“Questo non è un ritiro estivo e quindi non c’è tempo per mettere in mostra le proprie idee”.
Musica e parole di Cristian Chivu che, durante il Mondiale per Club, ha fatto così capire che quella vista negli Stati Uniti non poteva essere la sua Inter.
Sua nel senso della proposta di gioco e di quelle idee appunto che è possibile portare in campo solo potendo contare su un fattore sul quale il tecnico romeno non ha potuto fare affidamento: la calma.
Chivu ha esordito sulla panchina dei meneghini a meno di dieci giorni dal comunicato ufficiale con con il quale l’Inter ha annunciato di avergli affidato la guida della prima squadra ed è stato subito chiamato ad affrontare partite nelle quali non erano ammessi errori.
Non amichevoli dunque nel corso delle quali poter sperimentare, ma sfide nelle quali puntare sulle certezze del gruppo che aveva a disposizione.
Per la vera Inter di Chivu ci sarà dunque da attendere e chissà che la strada che intenderà intraprendere non possa essere diversa da quella solcata per cinque anni dal suo predecessore Simone Inzaghi.





