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Marotta gfxGetty/GOAL

Da "intruso" a presidente: Marotta e l'Inter, una storia di successi

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La data del 4 giugno 2024 è già di diritto nella storia dell'Inter: Giuseppe Marotta è il nuovo presidente del club, il successore di Steven Zhang alla guida della società che recentemente si è fregiata della seconda stella in virtù dello Scudetto numero 20 portato a casa in concomitanza del derby di ritorno contro il Milan.

Il classe 1957 ha dissipato i dubbi iniziali in favore di un 'sì' alla proposta pervenutagli da Oaktree, il fondo californiano che ha da poco escusso in pegno le quote di maggioranza dell'Inter dopo la mancata restituzione del prestito da parte di Suning.

Una scelta che va a inserirsi in un progetto all'insegna della continuità, della ripartenza dalle certezze dirigenziali più solide: un epilogo impronosticabile fino a qualche anno fa, quando Marotta veniva accolto con parziale diffidenza da una parte della tifoseria interista a causa del suo passato juventino.

  • MAROTTA "L'INTRUSO"

    Il lungo soggiorno alla Juventus non era un biglietto da visita esattamente edificante per Marotta quando, il 13 dicembre 2018, veniva annunciato come nuovo amministratore delegato per l'area sportiva dell'Inter.

    Un distacco emotivo colto in pieno dal diretto interessato, esternato durante l'intervista concessa a Fedez nel podcast 'Wolf - Storie che contano' a gennaio.

    "Quando sono arrivato all’Inter,forse la tifoseria mi ha visto come un intruso o peggio, visto che provenivo dalla Juve. Nello sport, però, sono i risultati quelli che contano e, per merito e per fortuna, da quando sono arrivato all’Inter, sono arrivati buoni risultati.Quindi ora credo di essere simpatico a buona parte degli interisti".

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  • I RISULTATI HANNO FATTO LA DIFFERENZA: LA SCELTA DI CONTE

    La diffidenza ha ben presto lasciato spazio alla fiducia nei confronti di uno dei migliori dirigenti italiani, artefice della chiamata sulla panchina dell'Inter di Antonio Conte nel 2019.

    La prima vera scelta determinante presa da Marotta, decisiva per l'avvio del ciclo di vittorie grazie al 19° Scudetto conquistato nella stagione 2020/21, dopo un secondo posto alle spalle della Juventus che già allora dava l'idea di quanto fosse ambizioso il progetto nerazzurro.

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  • L'INTUIZIONE INZAGHI

    Un altro tassello della rinascita nerazzurra è da individuare nell'oculato affidamento della panchina a Simone Inzaghi nel 2021 (a pochi giorni dalla separazione con Conte), anch'esso accompagnato da qualche mugugno di troppo relativamente ai dubbi su un'operazione che non lasciava del tutto soddisfatta la tifoseria.

    Anche in questo caso, però, l'intuizione di Marotta si è rivelata felice: Inzaghi ha proseguito nel solco scavato dal suo predecessore, garantendo una continuità di successi in Italia e il perseguimento del sogno europeo, sfiorato un anno fa col bruciante k.o. di misura in finale di Champions League.

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  • LA SECONDA STELLA: LA CILIEGINA SULLA TORTA

    Fin dagli albori della stagione 2023/24, Marotta è sempre stato limpido davanti ai media sulla priorità dell'obiettivo della seconda stella, capace di offuscare anche il percorso in Europa: un messaggio lanciato forte e chiaro non solo alle rivali per il titolo ma anche all'interno del club, percepito alla grande da tecnico e giocatori.

    Un trionfo avvenuto in maniera del tutto meritata, con una consapevolezza maturata ulteriormente in seguito alla sfortunata finale di Istanbul: paradossalmente, il primo mattoncino verso il 20° Scudetto, quello della seconda stella che a breve comparirà sulle maglie dei campioni d'Italia presieduti da Marotta, il deus ex machina di un progetto che non vuole saperne di arrestarsi.

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