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Theo HernandezGetty Images

Dalla ‘cura Leao’ alla schiarita sul rinnovo: il Milan ha bisogno del vero Theo Hernandez

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Theo Hernandez è, senza ombra di dubbio, uno degli esterni difensivi più forti dell’intero panorama calcistico mondiale.

A dirlo è ciò che ha fatto a partire dal 2019, da quanto cioè si è legato al Milan diventandone, in brevissimo tempo, uno dei leader tecnici in campo, nonché uno straordinario trascinatore.

Esterno capace di garantire corsa e potenza sull’out di sinistra, ma anche tanti goal (29 quelli messi a segno nel campionato italiano), doveva essere uno degli uomini di punta della squadra di Paulo Fonseca ma, nel corso di questa stagione, sta facendo una fatica enorme a proporre prestazioni all’altezza delle aspettative.

Theo Hernandez sta vivendo la sua annata più complicata da quando veste la maglia rossonera e l’offuscarsi della sua stella sta rendendo più in salita il cammino di una squadra che, privata di uno dei suoi punti di forza, ha vissuto gli ultimi mesi sulle montagne russe di un cammino fatto di troppi alti e bassi.

  • LA FASCIA DA CAPITANO NON BASTA

    Nel corso di questa stagione, Theo Hernandez ha sin qui totalizzato nove presenze in campionato, accompagnate da altre quattro in Champions League.

    Tredici presenze complessive delle quali ben nove giocate con la fascia da capitano al braccio (sei in campionato e tre in Champions League).

    Un segnale che racconta di quanto Paulo Fonseca creda nelle sue capacità e di come stia cercando di responsabilizzarlo in ogni modo.

    Theo Hernandez dovrebbe essere uno dei trascinatori del Milan non solo con le sue prestazioni, ma anche con l’atteggiamento che si richiede ad un leader e ad uno dei giocatori più esperti dello spogliatoio.

    E’ proprio in quest’ultima cosa che l’esterno transalpino sta mancando: fin qui ha alternato prestazioni positive ad altre estremamente deludenti e la cosa, forse per la prima volta da quando gioca in Italia, lo ha spinto con forza nel mirino dei più critici.

    Theo Hernandez ha giocato sin qui partite alla ‘Hernandez’, ma anche gare da autentica comparsa.

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  • Theo Hernandez Fiorentina MilanGetty Images

    A FIRENZE LA NOTTE PIU’ BUIA

    C’è una partita in particolare che spiega quanto la stagione di Theo Hernandez sia sin qui stata scandita da alti ed inspiegabili bassi: quella di campionato giocata con la Fiorentina ad inizio ottobre.

    Anche in quel caso, Paulo Fonseca gli ha affidato la fascia di capitano, ma l’esterno transalpino non solo non è stato all’altezza del compito, ma è risultato addirittura ‘deleterio’ per la sua squadra.

    Ha causato un calcio di rigore, ha sofferto per tutti i 90’ le sfuriate del dirimpettaio Dodò, ha fallito un penalty e, come se non bastasse, si è anche guadagnato un’espulsione dopo il triplice fischio finale che lo ha costretto poi a saltare le importanti sfide contro Udinese e Napoli.

    E’ stato probabilmente da quella serata del Franchi, culminata con la sua peggiore prestazione da quando veste la maglia del Milan, che ha cambiato la percezione delle cose.

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  • SUPER A MADRID, IN CRISI A CAGLIARI

    Abbastanza inspiegabile è quanto accaduto nel corso della scorsa settimana, quando il Milan è passato nel giro di pochi giorni dal vincere più che meritatamente in Champions League sul campo del Real Madrid, all’essere rimontato sul 3-3 in campionato a Cagliari.

    Theo Hernandez è sceso in campo in entrambe le occasioni e se nel tempio del Bernabeu, pur sfoderando una prestazione meno ‘appariscente’ del solido è riuscito a tener testa a campioni come Rodrygo e Vinicius, rincorrendoli in lungo e largo ed arginandoli, contro il Cagliari non è riuscito ad opporre resistenza a Zortea e Zappa.

    Una prestazione, quella contro i rossoblù, che non può essere spiegata con le semplici ‘fatiche di coppa’. Hernandez ha dato l’impressione di peccare in determinazione, tanto da risultare poco aggressivo e fin troppo morbido.

    Una sorta di ‘Dottor Jekyll e Mr. Hyde’, ovvero tutto ed il contrario di tutto nell’arco della stessa settimana.

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  • leao milan real madridGetty Images

    LA ‘CURA’ LEAO?

    Fino a pochi giorni fa, a catalizzare le attenzioni di tutti era stato Rafa Leao, l’altro ‘vagone’ del treno di sinistra che nella prima parte di stagione si è spesso perso tra panchine e prestazioni deludenti.

    Paulo Fonseca ha riservato alla stella lusitana un trattamento speciale, fatto anche di esclusioni che hanno fatto discutere, ma a quanto pare la ‘cura’ ha iniziato a dare i suoi frutti.

    Rafa Leao si è scatenato a Madrid contro il Real e poi si è ripetuto a Cagliari siglando tra l’altro una doppietta.

    Si è rivisto il giocatore che tutti hanno imparato a conoscere negli ultimi anni e chissà che a Theo Hernandez non possa essere somministrata la stessa ‘medicina’.

    Quello che è certo è che lasciare fuori un giocatore del suo calibro, viste anche le alternative, non è facile, ma il Milan ha bisogno della sua miglior versione per tornare a scalare la classifica.

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  • IL FATTORE RINNOVO

    Negli ultimi mesi si è spesso parlato di un Theo Hernandez meno sereno a causa della questione legata al suo rinnovo.

    Secondo quanto riportato da ‘La Gazzetta dello Sport’, l’operazione disgelo tra la parti è già iniziata. L’esterno sarebbe partito da una richiesta da 8 milioni (bonus compresi) per apporre la firma sul nuovo contratto, troppi per il Milan che ha un tetto fissato a 7 milioni.

    I contatti non si sono mai interrotti e nei giorni scorsi è andato in scena un incontro tra i dirigenti rossoneri ed il procuratore del giocatore Manuel Garcia Quilon.

    Quello che è emerso è che la volontà di tutti è quella di andare avanti insieme, ma bisogna ancora trovare un’intesa definitiva.

    Magari potrebbe essere proprio un’eventuale fumata bianca a restituire al Milan il Theo Hernandez che tutti hanno ammirato negli scorsi anni, ovvero il terzino più decisivo dell’intera Serie A.

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