPORTO DIPLOMATICO ALBANESE”

    La più bella impresa della carriera di De Biasi è forse rappresentata dalla qualificazione a Euro 2016 della sua Albania.

    “Qualificati all’Europeo del 2016, con vittoria in Portogallo, contro CR7. E l’amicizia con il presidente Edi Rama, un gobbaccio juventino, ma che importa. Rama ha modernizzato l’Albania, l’ha portata nel futuro. Oggi Tirana è una città giovane e dinamica. Quando Rama mi consegnò la Croce di Scanderbeg, la massima onoreficenza del Paese, minacciò di ritirarmi il passaporto italiano se avessi firmato per qualcun altro... Rama mi ha concesso il passaporto diplomatico albanese, con cui vado dappertutto e che mi ha risolto vari problemi in Paesi difficili. Ogni volta che c’è una fila io tiro dritto". 

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  • “ERO IN POLE PER IL DOPO CONTE”

    Proprio dopo gli Europei del 2016, De Biasi sarebbe dovuto diventare il nuovo commissario tecnico dell’Italia.

    “Mi chiamò Michele Uva, allora direttore generale della Figc. Il ct Conte aveva annunciato che, dopo l’Europeo, sarebbe andato al Chelsea ed io ero in pole per sostituirlo. È vero che il presidente della federcalcio albanese, Armando Duka, mi disse che non potevo mollarli, che se fossi andato in Francia da ct dimissionario, avrei depotenziato l’Albania, ma credo ci sia stato dell’altro, non lo so. Mi resta un grande rimpianto, anzi un’arrabbiatura terribile". 

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  • “OGGI SONO TRENTA VOLTE MIGLIORE”

    De Biasi ha svelato di non essere stato cercato dalla FIGC per il dopo-Spalletti.

    "No e mi è dispiaciuto. Oggi mi sento trenta volte migliore, ho imparato tanto dalle musate che ho preso. L’esperienza ti regala conoscenze superiori". 

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